7. BARBIE E KEN

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MIA

Era un complotto! Ma da dove erano uscite tutte quelle ragazze?? Era una coalizione volta a farmi diventare matta?? Oh, ero più che arrabbiata. Ero furiosa. E chi mi conosceva sapeva che difficilmente mi arrabbiavo. Ma, ovviamente, non voleva dire che mi veniva da urlare o fare chissà cosa, no. Una certa persona a me parente mi aveva insegnato a farlo con dignità: col silenzio. Ed è quello che avrei usato nell'incontro a cui ero stata forzata a partecipare da tutte le arpie, e soprattutto dalla persona che sfortunatamente era nella mia camera, cioè Elena Cristofaro, che al contario di me odiava i silenzi e amava riempirli con una valanga di chiacchiere. Grazie cielo per questo dono. Non desideravo altro. Certo.

E quindi ero lì, in silenzio, trascinata dalla Elena, all'incontro del secolo con un mucchio di sole donne. Quando arrivai erano già tutte lì, e anche se non conoscevo molte di persona ma solo per messaggi, riuscivo già a carpire chi era chi. Ma non avrei parlato e non mi interessava.

'Scusate il ritardo, ragazze, ma ho dovuto trascinarla giù per le scale. Non voleva prendere l'ascensore perché diceva che avremmo impiegato meno tempo. Che strane idee...' Esordì Elena descrivendomi con un profondo respiro.

E lì mi accorsi di come tutto il resto mi guardava con occhi sgranati. Oh, non ancora... Mel fa qualcosa! Roteai gli occhi.

'Siete pregate di chiudere la bocca. Sappiamo di essere identiche, perciò vi risparmio un mucchio di mosche nella vostra cavità orale!' Sai che ti adoro Melissa Valente?

Scoppiarono tutte a ridere.

'Scusa, è che siete proprio identiche identiche!' Disse una certa ragazza dai capelli lunghissimi castani, occhi dello stesso colore e lentiggini sul viso.

'Ma hanno un modo diverso di vestirsi e acconciarsi, quindi è facile sapere chi è chi, Esmeralda...' Rispose Milly. Ah, sei Esmeralda allora...non mi sei antipatica.

'A me piace Mia, è fedele a se stessa e ha un carattere esclusivo. E non ti interessa del parere altrui, dico bene?' Un'altra ragazza dai capelli castani e gli occhi verde-azzurro-grigio-colore-indefinito esordì. Quando vidi che la guardai perplessa, ma anche compiaciuta, si presentò. 'Comunque sono Giuliana, se te lo stessi chiedendo.' Sorrise, al che feci un verso non definito girandomi dall'altro lato. Non volevo farle capire che in realtà non era male. Orgoglio Valentiano.

'Giuliana, quello è un modo di mia sorella per dirti che le piaci.' Sorrise maliziosamente Mel. La fulminai con uno sguardo per avermi esposto in quel modo. Lei non si scompose, proprio come la mamma.

'Se te lo stessi chiedendo, sono io quella che frequenterà i tuoi corsi e che già adori.' Disse una voce al mio fianco. Ah. Avevo dimenticato il particolare. Mi girai lentamente trovandomi di fronte una ragazza dagli occhi marrone scuro e un mucchio di boccoli quasi neri. Cavolo, i capelli che avrei voluto! Capelli che rispecchiano la mia personalità! Ma non glielo dirò mai. La fissai impassibile. 'Sì, sono Amina, mia cara. Tranquilla puoi salutarmi, non mordo mica.' Mi sorrise. Questa ragazza doveva essere piena di energie, ma leggevo dietro quegli occhi un qualcosa di malinconico, un lato della sua personalità che era molto profondo. Aveva ragione. Probabilmente la adoravo già. E le parole vennero fuori dalla mia bocca prima che potessi fermarmi.

'Per frequentare i miei stessi corsi vuol dire che sei una persona speciale, perciò forse non mi dispiacerà la compagnia se ovviamente non parli in continuazione...' Cavolo, e il silenzio cui mi ero imposta di praticare??

'Ottimo ragazza, perché un po' di compagnia non dispiace neppure a me...' Rispose lei con un bel sorriso e qualche boccolo che decise di andare per i fatti suoi. Mi venne quasi da sorridere. Quasi. Perché lo trattenni.

Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora