60. "LA MIA LUCE"

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MELISSA

'Cavolo, è tardissimo! Devo correre al campus! Non posso assolutamente perdermi quella lezione!' Urlai mentre la presa di Andreas si fece ancora più forte su di me.

'...ancora altri cinque minuti...' La sua voce roca di prima mattina era la cosa più sexy che avessi mai sentito. Quasi quasi sarei rimasta- No, Mel! Scaccia via ogni tipo di pensiero su di lui! È tardi!

'Cinque minuti un cavolo! Mi farai perdere la lezione!' Continuai il mio tentativo di liberarmi dalle sue grinfie. Ebbi l'effetto contrario. Andreas mi si avvinghiò ancora di più, mettendo la sua testa nell'incavo del mio collo. Il suo respiro lento e maschile mi dava calore per tutto il corpo. Non è giusto! 'Ken, e dai!' Urlai disperata.

'...sei morbida e bella... non posso lasciarti andare...' Argh! Stupida voce sexy!

'Ho bisogno di quella lezione!' Gli feci notare le mie ragioni.

'...se vuoi posso insegnartela io una bella lezione tra le lenzuola...' A quelle parole diventai rossa e mi sentii quasi scoppiare dall'imbarazzo.

'Mi è bastata la scorsa notte, Ken. Sei stato alquanto... uhm... energetico...' Dissi l'ultima parola come un sussurro.

Sentii fargli una risatina soddisfatta. Arrogante!

'...non poteva essere diversamente quando sto scop-' Ed ebbe un colpo alla testa dalla sottoscritta per farsi rimangiare ciò che stava per dire. 'Ouch! Ma che ti prende?!' Stavolta riuscii a farlo leggermente spostare da me.

'Non osare dire quella parola quando si tratta di stare a letto con me!' Gli puntai un dito contro.

'È una parola d'amore per me, amore mio bello...' Cercò di trovare un sotterfugio. Ma quando vide la mia espressione si schiarì la voce e continuò. 'E va bene! Non poteva essere altrimenti quando sto facendo l'amore con la ragazza più bella, speciale e focosa del mondo intero...' Mi fece un occhiolino, ma la mia espressione non cambiò. Lui si grattò dietro la testa. 'Ehm... Barbie?'

'Quindi io sarei semplicemente bella, speciale e focosa?' Il mio sguardo si trasformò in rabbia.

'No! Non volevo dire questo! Tu hai tutte le qualità che io desidero in una donna! Non ti ho scop-ehm... non ho fatto l'amore con te solo per quello!' Cercò di spiegarmi, ma il mio tic all'occhio sinistro gli fece capire che non ero d'accordo. 'Senti, Melissa Valente.' Si sedette al centro del letto trascinandomi con se. 'Sai che adoro scherzare con te e farti arrabbiare, ma non dubitare mai dei miei sentimenti per te, chiaro?'

Incrociai le braccia mettendo il broncio.

'Che vuoi sentirti dire, sentiamo. Che ho scop-ehm... che ho fatto l'amore con te in quel modo perché ti amo e la sensazione di essere dentro di te e vedere la tua reazione a ciò mi ha mandato in estasi? Che sapere quanto fossi eccitata per me mi dava la carica giusta per portarti al settimo cielo con me? Perché non immaginerei nessun'altra donna nel mio letto che non sia tu? È questo che vuoi sentire?' Disse prendendo il mio viso tra le sue mani.

'Non ti scomodare a dire cose che non pensi...' Gli risposi abbassando lo sguardo.

'Io queste cose le penso ogni singolo istante, ma mi sfugge di dirtelo perché questo tipo di "romanticismo" non fa per me. Ma se è così importante per te sentirtelo dire, ti prometto che farò uno sforzo in più per ricordartelo. Io farei qualsiasi cosa per te, Melissa. Qualsiasi. Cosa.' Disse determinato e con tutta la sincerità del mondo, senza staccare i suoi occhi azzurri da me.

'Io ti amo per quello che sei e per il "poco romamticismo" che hai. Fa piacere essere ricordati quanto si è speciali, ma ora saprò sicuramente che, seppure non me lo dirai sempre, so cosa alberga nel tuo cuore.' Gli misi una mano sul suo petto e sorrisi. 'Ora hai detto che faresti qualsiasi cosa per me...' Cambiai discorso. Lui sorrise malizioso.

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