49. IN SALOTTO - PARTE 1

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MIA

'Problemi, fratello? Perché se hai appena interrotto la mia serata speciale con Sarah per uno dei tuoi capricci, te la farò pagare.' Sentii la voce di zio Teo provenire dal corridoio.

'Dovresti ringraziarmi. Ho appena salvato tua moglie dal rimanere scioccata per il resto della sua vita.' Rispose papà con non-chalance.

'Scioccata? E perché mai? Hai visto il mio fisico?' Chiese offeso. Mi misi le mani in faccia. Quando sarebbero spuntati in salotto?

'Siamo gemelli, Teo. Conosco il tuo fisico come se fosse il mio. E poi, mutande leopardate? Credi davvero che sarebbero piaciute a tua moglie?' Sentimmo papà chiedergli. La mamma scoppiò a ridere visto che si stava trattenendo da un bel po' mentre apriva una busta di popcorn.

'E tu che ne sai cosa piace a mia moglie, eh?' Mio dio, ci risiamo...

'Le potrebbero piacere le mutande coi fiorellini, magari rosa. Non leopardate.' Continuò papà. La mamma intanto aveva la bocca piena di popcorn. Ci fece segno che quello che aveva appena detto papà era vero. Sapevamo anche noi i gusti di zia Sarah, e il leopardato proprio non avrebbe fatto per lei.

'Ah, bene, se vuoi allora, le mie mutande leopardate le mostro alla tua bambolina, che ne pensi? Sono sicuro che le piacerebbero...' Lo istigò. La mamma ci fece segno di sì. Le sarebbero piaciute. Io volevo nascondermi da qualche parte.

'Non ci provare neppure! Ehi, torna qui!' Papà cercò di fermarlo. 'Non farlo!'

E zio Teo sbucò dalla porta del salotto in tutta la sua gloria valentiana e il suo fascino mozzafiato, anche se era la copia perfetta di papà. E il problema è che davvero stava per sbottonarsi i pantaloni.

'Ehi, bambolina, ho qualcosa da farti vede-' E la sua frase si fermò a mezz'aria, non quando vide che la mamma aveva una bocca strapiena di tanti popcorn e se ne stava infilando altri, ma quando notò che non era sola.

Il suo sguardo si posò su di noi, papà ormai alle sue spalle, e piano si richiuse la zip dei pantaloni. Fiu. Menomale. I nostri occhi sono salvi da una vista scioccante indelebile.

'Ehm...Mia? Mel?' Riuscì a dire.

'Ma ciao, zioooo! Come vanno le tue mutande?!' Mel non si trattenne dal dirlo. Sapevo che stava morendo dalla voglia. Zio Teo si fece rosso come un peperone.

'Esiste un pulsante "cancella la memoria degli ultimi cinque minuti"?' Chiese mentre Mel lo abbracciava.

'No, zio, ci dispiace. Le tue mutande leopardate sono impresse nella nostra mente! E se non ti fermavi ci avrebbero danneggiate per l'eternità!' Grazie Mel per la tua franchezza.

'Dimenticavo che tu e tua sorella siete due mini-Chloe...' Disse mentre Mel ritornava a sedersi.

'Sono anche figlie mie. Sono anche due mini-Marco.' Tenne a precisare papà. Zio Teo roteò gli occhi e mi venne incontro. Mi alzai per salutarlo, ma lui mi abbracciò. Com'era profumato.

'Ciao, amore dello zio. Mi siete mancate.' Mi disse rilasciandomi definitivamente.

'Anche tu, zio. Tanto.' Gli sorrisi.

'Ok. Arriviamo al punto in questione.' Disse papà accomodandosi anche lui sulla poltrona.

'Sembra una cosa seria se le gemelle sono venute così inaspettatamente.' Affermò zio Teo.

'Lo è zio.' Confermai. 'Abbiamo un gran bel problema. Un problema che riguarda principalmente Clarissa.' Dissi loro.

'Cosa le succede? Sta bene?' Chiese zio allarmato.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora