52. "THE CONTINENTAL"

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MELISSA

'Una camera da letto nel vostro jet privato?'

'In realtà non è il "nostro" jet privato, Valente. Lo abbiamo affittato.'

'E avete affittato uno jet privato con una camera da letto privata.'

'Esattamente.'

'Ed è lo stesso jet privato che avete preso per arrivare qui suppongo.'

'Suppone alla grande, Valente.'

'Quindi avete viaggiato con le mie figlie avendo una camera da letto a disposizione.'

'Proprio così.'

'E, giusto per chiedere, chi ci ha dormito in quella camera?'

'Dormito? Le camere da letto si usano per dormire?'

Sguardo assassino.

'Beh, le sue due figlie hanno voluto dare gli onori e hanno riposato insieme lì...'

'Sapevo che le mie figlie fossero sagge.'

'...per qualche ora. Poi ho raggiunto sua figlia in camera da letto quando è rimasta sola.'

Pausa interminabile e sguardo pluri-assassino.

'È stato divertente, devo dire. Sua figlia è veramente "deliziosa"-'

E la conversazione tra papà e Andreas stava per sfociare in omicidio pluri-intenzionale se zio Teo e zio Yago non fossero intervenuti per fermare papà. Di certo non capivo il coraggio degli Andersen di parlare così esplicitamente di cose private. Io mi feci rossa dalla vergogna e avrei voluto sparire da lì.

'Stia tranquillo, Valente, che i dolci suoni che sentivamo al di fuori di quella camera erano veramente "piacevoli"-'

'Io vi ammazzo con le mie mani!'

E dovettero bloccarlo ancora di più perché papà aveva una forza formidabile. Diedi un'occhiataccia a Ken per intimidirgli di fermarsi subito, ma il sorriso malizioso che mi diede mi fece capire che era lontano miglia dal fare ciò.

Gli zii, intanto, fecero accomodare papà sulla poltrona.

'Ah, dimenticavo. Sono accadute cose interessanti proprio su quella poltrona dov'è seduto tra mio fratello e sua figlia-'

E papà scattò in piedi orripilato e disgustato, guardando quella poltrona come se avesse potuto distruggerla con la potenza di uno sguardo e con sé tutte le vicende accadute su di essa. Poi la sua testa scattò su Axel e Mia che erano più in là. Axel sembrava disinteressato e Mia guardava altrove dalla vergogna.

'Quando questa vicenda sarà conclusa, voi sparirete dalle vite delle mie figlie, con le buone o con le cattive. Riveira sta cercando di trovarmi delle guardie esperte per il ruolo e mi ha detto che si libereranno a breve.' Disse loro papà puntandogli un dito.

'Ok, fratello. Credo che basti così. Dobbiamo partire.' Gli disse zio Teo mettendogli una mano sulla spalla. Papà si girò a fissarlo.

'Ti auguro un altro Andersen come genero da cui liberarti.' Gli sentenziò. Zio Teo scoppiò a ridere, noi un po' meno.

'Mia figlia è libera da ogni Andersen, tranquillo fratello. Non è che sbucano come funghi.' Rispose rilassato.

'A proposito di fratelli...devo chiamare nostro fratello Alexander. Devo chiedergli come sta andando con la sua ultima fiamma, sembra si chiamasse Milly, Camilla, o qualcosa del genere...' Continuò Andreas prendendo il telefono. Zio Teo sbiancò alla notizia. Si schiarì la voce.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora