25. IPERVENTILAZIONI

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MELISSA

Fortunatamente per me la serata volse al termine e il pervertito mi riaccompagnò a casa dopo avermi portato a ritirare il libro in libreria. Non scambiammo più alcuna parola dopo l'episodio del bacio. Le emozioni erano ancora impresse dentro di me e mi spaventavano. Perché mi sentivo attratta da lui? Perché mi faceva infuriare, ma poi battere il cuore un secondo dopo? E perché mai avevo ancora voglia di baciarlo, così dolcemente come avevamo appena fatto? Lui era un uomo pericoloso ed io non dovevo neppure pensare di avvicinarmi ad uno come lui. E poi il problema che sorse fu un altro. Dopo poco che rientrai in macchina con il libro tra le mani lo trovai assorto nei suoi pensieri e non più con la sua solita espressione giocosa. Non ebbi il coraggio di chiedergli come mai era diventato così serio, e non dissi nulla fino all'arrivo al campus.

Mi accompagnò fino all'ingresso del padiglione per assicurarsi che tutto fosse sicuro. A quel punto avrei dovuto dire qualcosa vista l'aria tesa che si era formata.

'Uhm...allora a domani...' Dissi stranamente timida. Solitamente non lo ero, ma dopo aver condiviso quei momenti con lui non mi sentivo più così aperta e schietta. Non dopo averci pensato su.

'Ok...' Rispose semplicemente senza neanche incrociare il mio sguardo.

'Perché non mi guardi?' L'impulsiva che era in me ebbe il sopravvento. Lui incollò subito gli occhi ai miei, incerto.

'Niente...solo che forse...non avrei dovuto farlo...' Disse come un sussurro stando lì con le mani nelle tasche dei suoi pantaloni. Sentii una leggera fitta al cuore.

'Ti sei...uhm...pentito?' Gli chiesi con un pizzico di amarezza.

'No...no, non è questo...lo farei altre mille volte, Melissa...ma sono la tua guardia del corpo e...non dovrei. Per questo motivo e altri...' Spiegò con calma.

'Perché allora mi hai provocato fino ad ora? Perché hai voluto fare quella scommessa? Non sembravi così contro ad avere qualche tipo di relazione con me...cosa è cambiato?' Stranamente non alzai la voce come ero solita fare quando ero delusa o arrabbiata. Ero delusa, sì, ma calma.

'Perché credevo fosse stato più come un gioco, ma non avevo messo in conto una cosa...che a volte giocando col fuoco ci si può scottare, o addirittura bruciare...' Disse guardandomi con occhi sinceri.

'E tu...uhm...ti sei bruciato?' Gli chiesi avendo paura di sentire la risposta.

Lui mi guardò a lungo, intensamente. E mi accorsi che anche io stavo ancora bruciando dentro.

'Meglio non avere questa conversasione ora. Non voglio creare ulteriori danni. Non a te.' Disse.

'Ho bisogno di capire, Andreas...' Mi avvicinai di poco, ma lui fece un passo indietro.

'Non c'è niente da capire, Melissa. Per favore, torna dentro, vai a riposare. Quello che c'è stato tra di noi è stato qualcosa di meraviglioso, ma dovrà finire là. Fidati di me.' Le sue parole mi bloccarono su due piedi. Era completamente sensato, ma il mio cuore voleva rifiutare di crederci. Era razionale, ma lasciava un tocco di amaro nella mia bocca. Abbassai lo sguardo.

'Va bene...voglio fidarmi di te nonostante sappia ben poco. Non voglio però che mi sfiori più o mi guardi in un determinato modo. Mi farebbe solo male.' Misi le mie condizioni. Doveva ritornare ad essere l'estraneo che era. Era l'unico modo per far svanire dentro di me le sensazioni che mi aveva provocato.

Ci fu una pausa di tensione da parte sua, poi probabilmente decise di dire qualcosa.

'Sarà fatto, piccoletta. Ritornerò ad essere-'

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora