41. ADRENALINA

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MELISSA

Mi svegliai la mattina seguente ancora confusa dagli eventi del giorno precedente. La rivelazione di Cecilia Riveira, l'arrivo di zio Yago e zia Bella, la scoperta di Clarissa e Santiago e la sua prima volta con lui. Ovviamente saltai i corsi quella mattina anche se Agata aveva provato a svegliarmi credendo che non avessi sentito la sveglia. Non ce la facevo. La mia testa scoppiava di informazioni.

Perciò, alla innocente ora delle undici, mi svegliai finalmente, feci una doccia, mi vestii con uno dei miei vestitini rosa, e dopo un veloce strato di trucco, mi avviai verso la camera di mia sorella sapendola sicuramente ancora a letto. Bussai prima piano, ma non ricevendo risposta riprovai con più vigore. Sentii dei passi e infine la porta si aprì rivelando una Mia con occhi gonfi quanto una mongolfiera.

'Ehi dormigliona! Che sono quegli occhioni enormi?!' Le sorrisi. Lei invece sbuffò.

'Sto riposando, Mel. Non voglio essere disturbata oggi.' Disse senza incrociare il mio sguardo e cercando di chiudermi la porta in faccia. La fermai in tempo.

'Ehi ehi ehi, calma! Che ti prende?' Mia sorella non si era mai comportata in quel modo. Al massimo mi avrebbe invitata dentro a dormire facendole compagnia.

'Niente mi prende, Mel! Ho bisogno di dormire, tutto qua!' Mi rispose più acida del solito.

'Non c'è bisogno di comportarti da diva, eh? Vai, dormi, ma non rompere le scatole agli altri!' Le risposi subito. Vai a fare del bene alla gente...

'Quella che stai rompendo le scatole qui sei tu. Ora lasciami in pace fin quando non lo dico io!' Rispose ancora con quel tono e sempre senza guardarmi negli occhi.

Alzai le mani in senso di resa.

'Lascio la bella addormentata a dormire, e non pensare di avvicinarti a me senza chiedere scusa!' Le gridai in viso.

Lei sbuffò e chiuse la porta. Rimasi sul serio a bocca aperta. Ma cosa le prendeva?? L'avevo lasciata bene qualche ora prima!

E il mistero sull'umore bizzarro di mia sorella rimase un mistero per i seguenti dieci giorni, dove si rifiutò addirittura di stare in compagnia delle sue preferite Amina e Giuliana. Le aveva evitate come la peste e le due ragazze si erano quasi arrese. A parte qualche "io l'ammazzo" da parte di Amina.

Mia se ne stava sempre sola, sempre schiva, sempre con un umore nero e sempre nascondendosi con i suoi libri dietro a qualche albero a leggerli. La sua compagna di stanza, Elena, aveva detto che dopo le prime volte in cui aveva provato a parlarle, notando una mancanza di risposta da parte sua, si era arresa del tutto al fatto che viveva con un mulo. In più, zio Yago e zia Bella erano scappati via in seguito a misteriose circostanze il giorno successivo alla sorpresa non riuscita per Clarissa. Ero sicura che avessero voluto rimanere qualche giorno, e invece avvisarono Clarissa la mattina seguente della loro partenza senza dare una motivazione. E Clarissa? Era ormai innamorata cotta e aveva sempre quell'aria sognante sul suo viso. Era un continuo "Santiago di qua" e "Santiago di là". Neanche ci pensava più a me e alla ruba amiche Lucy. Davanti a lei vi era solo Santiago Riveira.

Per quanto riguardava le altre erano tutte impegnate nello studio, cosa che io stavo trascurando per pensare troppo agli affari altrui. Anche Milly, nonostante si sentisse col suo ammiratore segreto tramite messaggi, sembrava essere focalizzata sugli studi. Fortunatamente aveva il suo primo appuntamento col tizio in due giorni. In un paio di occasioni avevo cercato risposte dalla sottomarca di Ken, ma senza ricevere ciò che speravo. Anche perché ogni volta che provavo a parlargli di mia spontanea volontà senza odiarlo, sbucava quella antipatica di Cecilia Riveira a rovinare il tutto. Era ormai un incubo quella ragazza. "Andreino mio, perché non andiamo di qua?" "Andreuccio mio, perché non andiamo di là?" "Andre, mi piacerebbe che tu venissi da me stasera!" Mi aveva ormai rotto tutti gli scatoloni! E quando non era Andreas, era Axel. Soltanto che vedendo la totale indifferenza di Mia verso Axel, la Cecilia non si applicò troppo su di lui. L'obbiettivo della ragazza era evitare anche il minimo contatto tra noi e i gemelli. La odiavo!

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora