19. ZIO YAGO

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MIA

Finalmente in camera. Finalmente libera. E finalmente sola. Mi lanciai direttamente sul letto con la testa sotto al cuscino. Ero stanca emotivamente. E probabilmente stavo pure uscendo fuori di testa. Mi sentivo una scarica di adrenalina ultimamente che mi portava a parlare e agire come mai prima. Ero sempre stata muta, assente e asociale. Non che fossi cambiata, ma ogni volta che c'era un tale individuo di mezzo, cambiavo e diventavo un'altra me. Una me molto più simile a Chloe che a Marco. Non potevo starmene zitta ogni volta che mi punzecchiava con le sue parole o diceva qualcosa di sbagliato a mia sorella. Si credeva così arrogante? Gli avrei fatto cambiare idea. Sì, perché per quanto folle e totalmente insensata quella scommessa fosse, io intendevo vincerla. Non ci sarei mai finita nel suo letto, ma mi piaceva farglielo credere. Lui si credeva già vittorioso? Non mi conosceva. Se mi mettevo qualcosa in testa, l'avrei fatta, costi quel che costi. E anche se mi sarebbe costato un bacio, il mio primo bacio, non intendevo perdere. Dovevo solo trovare il ragazzo giusto e comportarmi un po' alla Melissa, anche se un piccolo pensiero ce l'avevo già. Probabilmente era pericoloso e ne avrei parlato con Amina. Forse mi avrebbe consigliato al riguardo.

Intanto, non mi restava che riposare e finalmente essere libera da ogni pensiero. Mamma mi aveva appena chiamato e fortunatamente stavano tutti alla grande. Nessuno mi avrebbe più disturbata.

DRIIING DRIIING

Come non detto.

Presi il telefono sbuffando sonoramente e lessi da chi veniva la chiamata. Uhm? Zio Yago? Strano...

'Pronto?' Risposi incerta.

'Mia...' Che bella che era la voce di zio...

'Zio Yago...è un piacere sentirti...' Gli dissi sorridendo.

'Anche io sono felice di sentirti, Mia. Come sta la mia nipotina silenziosa?' Chiese divertito.

'Bene e un po' meno silenziosa...' Feci una risatina.

'A cosa dobbiamo questo miracolo??'

'Alle persone che attualmente mi circondano probabilmente...'

'Sono contento tu abbia trovato ottime amicizie...ora ho bisogno che tu mi ascolta attentamente e che mi risponda con sincerità, Mia.' Oh, oh, questo proprio non mi piaceva...

'Uhm...di cosa si tratta?' Gli chiesi tremolante. La sua voce era molto seria, quasi come per parlare di affari.

'Ho saputo che qualcuno sta cercando informazioni su di me e voglio sapere se tu me lo confermi.' Rimasi senza parole. Come cavolo lo aveva saputo?? Lui non doveva saperlo! Sarebbe stato un problema soprattutto se arrivava alle orecchie di papà!

'Chi te lo ha detto, zio?' Dovevo sapere da chi aveva avuto quella informazione.

'Non importa, Mia. Devi solo confermarlo.'

'Zio, devo sapere chi te lo ha detto e non accetto un "non importa" come risposta.'

'Sei uguale a tuo padre e a tua madre...' Rise al telefono. 'Soprattutto a tua madre...comunque chi oltre a te lo sapeva?' Mi chiese tornando serio. Oh cavoli! Stupida Melissa!! Quando la vedo la strangolo! Ma la bocca chiusa mai?? Ma che cavolo le prende ad avvisare proprio zio Yago!

'Mia sorella non impara mai a tenere la bocca chiusa a quanto pare...' Dissi sbuffando.

'È stata cauta e perspicace. Sapeva che dovevo saperlo.'

'Sì, ma non c'è nulla di cui preoccuparsi!'

'Ah, no? Nemmeno quando i fratelli Andersen, noti per un mestiere alquanto pericoloso, chiedono informazioni su di te e chissà per quale motivo?' Ragionò e non potevo che dargli ragione.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora