MIA
Fortunatamente la notte di sonno profondo mi aveva aiutato a scaricare tutta la tensione accumulata la sera prima. Elena aveva capito la situazione solo guardandomi negli occhi e la apprezzai per avermi lasciato riposare senza aprir bocca. Mi sentivo meno arrabbiata e più positiva, anche se l'incontro con le due guardie mi aveva leggermente scosso. Come prima cosa non mi sarei mai aspettata delle guardie così giovani. Papà ci aveva sempre fatto affidare delle persone mature d'età perché diceva fossero più affidabili. Ma probabilmente se Riveira ci aveva provveduto questi gemelli Andersen probabilmente aveva un motivo. Erano sicuramente il meglio del meglio sul campo, anche perché con le minacce di papà non poteva scegliere diversamente. Anche se dubitavo che papà sapesse qualcosa sull'identità delle nostre guardie e avrebbe voluto saperlo da noi. In caso contrario ce lo saremmo trovato qui a controllare coi suoi stessi occhi. Potevamo mai mentirgli? Potevamo mai dirgli che erano due vecchi, grossi e pelosi? No. Ma non doveva necessariamente sapere che erano belli da togliere il fiato. Belli e...antipatici. Soprattutto un certo Axel (che poi che razza di nome era?), noto per la sua arroganza, testardaggine e quella faccia da so-tutto-io. Mi era bastato farci due spiacevoli chiacchiere per capire che era tutto fuorché la manifestazione della gentilezza e della galanteria. Poteva pure affermare falsamente di proteggermi con la sua stessa vita, ma avanti, chi si sarebbe preso la briga di rischiare la sua vita per qualcuno che neanche conosceva? Potevo capire che venivano pagati profumatamente per il loro lavoro, ma se si perdeva la propria vita neanche si poteva godere di quei soldi guadagnati. E il Signorino Axel Andersen non sembrava il tipo da proteggermi perdendo la sua arrogante vita. Neanche con mille minacce di decapitazione da parte di Marco Valente. Per quanto riguardava Andreas Andersen...beh, non era male. Troppe confidenze con mia sorella, ma d'altronde non sembrava così scorbutico come suo fratello. Ma ormai quella sarebbe stata la nostra croce per il resto della nostra vita universitaria. Melissa aveva avuto una buona idea dicendo che non necessariamente dovevamo parlar loro. Quindi avrei continuato con la mia vita anti-sociale e praticato il silenzio Valentiano. Avere un papà così saggio mi aveva insegnato molto. O almeno abbastanza da sapere come comportarmi in certe occasioni.
E quindi mi svegliai di buon'ora per prepararmi per il primo giorno di corsi e quindi cercare di capire dove dovessi recarmi. Avevo già avuto il programma dei corsi da seguire con rispettivi orari, e perciò mi ero già preparata mentalmente. Elena dormiva ancora, ma probabilmente non era in ansia come me visto che era il suo secondo anno. Perciò le lasciai un bigliettino per evitare che mi cercasse nel panico e me ne dicesse di tutti i colori. In poche ore avevo imparato a conoscerla bene. Aprii quindi la porta e vi uscii, e proprio mentre mi stavo avviando verso le scale, mi arrivò una telefonata. Cavolo, mi ero dimenticata di papà! Risposi subito prima che si infuriasse.
'Uhm...papà?'
Silenzio. Non avevo tempo per i silenzi e perciò feci ciò che non mi sarei mai permessa di fare prima.
'Papà, non ho molto tempo, perciò se potresti eliminare la fase dei silenzi e passare direttamente alla morale, ti prego, fa pure. Grazie.' Quella era la mia voce? Mi ero appena permessa di parlare in quel modo a mio padre?
'Ti sono bastate poche ore in un ambiente sconosciuto per diventare quella che non sei, Mia, e questo non mi piace.' Rispose subito duro. Almeno aveva risposto...
'Papà, per favore, non inventarti cose che non sono vere. Sto semplicemente dirigendomi ai corsi e non ho tempo per-'
'Non hai tempo per spiegare ai tuoi genitori come sta andando e soprattutto se delle persone sono arrivate?' Mi interruppe. Ah, avevo dimenticato delle guardie. Cosa gli dico? Sii naturale, Mia...
'Sta tranquillo, papà, ieri abbiamo conosciuto le nostre guardie del corpo e abbiamo stabilito chi protegge chi. Mi sembrano abbastanza preparate ed esperte.' Gli spiegai in breve.
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Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔
RomanceCOMPLETA! 'Beh, che si fa?' Esclamai. 'Ci si presenta o no?' Dissi senza pochi giri di parole. I loro sguardi si posarono su di me, notando il mio abbigliamento poco femminile rispetto alla gonnellina rosa di mia sorella. 'Avete problemi?' Chiesi l...