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Eiji

All'inizio, in un primo, completo, momento di confusione e shock, ad Eiji parve di sentire il cuore fermarsi, il suo intero corpo sembrò essere bloccato, congelato sotto il contatto delle labbra tiepide di Ash.

Poi, di colpo, come una serratura che scatta all'improvviso, quando il biondo si piegò appena, quando sentì il labbro inferiore di lui scivolare tra le proprie, rispose.

Rispose a tutto insieme, all'occhiata d'intesa, alla stretta, al bacio stesso.

Non aveva mai immaginato che avrebbe dato il suo primo bacio in assoluto in un luogo sconosciuto, dopo aver rischiato di morire, ad un ragazzo che aveva rischiato a sua volta di morire per venire a prenderlo. Non aveva mai pensato che avrebbe dato il suo primo bacio ad un ragazzo in generale.

Eppure era tutto così incredibilmente bello, rassicurante.

Era davvero rassicurante avere quelle braccia a stringerlo, quella schiena a cui aggrapparsi.

Per qualche attimo dimenticò tutto.

Quel posto, le armi che Ash si portava addosso, la paura, il pericolo, il fatto che fossero entrambi maschi.

Lasciò che il mondo continuasse a girare per i fatti suoi e ridusse ogni suo pensiero alle dita del biondo che si muovevano lente sulla sua schiena, al calore del suo corpo, ai movimenti dolci e delicati delle sue labbra sulle proprie mentre lo portava ad aprire la bocca per farvi scivolare dentro la lingua.

Subito, alla saliva si mescolò il sapore amaro del sangue del labbro spaccato di Ash.

Non che la cosa importasse a qualcuno dei due.

Eiji, d'altronde, era troppo impegnato a seguire i movimenti della lingua dell'altro sulla sua, movimenti che gli fecero venire la pelle d'oca senza nemmeno che ne capisse il perché.

Pensò solo che gli piaceva, gli piaceva da morire.

E pensando questo, per la prima volta, vide cosa riusciva a fare.

Vide la stanza illuminarsi, i colori accendersi e l'unica fonte di quella luce calda, si rese conto, era lui.

Il contatto del bacio si interruppe e loro si separarono a malincuore, anche se, in fin dei conti, non si allontanarono di molto, rimasero vicini, le fronti unite, le mani di Ash ora a circondargli il volto mentre, ad un soffio dalle sue labbra, mormorava:- Ora ho bisogno che tu faccia una cosa, Eiji.

Lui non riuscì a fare altro se non annuire:- Dimmi.

- Vedi la mia ombra?- chiese, ancora a corto di fiato dopo il bacio.

- Sì.

Disse la verità, anche se avrebbe preferito non vederla, cercare di dimenticarsela, di dimenticare la sua sola, odiosa, presenza. Specialmente in quel momento, date le dimensioni preoccupanti che aveva raggiunto.

- Devi controllarla, imbrigliarla. Possiamo sfruttarla per uscire di qui.- sintetizzò il biondo.

Eiji si sentì crollare per un momento a quelle parole:- Ma io non so come devo...

Era una richiesta assurda, non aveva mai fatto una cosa del genere prima, non sapeva nemmeno se ne fosse in grado, se potesse funzionare o in ogni caso durare per un tempo utile alla riuscita del piano.

In tutta risposta Ash portò le dita ad avvolgergli i polsi, conducendo le sue mani tra le spire dell'ombra ed il corvino la sentì fredda, gelata ma ustionante. E poi, quando ebbe creato quel contatto, puntò gli occhi nei suoi:

- Lascia perdere, seguimi e basta.

Ed Eiji, per l'ennesima volta, lasciò perdere e lo seguì. E basta.

In quel momento, ancora tra le braccia di Ash, con le mani affondate in quell'oscurità vischiosa, per la prima volta non chiese spiegazioni, non si fermò a ragionare. Non pensò.

Non pensò a nulla, nulla fuorché riuscire a mantenere la sua volontà sull'ombra.

Probabilmente, se avesse fatto caso al mondo attorno a lui, se avesse sentito il passi e le urla lungo il corridoio, se avesse dato retta al suo respiro che si faceva più corto, se avesse visto le persone varcare la soglia, se avesse saputo che a tutti gli uomini era stato ordinato di tornare lì immediatamente, sarebbe crollato tutto.

Ed invece per quel momento, poche frazioni di secondo prima che uomini e ombre irrompessero nella stanza, successe.

Tutta la luce che solitamente aleggiava attorno ad Eiji, dopo essersi concentrata sulle sue mani affondate nell'ombra, aveva cominciato ad avvolgersi attorno a quelle spire nero pece.

Dando loro una forma, uno scopo che non fosse quello di tormentare Ash. Facendo in modo che smettessero di mutare forma e portando ogni millimetro di quell'ammasso scuro a plasmarsi secondo la sua volontà.

Il nemico arrivò troppo tardi.

Angolo post-it di cera:

Vi prego... L'immagine del capitolo😂😂😂 mi fa scassare😂

Che poi ho scelto un capitolo davvero coerente con quell'immagine. Dio😂

E boh. Solo questo, non ho più nulla da dire.

CIA'NE

Light || AshEiji ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora