46. SETE DI POTERE

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MIA

Avevo un problema. Un solo piccolo e insignificante problema. Uscire da quella stanza che stava quasi per essere invasa da una folla eccitata di donne. E non donne qualunque. Le amiche, quelle amiche. E io dovevo fare più in fretta di loro e trovare una scusa per andare via. Ma come avrei dovuto fare? Pensa ad una soluzione e alla svelta, Mia!

'Io e Mia abbiamo una questione importante da risolvere e perciò dobbiamo trovare un posto tranquillo per farlo.' Disse Amina improvvisamente. Oh no. Non potevo risolvere quel problema tra lei e me proprio in quel momento!

Feci per obbiettare, ma qualcun altro mi rubò la parola.

'Certamente. Mia sorella ha da chiedere scusa a tutte, ma soprattutto a te, Amina. Vai e falle una bella ramanzina!' Sbottò Melissa. Grazie, sorellina. Ti voglio bene anch'io.

E fui presa per il polso dalla suddetta Amina e trascinata fuori dalla stanza e lungo il corridoio.

'Ma cos-'

'Shhh!!!' Mi zittì lei. E si stoppò per udire cosa stesse succedendo. Io ero in una super confusione. Cosa le prendeva?!

E poi realizzai. Il gruppo di ragazze stava arrivando proprio da quella direzione e non vi era scampo per noi.

'Cambiamo direzione! Vieni qua!' E mi trascinò dall'altro lato del corridoio verso le scale di emergenza. Aprì la porta e scendemmo giù.

'Amina, non ho tempo di parlare ora-'

'Lo so, lo so. Usciamo di qui.' Fece per trascinarmi ancora fino all'uscita del padiglione. Avevamo scansato le ragazze. Ma ora dovevo dirle che non sarebbe stato il caso di fermarci a chiarire le cose.

'Magari parleremo dopo e-'

'Lo so!!! Merito almeno un grazie per averti fatto uscire di lì senza domande ulteriori. Dì che sono unica...' Mi sorrise fiera di sé e indicandosi con una mano.

Sbattei le palpebre non capendo bene. Mi stava dicendo che mi aveva appena aiutato ad andar via perché aveva capito che era urgente e assolutamente top secret??

'Sì, ma fallo in fretta, Mia. So che sei troppo scioccata per reagire, ma almeno un "sei meravigliosa" o un "sei magnifica" me lo merito. Su, da brava amica traditrice...' Mi invogliò.

'Ehm...io...grazie. Sul serio. Come hai fatto a capire che...dovevo uscire e alla svelta?' Le chiesi intontita.

'Amiche, Mia. Ho imparato a leggerti in questi mesi, e poi mi hai dato uno sguardo che mi ha fatto capire che qualcosa succedeva. Ora va a fare ciò che devi fare e non metterti nei guai.' Mi disse sorridendo amichevolmente.

'E tu?' Le chiesi.

'Aspetterò qui per un po' e poi ritorno in camera inventando qualcosa. Va e non farmi cambiare idea, ragazza.' Rispose. Ora mi metteva in difficoltà. Non volevo lasciarla là fuori da sola dopo quello che aveva appena fatto e dopo il modo in cui l'avevo trattata. Dovevo prendere una decisione.

'No. Vieni con me.' Le dissi decisa.

'Non ce n'è bisogno, Mia. Non perdere altro tempo.'

'Dico sul serio. Vieni. So che qualsiasi cosa ascolterai riuscirai a mantenere il segreto. Mi hai dimostrato tante volte che l'amicizia è importante ed ora voglio che tu venga con me perché mi fido. Mi fido di te, Amina. E ti voglio bene.' Le dissi quelle ultime parole abbassando lo sguardo. Non ero brava ad esternare i miei sentimenti, ma con lei ero sincera. Con tutte stavo imparando ad esserlo.

'Hai appena detto quelle tre paroline disgustosamente umane???' Annuii. Lei si mise la mano al cuore. 'Qualcosa mi dice che dovrei ricambiare con un "te ne voglio anch'io", ma scelgo di ignorare questo sintomo di umanità e tornarmene ad Heredest.' Disse però sorridendomi sincera e con lo sguardo di chi di bene te ne voleva davvero.

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