27. PAPÀ VALENTE

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MELISSA

Feci un respiro profondo e partii alla volta della segreteria, seguita fedelmente da Clarissa e Milly, che erano impazienti di rivedere papà e mamma, dalle anti-rebels, Michelle, Marianna, Lana e Morena, da due ragazze del giornalino, Eleonora e Rossella, e da Giuliana che nel caso sarebbe stata pronta per il suo discorsetto. Le altre rimasero dietro con Mia, dandole sostegno emotivo.

Mentre ci avvicinavamo alla segreteria, sentivo del trambusto provenire da quell'aula, ma nello stesso momento ero felice di rivedere i miei, anche se avrei preferito in una circostanza diversa. Arrivate alla porta, dissi alle ragazze di aspettarmi fuori, giusto il tempo di salvarli dalle grinfie di Miss Scully. Clarissa e Milly non sembravano d'accordo e mi convinsero a fare entrare almeno loro due con me.

Cercai di poggiare l'orecchio alla porta per origliare prima di bussare. Sì, si sentiva.

'Lei non capisce, Dottor Valente! Lei è un sogno che è divenuto realtà! Io l'ho sognata tutte le notti per gli scorsi venticinque anni, sogni in cui io e lei-'

'Potrebbe evitare i dettagli, Miss Sally? Sa, è di mio marito che stiamo parlando...' La voce di mia madre tuonò dalla stanza.

'Mi chiamo Miss Scully! E poi è stata lei a rubarmelo, signora! Io potevo avere delle alte possibilità di incontrarlo e averlo nella mia vita! Invece arriva lei col suo bel visino, i suoi occhioni da gattamorta-'

'Ehi! Gattamorta a chi?! Lei, Miss Silly, è un insultatrice come non ce ne sono simili!'

'-e si ruba il cuore del mio amore segreto! E mi chiamo Miss Scully! MISS. SCULLY! Silly ci chiama la sua immagine allo specchio! Oh, Dottor Valente! La prego, faccia qualcosa!' Miss Scully era davvero disperata, ma per nessun motivo al mondo volevo perdermi la scena.

Allora aprii piano la porta, giusto per avere lo spazio per sbirciare. Infatti i nostri tre paia di occhi si misero in fila per guardare la scena da pop corn. Miss Scully era di fronte a papà con le mani incrociate come per pregarlo. Papà che cercava di disintegrarla con la potenza di uno sguardo. E mamma che aveva una mano sul viso come per arrendersi. Mi venne quasi da ridere. Immortalai il momento col mio telefono. Mia l'avrebbe vista in seguito se fosse uscita viva dall'incontro col temibile Valente.

'Oh, farò qualcosa, su questo ha ragione.' Finalmente papà aprì bocca e sulla faccia di Miss Scully si dipinse un sorriso entusiasta. Probabilmente credeva papà avrebbe lasciato la mamma per lei? Non ci avrei creduto neanche in mille anni.

'Mi dica, Dottore! Cosa farà?! Oh, sono troppo emozionata!!!' Batté le mani come una bambina.

'Semplice. Vado subito a parlare col suo superiore e la faccio licenziare.' Disse secco voltandosi di scatto come per voler uscire da quella stanza.

'Marco-' La mamma cercò di intervenire forse per attenuare la sua furia, ma la donna fece prima a parlare.

'La prego, Dottore!! Farò tutto ciò che mi chiede!! Non parli col direttore!!' Oramai disperata per la sentenza di morte, Miss Scully stava quasi per cadere in ginocchio.

'Allora la smetta con questa sceneggiata e mi dica dove sono le mie figlie. Subito. E chieda scusa a mia moglie.' Concluse voltandosi di nuovo verso di lei.

'Marco, non mi sembra il caso di-' E la mamma di nuovo non finì di dire il suo pensiero che papà la fulminò col suo sguardo assassino. Solo che invece di zittirsi e basta, le sue guance si tinsero di rosso. Lo sguardo di papà le faceva sempre lo stesso effetto: la emozionava da morire.

Quindi decisi che era arrivato il momento di degnare gli ospiti della mia presenza e di salvare la povera Miss Silly, usando le parole della mamma, dall'imbarazzo. Bussai leggermente alla porta prima di fare il mio ingresso trionfale.

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