MELISSA
L'attesa di sapere qualcosa risultava sempre insopportabile. E in quel caso, aspettare di sapere notizie di Mia e papà mi fece chiudere in un certo mutismo. Anche la mamma sembrava essere molto preoccupata al punto da non parlare anche lei. E la cosa era più che strana. Quasi niente fermava la mamma dal parlare, visto che odiava i silenzi che non avevano la firma di Marco Valente. Sapere che Mia era scappata chissà dove a combinare chissà quale guaio, mi metteva ansia, ma poi pensavo al fatto che avesse comunque Axel che la seguisse e tutto mi passava. Ma aveva comunque papà alle calcagna e stavolta doveva essere super mega infuriato. Ma quando bussarono alla porta improvvisamente mi ci catapultai contro. Potevano essere loro.
'Uhm? Andreas?' Notai quando aprii la porta.
'Giusta osservazione, Barbie. Sembra che io sia proprio Andreas.' Sempre in vena di scherzi.
'Abbandona l'ironia che non è affatto il momento! Che vuoi da qui?' Gli chiesi gentilmente.
'Un po' di zucchero? Perché siamo alquanto acide...' Disse con quella faccia da pugni multipli.
'Smettila, ti ho detto!'
'Tesoro, chi è alla porta?' La mamma si avvicinò. Ci voleva solo questo.
'Nessuno di importante, mamma!' Cercai di farle cambiare idea e farle fare dietro front.
'Quindi io sarei "nessuno di importante"? Mi sento offeso.' Mise per finta la mano sul cuore perché il suo viso traspariva ironia.
'Hai deciso tu di esserlo, perciò non lamentarti!' Feci in tempo a dire prima che la mamma arrivò.
'E chi è questo bel giovanotto?' Chiese squadrando Andreas da testa a piedi col sorrisetto malizioso. Ero sicura che già stava facendo l'accoppiata nella sua mente.
'Sono Andreas Andersen, signora Valente immagino?' L'antipatico fece un passo avanti spostandomi e baciando il dorso della mano a mia madre. Bleah!
'Immagini bene, Andreas. E tu saresti la guardia di Melissa, immagino...' Rispose la mamma crogiolandosi per quella galanteria. Finta galanteria aggiungerei...
'Immagina bene anche lei, signora Valente. E comunque le foto non rendono giustizia: dal vivo è una donna ancora più affascinante.' Le fece un leggero inchino. Ma...ma...stava flirtando con la mamma?!
La mamma rise divertita.
'Solo affascinante, Andersen? Dovrei sentirmi offesa... Ma ti consiglio una cosa: non dire mai niente del genere di fronte a mio marito, perché non avrai più la bocca il momento dopo. È un consiglio amichevole.' Gli fece un occhiolino. Lui rimase perplesso. 'E comunque vieni dentro. Stiamo aspettando notizie.' Lo invitò ad entrare e lui lo fece liberamente.
'Avete notizie di mio fratello o Mia?' Chiese. 'Li ho visti andar via ed essere seguiti da Valente.' Disse.
'Nessuna. Attendiamo. Prega per tuo fratello comunque. Potrebbe essere tre metri sotto terra per ora.' Gli dissi acida.
'Rassicurante.' Disse lui. 'Stranamente, però, tengo a mio fratello e mi piacerebbe riaverlo tutto intero.'
'Non ti resta che sperare.' Feci un'alzata di spalle.
E bussarono di nuovo alla porta. Scattai di nuovo in piedi correndo verso di essa. La aprii subito trovandomi di fronte mia sorella.
'Oh, Mia!!!' La abbracciai forte. Lei rimase rigida come al solito. 'Sei tornata!'
Ma sul suo volto c'era solo rabbia e amarezza. Qualcosa non andava.
Entrò senza dire nulla, e quando notò Andreas si irrigidì ancora di più.
STAI LEGGENDO
Our Twinguards - Le Nostre Guardie Gemelle ✔
RomanceCOMPLETA! 'Beh, che si fa?' Esclamai. 'Ci si presenta o no?' Dissi senza pochi giri di parole. I loro sguardi si posarono su di me, notando il mio abbigliamento poco femminile rispetto alla gonnellina rosa di mia sorella. 'Avete problemi?' Chiesi l...