L'immagine è la vostra faccia quando scoprite che in questo capitolo non ci sono pov né di Eiji né di Ash :)
Ok ora sto zitta. Buona lettura.Marvin
Fu terrificante, l'esperienza peggiore che avesse mai vissuto.
Golzine, sulla sua poltrona dallo schienale alto, aveva ascoltato in silenzio il rapporto riguardo la missione fallita. Una volta che Marvin ebbe finito non si degnò nemmeno di alzare lo sguardo dal computer, non alzò la voce, non commentò, non ordinò punizioni.
Chiese solamente:- Quanti uomini hai lasciato là dentro?
- Un centinaio, di vivi.
- Hai visto il telegiornale, oggi?
- Sì...
La tensione in quella stanza si sarebbe potuta tagliare con un coltello. Marvin non poteva vedere le ombre, ma in quel momento avrebbe desiderato conoscere la posizione dell'ombra che l'uomo di fronte a lui aveva sulle spalle.
Golzine proseguì:- Ti è parso di sentire notizie di qualche disordine a quella fabbrica? Di una minima anomalia? Aslan è entrato in quella zona e ha fatto un disastro. La polizia avrebbe dovuto notarlo, no?
Marvin rispose, a tono basso:- Non hanno detto nulla.
- Esattamente.- Quei suoi occhi piatti e impenetrabili scrutavano ancora lo schermo del pc - E tu lo sai come mai nessuno ha notato nulla?
L'altro tacque, al culmine dell'agitazione. L'ombra avrebbe potuto aver già occupato tutta la stanza, essergli alle spalle.
- Rispondimi quando ti parlo.- gli intimò Golzine.
- Non lo so.- fece Marvin.
- Perché quella fabbrica è vuota. Non c'è nessun cadavere, nessuna arma abbandonata, non una singola, microscopica, insignificante macchiolina di sangue. Ogni cosa è al suo posto. C'è persino la polvere.
Il sottoposto trattenne il fiato mentre Golzine proseguiva, con un tono gelido:- A questo punto devo supporre che la mia ombra abbia sbagliato posto per la ricognizione, oppure che il ragazzo si sia dato alla pulizia millimetrica e all'occultamento dei cadaveri in poche ore. Ed io fatico a credere ad entrambe.
Solo allora, finalmente, staccò gli occhi dallo schermo per puntarli in quelli di Marvin:- Hai lasciato che quei due si incontrassero senza ostacoli?
- C'erano cento uomini e molte ombre non è possibile che...- farfugliò lui.
In risposta Golzine ghignò:- Certo che è possibile, invece. Stiamo parlando di Lui, è sempre stato troppo intelligente, troppo forte e troppo pericoloso. Ha messo associazioni mondiali alle strette a sedici anni e mi ha ucciso. Aveva sedici anni, Marvin, sedici. Non hai idea di cosa è capace.
Marvin tacque.
- Com'è andata, è chiaro. Si sono incontrati ed è successo qualcosa. Cosa credi che sia successo? Sicuramente non avranno organizzato una festa. Aslan aveva già capito tempo fa che persone come quel suo amichetto possono imbrigliare l'ombra. Ora dimmi. Ci saranno riusciti, a imbrigliarla?
- Sì.- Sputò Marvin, pronto al peggio.
Un peggio che, incredibilmente, non arrivò mai. Al suo posto, giunsero le parole:- Da ora mi servirai solo da diversivo, dopo di che potrai anche morire, a meno che tu non faccia il tuo lavoro meglio di quanto io mi aspetti.
Sparisci.Golzine
Nell'esatto secondo in cui la porta si chiuse, Golzine alzò la cornetta del vecchio telefono fisso e compose il numero.
Era successa la cosa peggiore che potesse aspettarsi.
Quei due non avrebbero mai dovuto scoprire che potevano unire le loro forze, ne tantomeno come farlo.
Eppure, per un insieme di fatti ci erano riusciti prima di quanto si aspettasse. Il telefono squillò.
Aveva agito troppo in fretta e troppo alla leggera, questo l'aveva appurato da quella stessa mattina. Non aveva sottovalutato Aslan, bensì l'altro ragazzo: Eiji Okumura.
Tuuuu.
Non avrebbe mai immaginato che avesse una tale forza. Così tanta da imbrigliare un mostro come l'ombra di cui Aslan si faceva carico.
Doveva esserci qualcosa di più. E con tutta probabilità Eiji era innamorato di Aslan, altrimenti non avrebbe dovuto poter tirare fuori tutta quella forza.
Tuuuu.
D'altronde non era sorprendente che se ne fosse invaghito, quel ragazzo era sempre stato un magnete per quasi chiunque. Uomini, donne, giovani, vecchi.
Interessante era, invece, il fatto che anche a lui sembrasse interessare Okumura. Quella sì che era una notizia degna di essere presa in considerazione.
Tuuuu.
C'era bisogno di colpirlo alle spalle, di fare mosse più subdole, di ferire non lui, ma i suoi amici, i suoi compagni, Eiji. Di farlo impazzire ancora una volta e di incastrarlo.
Non si può battere una bestia quando è a capo del suo branco, ma se è da sola... Allora è possibile addomesticarla.
Tuuuu.
Era il più grande desiderio di Golzine: piegare "Ash Lynx" al suo volere, fare di lui un strumento come tutti.
Era il solo motivo per cui si ostinava a vivere.
Tuu- Pronto?
- Da quanto tempo, Blanca.
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Light || AshEiji ||
Fanfiction"Vedo ombre ovunque, ma la luce è talmente rara che pensavo di averla immaginata. E tu brilli." - Incontrarsi con il diluvio universale sopra le teste, di colpo, senza nemmeno il tempo di pensare. Scoprirsi cercandosi nel buio di un mondo che non la...