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Yut-Lung

Era rosso.

Sempre quel dannatissimo rosso. Era un colore incredibilmente vivo.

Yut-lung aveva abbassato la pistola, guardato il cadavere a terra e non aveva sentito niente.

Nessuna emozione. Come se avesse appena fatto cadere a terra una goccia l'acqua, invece di un essere umano.

Poi aveva salutato e sulla strada di casa aveva fatto la sua chiamata.

Quando la voce di Blanca aveva risposto dal telefono, Yut Lung aveva esordito con:- Ho finito.

- Lo vedi che potevi farcela in meno di cinque giorni?- l'aveva schernito lui.

- Non sono sempre così fortunato, sai?- aveva ribattuto, prima di aggiungere:- Sarà sta sera, immagino. Ma penso che Ash ci arriverà prima a capire cos'è successo, cerca di non farmi ammazzare, o qui non ci guadagni nulla.

- Come se me ne importasse qualcosa.

- Devi esserci per le sei.

- Sì. Ho capito.

Poi avevano attaccato, ed ora, steso sul letto, nel silenzio della camera, Yut-Lung aspettava.

Aveva lavato, asciugato e rimesso al loro posto i vestiti di Ash, era tornato alla sua forma originale e aveva ripulito ogni traccia del the.

Poi, quando Ash ed Eiji si erano svegliati, piuttosto confusi, come c'era da aspettarsi, lui aveva detto che si erano addormetati lì e basta, mentre parlavano del più e del meno.

Infine, nel tardo pomeriggio, si era chiuso in camera ed aveva aspettato.

Di lì a poco sarebbe scoppiato un disastro e lui avrebbe potuto ammirare la perfetta riuscita del suo piano.

Improvvisamente sentì la porta d'ingresso aprirsi, accompagnata da un:- Mi sa che dovremo continuare a cercare domani. Tu hai trovato Skipper, vero?

Dalla cucina giuse la voce del biondo:- Oh, eccoti. Che c'entra Skip? Non era con voi?

Silenzio.

Yut-Lung si alzò in piedi e si diresse alla porta.

- Ash, stai scherzando spero.

Sentì i passi di Shorter che avanzavano lungo il corridoio, allora uscì dalla stanza.

L'altro, a vederlo, si bloccò di colpo e quasi arretrò di nuovo fino all'ingresso, Yut-Lung si voltò a guardarlo, con aria interrogativa:- Va... Tutto bene?

No, certo che non andava tutto bene. Nascondere la soddisfazione fu una delle cose più difficili che avesse mai fatto.

- Tu che cosa ci fai qui?- chiese Shorter, guardandolo come se fosse la cosa più disgustosa al mondo.

Il corvino corrugò le sopracciglia:- Non ho altri posti dove stare e non ho nemmeno dei soldi o dei documenti, devo aspettare che passi l'amnesia. Non te lo ricordi?

Shorter lo fissò per un momento, probabilmente stava per realizzare. Come volevasi dimostrare, pochi secondi dopo avanzò spedito lungo il corridoio, sorpassando Yut-Lung:- ASH!

Lui, da bravo attore, rimase per un secondo a guardare il vuoto, poi si voltò e inseguì Shorter.

Quando la sua visuale si aprì sul salotto, Shorter teneva Ash per la maglia:- Cosa cazzo hai fatto prima?!

- Che cazzo fai tu! Non so di che stai parlando, mollami.

Con la mano libera, l'altro puntò il dito contro Yut-Lung:- Se lui è qui... Tu a chi hai sparato?

Ash spalancò gli occhi:- Io?! Ma se non ho nemmeno sfiorato la pistola oggi!

- Ah sì? Controlla il caricatore.- detto questo mollò la presa e seduta stante il biondo sfoderò la pistola e, senza nemmeno guardarla, spinse fuori il tamburo:- Ti dico che...

Poi abbassò lo sguardo ed il resto della frase gli morì in gola: mancava un proiettile. Mancava davvero:- Cos'è successo?

Shorter esplose:- É SUCCESSO CHE HAI AMMAZZATO SKIPPER!

Per qualche secondo nella stanza calò un silenzio di tomba.

- Impossibile.- mormorò poi, Ash.

Eiji, che fino a quel momento era rimasto a guardare, sempre più confuso ad ogni secondo, gli diede corda:- Ma è vero, è sempre rimasto qui.

Shorter spostò lo sguardo su di lui:- Avete voglia di prendermi per il culo tutti e due? Ma voi che avete fatto oggi?!

Ash rispose:- Che cazzo ne so! Dopo pranzo ci siamo addormentati sul divano e ci siamo svegliati un'ora fa! Come dovrei aver fatto ad essere da voi?!

A quella risposta Shorter si rivolse direttamente a Yut-Lung:- Non che io mi fidi te. Ma tu dove li hai visti oggi?

Lui non mancò di balbettare qualche parola mentre gli rispondeva che era rimasto in camera quasi tutto il tempo, ma aveva sentito qualcuno uscire, nel primo pomeriggio.

Allora Shorter aveva guardato di nuovo Eiji:- Voi dormivate no?

- Certo.

- E tu come sai che avete dormito entrambi dall'inizio alla fine?- chiese.

Lui sembrò sul punto di rispondere, ma non riuscì a dire nulla.

- Ash. Ti farei fuori qui ed ora, se non si trattasse di te. Quindi fammi solo il favore di sparire.

Il biondo strinse la presa sull'impugnatura della pistola, tanto che le nocche gli divennero bianche:- Non ci credo. Io finche non lo vedo non ci credo. Non avrei mai fatto una cosa del genere, lo capisci?!

- Invece l'hai fatto! Stai dando di testa! Speravo che questo giorno non arrivasse mai, ma a quanto pare eccoci qui, con la tua ombra impazzita.

Eiji fece un passo avanti:- Ma che dici... É così piccola ora...

Shorter lo fulminò con lo sguardo:- E tu. Puoi essere innamorato quanto ti pare ma così finirai per farti ammazzare. Dovresti andartene.

- Ma è vero!- ribadì lui.

Ash però lo fermò:- Lascia perdere.- detto questo si rivolse a Shorter:- Voglio vederlo.

Lui si voltò, gelido:- Allora andiamo pure a recuperare il suo corpo. Sempre che non ci abbia già pensato qualcun altro.

Light || AshEiji ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora