MELISSA
Non avevo potuto trattenermi dal piangere. Ero una piagnucolona e purtroppo non potevo farci nulla. In quella situazione mi ero sentita impotente e sapendo della reputazione dei due stupidi di prima categoria mi ero fatta prendere dal panico. E se ci avessero uccise, tagliate a pezzi e nascosto il corpo in una terra abbandonata? Mi vedevo troppi film? Forse, e non mi facevano bene. E poi senza Mia e con la sottomarca di Ken che cercava di farmi il terzo grado interrogatorio mi feci sovrastare dalle emozioni e iniziai a piangere come una bambina alle prese con la sua prima interrogazione dove non aveva studiato. Inutili i tentativi di Ken di cercare di calmarmi, anche se era stato divertente vederlo in crisi.
Fortunatamente mia sorella era ritornata e, come sapeva fare, mi calmò in un attimo con la promessa di qualcosa di buono: shopping! E non solo del puro e sano e costoso shopping, no! Avrebbero pagato i gemelli Andersen! E infatti, gliela feci pagare eccome. Il nostro obbiettivo fu la Fifth Avenue, dove i più grandi negozi di marca aspettavano solo di essere visitati dalla sottoscritta ed essere svaligiati. Intendiamoci, non ero abituata a comprare in negozi così. A me bastavano pochi negozietti a buon prezzo e voilà! Ma, per l'occasione irripetibile, scelsi con cura, e dove meglio di quel posto per far spendere i dollaroni ai due generosi fratellini? E quindi comprai, come se comprai, e le buste vennero trasportate proprio da loro, che ormai volevano ucciderci con la potenza del loro sguardo. O almeno volevano uccidere solo me al momento, perché l'unica cosa che Mia aveva acquistato era una felpa extra large da Moschino, ovviamente costata un botto di soldi. Pazienza, un'altra volta avrebbero imparato meglio a non farmi piangere.
E quindi, alla fine di tutto, ci sedettimo in una caffetteria soddisfatte e piene di nuove cose. Invitammo anche i gemelli a sedersi come sorta di punizione, e quindi lo fecero accomodandosi di fronte a noi e fissandoci più arrabbiati che mai. O almeno Axel lo era. Andreas non lo sembrava così tanto.
'Spero ti sia passata la tristezza.' Commentò Ken. 'Povero ragazzo in futuro che dovrà sborsare migliaia di dollari per tirarti su il morale ogni volta...' Non feci in tempo a rispondere che Mia mi anticipò.
'Fortunato. Il futuro ragazzo di Melissa sarà fortunato ad averla. Non insinuare il contrario.' Lo fissò come per trucidarlo. E neanche Andreas fece in tempo a rispondere perché ci pensò qualcun altro, Axel per precisione.
'E il tuo non ci sarà proprio perché allontani anche i cani con quel caratteraccio.' Eh??! Come si permette di dire questo di mia sorella?? Gli faccio vedere io!
'All'improvviso mi è arrivata una strana voglia di trovarmi un ragazzo, Mel...' Rispose prima che potessi sbraitare in faccia a quel tizio. Cosa? Ho sentito bene? Mia vorrebbe un ragazzo? La guardai scioccata, mentre Axel in cagnesco.
'Stai bene, sosia?' Le chiesi mettendole una mano sul braccio. Lei non scollava gli occhi di dosso alla sua guardia. Stava godendo il momento.
'Mai stata meglio, fotocopia.' Sorrise maliziosa.
'Ragazzi, meglio ordinar-' Il tentativo di Ken di smorzare l'aria pesante fu di nuovo bloccato.
'Scommettiamo.' Disse Axel fissando Mia.
'Cosa vuoi scommettere?' Chiese lei. Ma che cavolo-?!
'Scommettiamo che, se non troverai un ragazzo nelle prossime due settimane, verrai a letto con me.' Le disse guardandola con una leggera lussuria negli occhi. Oddio, cosa sta succedendo qui??
'Questa è la tua parte di scommessa, Andersen. Dov'è la mia?' Ridatemi mia sorella! Cosa le succede?? Dov'è il suo "vuoi regalare la tua verginità al mondo intero"??
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Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔
RomanceCOMPLETA! 'Beh, che si fa?' Esclamai. 'Ci si presenta o no?' Dissi senza pochi giri di parole. I loro sguardi si posarono su di me, notando il mio abbigliamento poco femminile rispetto alla gonnellina rosa di mia sorella. 'Avete problemi?' Chiesi l...