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Ash

Il piano terra, come al solito, faceva schifo.

Forse per il semplice motivo che quella casa era sempre accessibile a tutti.

"Tutti", sostanzialmente, consisteva in quelle persone che avevano scelto di credergli riguardo ciò che vedeva e di aiutarlo.

Anche se, effettivamente, non avevano un gran cervello. Passavano la maggior parte del loro tempo a lanciarsi frecciatine da una parte all'altra del garage, mangiare e, se erano fortunati, a dormire. Questo dal momento che non era una grande idea dormire in un garage senza nessun sistema di sicurezza in una strada come quella.

All'ingresso di Ash e Eiji, l'uno fece scorrere uno sguardo di rimprovero sui ragazzi davanti a loro, mentre l'altro rimase a fissare la scena, cercando di capacitarsene.

Skip, in piedi sul divano impolverato, reggeva un barattolo con dentro un cimicie usando due pinze, mentre Kong teneva accesa la fiamma ossidrica sotto il barattolo.

Scena accompagnata da un Alex che ridacchiava osservando la scena, stravaccato sulla poltrona, e da Bones nel pieno del panico. Panico che, alla vista di Ash, aumentò al punto di farlo sbiancare:- Kong...

Puntellò con il gomito il suo compare che alzò lo sguardo e per poco non fece cadere la fiamma ossidrica.

Si stampò un sorriso innocente in faccia alla velocità della luce:- Boss... 

Chiamarlo "boss" era partito come uno scherzo basato su quanto, effettivamente, Ash svolgesse quel ruolo. Ma con il tempo avevano finito per continuare a dargli quell'appellativo.

Ash distolse lo sguardo con aria di rassegnazione:- Cercate di non dare fuoco alla casa, almeno finché ci sono ospiti.

E con ciò avanzò sul pavimento polveroso costellato di articoli di giornale, sacchetti vuoti di patatine e macchie di sostanze non identificate. 

Quattro paia di occhi curiosi si spostarono alle sue spalle per studiare il nuovo arrivato, mentre Ash li informava:- Eiji Okumura, 19 anni, va all'università.

Bones sgranò gli occhi:- Come sarebbe a dire l'università?! Che ci fa qui?

- Guardalo bene.- fece il biondo, prendendo una delle scatole fumanti posate sul tavolo.

L'altro rimase a fissare Eiji, mentre gli si formava un solco tra le sopracciglia:- Cosa... 

Alex lo precedette, senza staccare lo sguardo dal corvino:- Non c'è nulla.

In tutta risposta Ash si lasciò sprofondare nella seconda poltrona e, mentre apriva la scatola di cibo cinese, lo corresse:- Non ci sono ombre, ma è luminoso.

Skip saltò giù dal divano e si accostò alla poltrona:- Quindi non produce ombre? 

- Esatto.

Il bambino emise un fischio sommesso, prima di sorridere ad Eiji, ancora inchiodato sulla soglia:- E allora che è venuto a fare qui?

Ash sollevò un blocco di spaghetti e rispose:- Vuole provare a vedere le ombre.

Detto questo fece sparire il cibo in meno di due secondi, dandosi ad ascoltare le esclamazioni e le chiacchiere che gli si animarono intorno.

Avevano ragione di essere stupiti, in fin dei conti quello era l'evento più raro a cui avessero mai assistito.

Fece per parlare, ma venne interrotto dal suo cellulare che prese a vibrare nella tasca.

Lo sfilò senza nemmeno guardare ciò che faceva, con gli occhi che seguivano i movimenti di Skip che si avvicinava ad Eiji e lo salutava.

Accettò la chiamata e portò il telefono all'orecchio:- Pron-

- Ash, c'è una massa scura che si dirige verso di voi. Ne sono sicuro, sarebbe stato impossibile non vederla.

La voce di Shorter arrivò distorta attraverso il cellulare, ma abbastanza tesa per far capire benissimo all'amico la situazione.

E successe tutto in una frazione di secondo.

Gli occhi di Ash che saettavano al portone spalancato, il cellulare che finiva nuovamente nella tasca e, subito dopo, la stanza che si riempiva di ombre sbiadite di uomini ormai morti.

Il primo pensiero del biondo fu Skip.

Sentì i battiti rallentare per un attimo, vide il bambino aggrottare la fronte e voltarsi nella sua direzione, dubbioso.

Forse si era accorto che qualcosa non andava, d'altronde con quel pandemonio non poteva non accorgersene.

E un secondo più tardi il cibo era sul pavimento, Ash aveva la pistola alla mano e due ombre erano stese a terra, con il foro delle pallottole in fronte.

Svanirono subito, nell'esatto momento in cui il resto delle persone nella stanza realizzava il pericolo, cominciando a distinguere movimenti, vaghi aloni scuri.

Avevano tutti imparato con il tempo a capire dove si trovavano le ombre quando erano vicine. Ci riuscivano a malapena, concentrandosi il più possibile, ma era quanto bastava per difendersi.

Ash saltò il tavolino pieno di scatole di cibo cinese ed in un secondo fu accanto a Skip ed Eiji.

Loro due non avrebbe mai potuto permettersi di perderli, all'uno era troppo affezionato e l'altro era la cosa migliore che gli fosse capitata negli ultimi undici anni.

E non li avrebbe persi di vista, fosse stata l'ultima cosa che faceva.

Angolo paraurti poliedrico

Ok ok ok.

1. _The_Crazy_Otaku_ immagine del capitolo.

2. Sono di nuovo qui e porto un'ottima notizia :3

Ovvero che, dal momento che ho già pronti i prossimi venti capitoli, comincierò a pubblicare ogni cinque giorni come facevo con Psycho.

Ceh, devo ancora rivederne due, ma direi che ci siamo tutto sommato.

Quindi che dire... mal che vada rallenterò ancora i tempi e vi chiederò di portare pazienza ¯\_(ツ)_/¯ 

E nulla, ci si vede fra cinque giorni.

Cia'ne

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