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Shorter

Quando Ash ed Eiji fecero il loro ingresso nel salotto, che di salotto aveva soltanto il nome visto che era costituito da un divano e un tavolino piazzati vicino al tavolo da pranzo, Shorter stava comprando la tinta per capelli su Amazon.

Alzò lo sguardo dallo schermo, trovando un Eiji raggiante, con un sorriso tranquillo stampato in faccia e gli occhi che brillavano. Seguito da Ash, ridotto praticamente ad uno zombie.

Shorter era entrato in casa dell'amico quella mattina per lasciare del cibo nel suo frigorifero, ma in corridoio aveva trovato proprio lui, addormentato tra le braccia del corvino sul pavimento.

Alla fine era andato a prendere una coperta e gliel'aveva stesa sopra.

Appena li vide, sorrise:- Buongiorno piccioncini.

Eiji ricambiò il sorriso, come se non avesse nemmeno sentito le sue parole:- Grazie per la coperta.

Ash, da parte sua, grugnì qualcosa di vagamente simile a "vaffanculo".

A sentirlo in quel momento sembrava stare come al solito, come se non fosse mai successo nulla. Pensare che fino a un giorno prima era chiuso in camera sua, nella perfetta simulazione di una quarantena, era decisamente assurdo.

Il suo migliore amico strascicò i piedi fino al divano e dopo di che vi si buttò a peso morto, con lo sguardo perso sul tavolino da caffè e i capelli completamente sottosopra. 

Nel frattempo Eiji, dopo aver messo insieme la colazione, venne nella loro direzione con due tazze fumanti tra le mani, porgendone una ad Ash e posando la seconda sul tavolo, giusto per darsi lo spazio necessario a prendere anche la terza tazza per Shorter e una confezione di biscotti.

Sembrava quasi che fosse una mattina come tante altre, una mattina normale. Sembrava che seguissero quella routine da anni.

Come se ogni mattina si alzassero insieme e facessero colazione sul divano, come se non fossero costantemente in pericolo, come se Ash non vedesse ombre ovunque.

Guardandoli, per un attimo, Shorter si sentì di troppo. 

Quella scena apparteneva a loro, era un momento per sole due persone.

Poi, però, pensò che era meglio così, anzi. Era perfetto. 

Eiji era la possibilità migliore, forse l'unica, per il biondo. Aveva bisogno di qualcuno che ci fosse per lui, non come amico o collaboratore, aveva bisogno di qualcuno che ci fosse in ogni caso. Che fosse dalla sua parte anche a costo di andare contro l'umanità.

Avevano bisogno uno dell'altro. 

Ed anche solo il fatto che si fossero conosciuti era la fortuna più grande a cui potessero aspirare.

Golzine

Il vetro si frantumò contro il pavimento, imbrattando il tappeto candido di macchie cremisi.

Uno degli uomini ai lati della porta si affrettò a raggiungere il bicchiere rotto e raccoglierne i pezzi, senza scordare di prendere il tappeto per farlo lavare, dopo di che svanì dietro i battenti scuri.

Quando Golzine si rivolse a Marvin che attendeva in piedi davanti alla sua scrivania, l'ombra si mosse con lui. 

Era una montagna nera, avvinghiata a lui come una sanguisuga. Portava un volto completamente anonimo, con un paio di occhi bianchi e gelidi. 

Era stata un'ombra come le altre un tempo, fino al giorno in cui aveva trovato l'occasione perfetta. Non una fonte di nutrimento come poteva essere Eiji Okumura, ma un corpo.

Quello stesso corpo che in quel momento parlò per entrambi:- Li voglio morti. Il prima possibile. Vi dò carta bianca su tutto, ma devono morire.

Appena dopo aver pronunciato quelle parole però, Golzine pensò, o meglio, pensarono entrambi, che sarebbe stato di gran lunga più soddisfacente riuscire a piegare Ash.

Di certo l'ombra di lui sarebbe stata disposta a farsi dare una mano per prendere il controllo sul ragazzo.

L'uomo dovette trattenersi per non sorridere a quell'idea:- Anzi. Lasciate vivo Ash Lynx. Abbiamo dei piani migliori per lui.

Marvin chinò il capo, soddisfatto:- Certamente. Sarà fatto.

Avrebbero vinto. Dovevano vincere.

Golzine sapeva benissimo quali fossero le capacità di quel ragazzo, era consapevole di quanto fosse pericoloso. Eppure era un mondo di ombre contro un diciassettenne.

Era impossibile che la avesse vinta lui.

Pensarono questo, l'uomo e l'ombra, in simbiosi. Si convinsero in fretta che sarebbe filato tutto liscio come l'olio.

E forse fu proprio quella convinzione, quella blanda imitazione di sicurezza e tranquillità, il loro errore più grande di sempre.

Angolo angoli

EHYO
Buon anno unicorni! \(^o^)/

Disegnetto sopra di _The_Crazy_Otaku_ eeeeeee... Basta, solo questo :D
Evaporo e tornerò il 5 con il prossimo capitolo.

Cia'ne

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