21. L'ALTRA PARTE DI MIA

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MIA

Avevo avuto poca fortuna nel cercare un giovanotto che mi avesse fatto vincere la scommessa. Non ero affatto il tipo da andare in giro ad accalappiare ragazzi, e quindi mi vergognavo terribilmente ad avvicinarli. Come se non bastasse, Amina mi disse apertamente quanto poco saggia fossi stata nell'accettare quella scommessa. Ci tenevo al suo parere, e quindi ci rimasi male. Ma ovviamente cercò comunque di stare dalla mia parte. Quindi quel pomeriggio, dopo il tumulto per l'arrivo di questo Mendez, Mondes, Mundez, non ricordavo neanche come si chiamasse, decidemmo di tornare in camera mia, seguite da Giuliana, e di pensare ad un piano. Quest'ultima non sapeva della scommessa e Amina gliela riassunse in breve. Lei rimase a bocca aperta.

'Mi state dicendo che se non vinci la scommessa dovrai andare a letto con quel...quel...' Giuliana non trovava le parole.

'Bastardo?' Suggerì Amina.

'Idiota?' Dissi io.

'Anche cretino se vogliamo continuare...' Continuò Amina.

'In realtà avrei pensato più a figo da far paura?' Disse guardandoci quasi impaurita. Infatti la linciammo con uno sguardo. 'Vorreste dire il contrario? È vero, sarà un bastardo sbarra idiota sbarra cretino, ma è molto molto affascinante.' Concluse soddisfatta.

'Argh, pensieri umani!' Sbottò Amina.

'Ok, sarà pure bello e affascinante, ma non è questo il punto.' Intervenni.

'Avete qualche idea allora?' Ci chiese lei.

'Mia non è sua sorella. Si veste sempre come se la moda fosse l'ultimo dei suoi pensieri e la parola femminile è un termine troppo umano per lei.' Spiegò Amina. Alzai un sopracciglio.

'Grazie, Amina, ti voglio bene anche io.' Le dissi.

'Ma...ma...è oltraggioso! Il bene è un sentimento e non va neanche nominato tra noi! Anche se sento il bizzarro impulso di dirti qualcosa di simile, me ne frego altamente...'

'Perché allora non ti prepari come Mel?' Suggerì Giuliana.

'L'avevo pensato...' Risposi abbassando gli occhi.

'E farla diventare ciò che non è? Non sono d'accordo...' Disse Amina.

'Oppure c'è qualcuno che fin'ora ha mostrato interesse verso di te? Di alcun tipo?' Provò ancora Giuliana.

'Uhm...' Fu l'unico suono che uscì dalla mia bocca. Potevo mai dirle di Alexander? Sarebbe stato qualcosa di pericoloso. Non potevo vincere la scommessa in quel modo.

'Sputa il rospo!' Giuliana capì subito che qualcosa c'era.

'Ci sarebbe...uhm...qualcuno...' Le dissi abbassando lo sguardo, e dopo un po' Amina le raccontò tutto, non tralasciando alcun particolare. Alla fine uno sguardo vittorioso albeggiava sul volto di Giuliana.

Non sapevo se l'idea fosse buona o meno, ma la soddisfazione di farla vincere ad Axel non gliel'avrei data.

~•~•~•~•~•~•~•~

Le ragazze tornarono nella loro stanza a studiare mentre io decisi che la stanza mi stava troppo stretta. Stranamente. E quindi mi diressi verso l'uscita del campus decisa a farmi una bella passeggiata a piedi, mettendo le mie cuffiette con della buona musica. Pochi passi ed ero fuori in strada, e iniziai a camminare senza nessuna meta precisa. Forse mi sarei fermata a prendere una cioccolata calda con panna, ma poi pensai che se Amina e Giuliana l'avessero saputo, mi avrebbero ripudiata dalla lista delle amicizie. Allora optai più per un caffè. Sapevo che c'era uno Starbucks dietro l'angolo e quindi aumentai il passo visto che stava facendo buio. Non era il massimo camminare da soli nel buio della notte in una città enorme come quella e se papà l'avesse saputo mi avrebbe fatto una delle sue ramanzine silenziose, nonostante avessi l'idiota che mi seguiva. Ma non appena svoltai l'angolo, mi sentii afferrare il polso. Lanciai un urlo strozzato, ma la mano della persona mi si poggiò sulla bocca impedendomi di urlare a pieno fiato. Sentii all'orecchio sinistro il suo fiato.

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