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Ash

Avrebbe voluto andare con gli altri portandosi dietro Eiji, ma Shorter l'aveva convinto a starsene a casa.

In fondo era solo una ricerca, dovevano solo trovare il posto giusto, nel caso li avessero attaccati sarebbero scappati. Non c'era bisogno di combattere.

Ed alla fine Ash aveva ceduto perché, per quanto potesse ignorare la cosa, non si sarebbe sentito per niente tranquillo a lasciare in casa sua Yut-Lung, da solo per giunta.

Eiji stava girovagando per casa mentre parlava animatamente con Ibe al telefono, mentre Yut-Lung stava trafficando sul ripiano della cucina, evidentemente intento a preparare quel the che, per quanto Ash detestasse ammetterlo, veniva incredibilmente buono.

Il filo dei suoi pensieri venne però interrotto da Eiji che, fermatosi davanti al divano, aveva appena concluso la sua chiamata e si era lasciato cadere accanto al biondo:- Pare che mi toccherà andare a trovarlo un giorno di questi o chiamerà ogni dieci minuti.

- Andiamoci. Sarebbe anche ora che mi presentassi qualche tuo conoscente.

Lui rispose mentre rigirava distrattamente le dita di Ash tra le sue:- Beh, in effetti...- poi parve realizzare qualcosa di colpo:- E da un sacco che non vado a scuola! Dio... Come dovrei fare con gli esami?

Ash si strinse nelle spalle:- Rimandarli sarebbe così terribile?

A quella domanda Eiji gli rivolse uno sguardo sofferente:- E come dovrei spiegarlo ai miei? "Mamma, papà, ho saltato l'appello di gennaio perchè ho scoperto che viviamo circondati da ombre grazie ad un ragazzo, il quale ora, per la cronaca, è il mio ragazzo"?!

- Ok è decisamente pessima.- concluse Ash.

- Appunto.- Gli fece eco l'altro.

Per un attimo taquero entrambi, fino a quando il biondo ruppe il silenzio:- Ah, non ti avevo mai chiesto che cosa stai studiando.

Eiji poggiò la testa allo schienale del divano:- Fotografia.

Ash si piegò appena, per guardarlo in faccia:- E ti piace davvero?

Per un secondo il corvino parve stupito da quella domanda, ma alla fine rispose:- Certo che mi piace, insomma... Non mi ha costretto nessuno a farlo. Però all'inizio era solo un'alternativa.

- A cosa?

- Prima saltavo con l'asta.- gli rivolse un sorriso che aveva un'ombra di tristezza -Ma poi sono caduto.

Ash le aveva passate tutte, nell'arco della sua vita, motivo per cui non pensava che si sarebbe mai sentito così male per qualcuno il cui peggio era stato infortunarsi.

Un giorno avrebbe fatto meglio a dire ad Eiji di smetterla di essere così... Se stesso. O l'avrebbe mangiato sul serio.

Rimasero in silenzio per una manciata di secondi, poi:- Però ora sei in piedi.

Gli occhi del corvino si calamitarono ai suoi, e così rimasero, in silenzio, forse un po' stupiti da quell'affermazione, ma consapevoli che era l'affermazione di qualcuno che si era rialzato fin troppe volte.

La bolla scoppiò al suono leggero del vassoio che veniva posato sul tavolino da caffè.

Entrambi, ancora senza spicciare una parola, rivolsero lo sguardo a Yut-Lung, il quale fece un passo indietro:- Non sapevo quando avrei potuto interrompere quindi...

Eiji sventolò una mano:- Tranquillo, non c'è problema. Grazie, piuttosto.

Yut-Lung

Sapeva benissimo che studiare per anni ogni sacrosanto tipo di composto chimico, reazione, veleno ed erba sarebbe tornato utile, ma non immaginava che avrebbe funzionato così bene anche in quella situazione.

Non aveva fatto nulla di terribile, erano solo una sua versione di sonniferi sciolti nel the.

I sonniferi spesso causano anche perdite di memoria poco gravi, e lui aveva semplicemente fatto in modo che quel sonnifero la causasse di certo, la perdita di memoria.

Continuò a recitare la sua parte per una buona mezz'ora, fino a quando sia Ash che Eiji non si addormentarono sul divano.

Poi si diresse in camera, aprì l'armadio, cambiò vestiti e tornò nel soggiorno, fermandosi davanti ad Ash.

Ora arrivava la parte più difficile.

Allungò una mano e gli toccò la fronte, quando la ritrasse, rimase a fissarlo intensamente, senza perdere la concentrazione per un secondo.

Ed il suo corpo agì da solo.

Le ossa, i muscoli, cambiarono forma, i capelli si polverizzarono fino a sparire subito sostituiti da quelli biondi.

Di solito cambiare forma era una pessima sensazione, talmente pessima che dopo finiva sempre in bagno a vomitare. Ora però non era niente male.

Probabilmente era perché Ash aveva già un legame con un'ombra, il che rendeva tutto più semplice.

Yut-Lung fece il giro del divano un paio di volte, si stiracchiò e fece schioccare le nocche, in fine prese la Smith & Wesson dal tavolino, la infilò al suo posto tra cintura e pantaloni e poi uscì di casa.

Aveva tre ore per l'effetto del sonnifero, ma in meno di due sarebbe stato di ritorno.

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