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Eiji

Il calore del bar gli parve un sogno.

Certo, non era paragonabile ad un bagno caldo pieno di bolle con le luci soffuse... Ma si doveva accontentare.

Per la prima volta nella sua vita riuscì a non dare peso alle occhiatacce del personale, quando si sedette ancora gocciolante su uno dei divanetti.

Tirò un sospiro di sollievo, mentre Ash prendeva posto di fronte a lui, facendo un cenno ad una cameriera ed appoggiando il mento ad una mano.

Lei si avvicinò, inizialmente riluttante alla vista dei due ragazzi fradici, fino a quando non si trovò davanti al biondo che, passatosi una mano tra i capelli resi lucidi dall'acqua, ordinò un the, mantenendo lo sguardo nel suo fino a che lei non rispose con un tremolante:- S-subito... 

Non appena si allontanò, Ash si asciugò la mano su un lembo della felpa ancora asciutto, cambiò completamente espressione e quando riprese a parlare Eiji notò che poco prima aveva appena approfondito la voce:- Forza. La prima domanda. Sei tu quello che vuole delle spiegazioni, no?

Il più grande si riscosse subito, con un brivido dovuto ad una goccia fredda lungo la schiena:- Ok, prima di tutto... a cosa stavi sparando? Non c'era nulla là.

Il ragazzo di fronte a lui sollevò un angolo della bocca in un accenno al sorriso di chi la sapeva lunga:- Certo, nulla che tu possa vedere. Sparavo a delle ombre. Spiriti, energie negative. Che tu voglia credermi o no. 

Aveva appena detto una cavolata assurda, questo Eiji lo capiva benissimo. Eppure aveva lo sguardo fermo, serio, determinato.

Era difficile non credere ad uno sguardo del genere. Ma ad ogni modo rispose:- Non ha alcun senso.

L'altro inarcò un sopracciglio, con un'espressione trova:- Allora tra un paio di giorni dimmi se ti va ancora tutto male.

- Come fai a sapere che ... -

- Chi si porta dietro delle ombre del genere non può condurre una vita tranquilla - lo interruppe.

Forse era uno stalker. Tutto si sarebbe spiegato. Ma perché avrebbe avuto motivo di seguire proprio lui? Eiji incrociò le braccia:- Non riesco ancora a crederti.

E Ash, semplicemente, replicò:- Non è necessario che tu lo faccia. Ti ho dato delle spiegazioni, ti ho detto la verità. Se non vuoi credermi sei libero di bere il tuo the ed uscire da quella porta. Sai, a me non cambierà granché.

"Il tuo the". 

Il corvino impiegò svariati secondi per elaborare la frase, giungendo alla conclusione che quel perfetto sconosciuto, magari stalker e magari pazzo, gli aveva appena offerto un the.

Solo dopo aver realizzato questo riuscì a ribattere:- E va bene. Non saprei come prenderti sul serio, ma vorrei comunque cercare di capirci qualcosa dal momento che non mi costerà nulla.

Ancora una volta lo guardò dritto negli occhi e, questa, vide una scintilla attraversarli, forse di stupore, forse di soddisfazione. 

Dopo di che avanzò un'altra domanda:- Come sono fatte? Le ombre, o come vuoi chiamarle.

Ash ridacchiò:- Non è che sono "fatte". Sono e basta. Le energie negative sono aloni neri, violacei, mentre gli spiriti sono le persone, una volta che sono state uccise dalle energie negative. Sono quelli che tu chiameresti fantasmi. Nulla di simile a Casper  o i mostriciattoli di Ghost Busters, sia chiaro.

Eiji corrugò le sopracciglia:- Ma come fanno ad uccidere se non le possiamo vedere o toccare?

La risposta arrivò veloce, come se si aspettasse già quella domanda:- La sfortuna esagerata ti uccide. La psicopatia ti uccide. La depressione ti uccide. Il fatto è questo, loro ci vedono benissimo e ci uccidono senza che ce ne accorgiamo, mentre noi non possiamo uccidere loro. O meglio, voi non potete.

- E tu come fai? Se non si possono toccare non dovrebbe essere possibile.

- Ma io le vedo. Posso parlarci e posso distruggerle. A dir la verità non si posso uccidere, però si possono dissolvere ed aspettare che si ricompongano. Spariscono del tutto solo quando ciò che le ha generate muore o viene distrutto.

In effetti, pensò Eiji, non faceva una piega. Senza tenere conto del fatto che non aveva nulla di realistico, quel racconto avrebbe anche avuto una sua logica.

Non riuscì a frenare la domanda che ormai aveva a fior di labbra:- Cosa le genera?

Ed ancora, Ash rispose:- Le problematiche umane, il dolore, i pensieri negativi, gli spargimenti di sangue. Esisteranno sempre, in un mondo come il nostro.

- Però... Io non ho mai provato particolare dolore, né emotivo né fisico, non ho mai sofferto. Perché erano così tante intorno a me?

Vide lo sguardo di Ash addolcirsi appena, quasi impercettibilmente, prima che rispondesse:- Perché tu non le generi, non l'hai mai fatto. Se non qualche piccola tensione magari per delle verifiche a scuola. Lo vedo. 

- Cosa vedi?

- La luce, Eiji. Vedo ombre ovunque, ma la luce è talmente rara che pensavo di averla immaginata. E tu brilli.

Angolo macchiolina di colore

Ehilà :3
Nulla ho deciso di pubblicare oggi invece di domani dal momento che domani sarò al Lucca Comix e comunque l'ultima volta mi sono dimenticata di pubblicare venerdì e l'ho fatto sabato :D

Cia'ne❤

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