Eiji
Per poco non cedette alla tentazione di sospirare, avendo la conferma che Ash stava davvero venendo a prenderlo.
- A questo punto dobbiamo davvero andarcene.
Il capo tacque un momento, poi soffiò tra i denti:- Mi rifiuto. Dobbiamo fermarlo.
- Ma come?- una nota di esasperazione si udì nella voce del sottoposto. Chissà da quanto andavano avanti.
Parlarono per svariati minuti di quanti uomini e ombre rimanessero, di come disporli, di quando farlo.
- Dai primi edifici abbiamo qualche notizia?
- La corrente è completamente saltata, le telecamere non funzionano e tutti quelli che ha mandato non sono tornati.
Eiji cominciò a fare un quadro più ampio della situazione: c'erano più edifici, ma dovevano essere lontani dalla città per fare un disastro del genere tra decine di uomini e ombre.
Inoltre Ash non era da solo. Qualcuno dei loro amici doveva essere ai pannelli di controllo di cui i due avevano parlato poco prima e gli altri, evidentemente, erano nei primi edifici, quindi più lontani.
Il che significava che Ash era andato avanti da solo.
Dannazione. Il corvino sorrise mentalmente a pensare che quel ragazzo era talmente sgabinato che prima o poi avrebbe fatto impazzire anche lui.
Nel frattempo, il capo aveva raggiunto la conclusione di far radunare tutte le forze rimaste nelle stanze lungo dei determinati corridoi che, a sentire lui, erano nei punti perfetti per un attacco a sorpresa.
A quel punto il sottoposto diede l'ordine, probabimente attraverso un microfono.
Un filo d'ansia assalì Eiji. Avrebbe dovuto fare qualcosa? E se fosse andata come si aspettavano quei due?
Ad ogni modo, non ebbe alcun bisogno di trovare una risposta. Si udirono degli spari lontani, fuori dalla stanza (stando al rumore ovattato, la porta doveva essere chiusa). Silenzio.
Anche i due uomini tacquero di colpo, in attesa.
E poi ancora, più vicino, un solo colpo. Questa volta si sentì anche il cadavere cadere a terra.
- Merda, è lui!- esclamò il capo, consapevole che ormai tutte le forze a sua disposizione erano dirette dove gli era stato ordinato di andare:- Resta a coprirmi, devo andarmene!
- Ma...
- SONO IO QUELLO IMPORTANTE, E HO DETTO COPRIMI! Lascia qui il ragazzo, non c'è tempo di portarlo via.
Non ci fu risposta. Alla sinista di Eiji la serratura di una porta scattò, mentre una seconda porta, questa scorrevole, si apriva alla sua destra e poi si richiudeva.
- Siete due ragazzi coraggiosi.- era la voce del sottoposto, sulla soglia di sinistra.
Fu l'ultima cosa che gli sentì dire prima che la porta si richiudesse e la serratura scattasse.
Nell'immediato il corvino di raddrizzò sulla sedia e tastò la corda che gli legava i polsi: erano nodi abbastanza morbidi. Come se fossero fatti apposta.
"Siete due ragazzi coraggiosi".
Ash
Aveva vagato per svariati corridoi ormai, ma ogni porta era aperta. Inoltre, per chissà quale motivo, non aveva incrociato nessun nemico. Il primo dopo un bel po' gli venne incontro come se si aspettasse il loro incontro, completamente disarmato.
Una trappola? No...
- Al prossimo corridoio, terza porta a destra. Non l'ho legato stretto ed è sveglio. Forse si è già liberato...
Disse solo questo. Poi gli passò accanto, senza fare nulla. Ash lo seguì con lo sguardo, a metà tra sconvolto e colpito, fin quando non svoltò l'angolo.
Solo a quel punto fu in grado di proseguire, seguendo l'unica pista che aveva, mentre chiamava Eiji.
E fu davvero da quella terza porta che giunse una risposta:- Ash!
Quella stessa risposta a cui reagì come un magnete, fiondandosi verso la porta:- Eiji!
Lui lo chiamò di rimando, da dentro la stanza. Ash si sentì leggero di colpo. Stanchezza e dolore parvero perdersi come polvere al vento mentre gli diceva di spostarsi dalla porta.
Probabilmente fece male sbatterci contro per sfondarla, probabilmente il sangue scese a fiotti, probabilmente avrebbe dovuto sentirsi male e crollare, ma non ci riuscì, non quando si trovò Eiji davanti, illeso, vivo e soprattutto che si apriva in un sorriso, buttandogli le braccia al collo:- Sei vivo.
Anche quello fece male, ma Ash fece l'impossibile per passarci sopra e si voltò, con la presa salda sulle spalle di Eiji per farlo girare con lui, appoggiando la sua schiena al muro vicino alla soglia.
E da quell'istante in poi, fu un gioco di sguardi, sguardi persi l'uno nell'altro, intenti a comunicare in una lingua tutta loro, come a fare mille domande sul nemico, lo stato attuale, gli obiettivi da portare a termine, ed allo stesso tempo a rassicurarsi a vicenda.
"Sto bene, sono vivo." "Tra poco sarà finita." "Possiamo farcela".
E piano, con gli sguardi, si mossero i corpi, le mani. Ash chiuse gli avambracci sulla schiena dell'altro, in silenzio, stando più vicino.
E si trovarono vicini, più vicini di quanto potesse essere socialmente accettabile, i fiati che entravano in collisione uno con l'altro, i volti, le labbra, alla distanza di un foglio di carta velina.
Rimasero così, separati da un soffio, un nulla, per un po'.
Verde nel nero, la richiesta di un permesso, la confusione colma di innocenza.
"Posso?" "Cosa?"
E poi il sorriso dolce di Ash, appena accennato.
"Lascia perdere, seguimi e basta."
Ed in meno di un secondo quella distanza millimetrica, che ormai a loro sembravano metri, svanì.
Angolo piumone:
Beh beh già che ci sono ne approfitto per ringraziare tuuutte le magiche personcine che leggono e seguono questa storia.
Seriamente. Davvero non la trovate pesante? Cioè... Non vi stanca?
A volte mi stanco perfino io😂
Anygay, spero tanto che continui a piacervi eeeeeeeee ci si vede.
CIA'NE❤
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Light || AshEiji ||
Fanfiction"Vedo ombre ovunque, ma la luce è talmente rara che pensavo di averla immaginata. E tu brilli." - Incontrarsi con il diluvio universale sopra le teste, di colpo, senza nemmeno il tempo di pensare. Scoprirsi cercandosi nel buio di un mondo che non la...