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Ash

- ...Fa male?

Nella mente di Ash, all'improvviso, qualcosa si ruppe. Andò in pezzi con sole due parole, che un tempo aveva odiato con tutto il cuore.

"Fa male?" era la domanda più stupida che avesse mai sentito. 

O almeno così fu fino a quando non glielo chiese qualcuno che si stava preoccupando a morte per lui, davvero, tanto da sedersi per ore davanti alla sua porta a parlargli anche se non riceveva risposta.

Era una domanda così semplice, così scontata. 

Faceva male. Emotivamente, psicologicamente, fisicamente.

Allora Ash si alzò da terra, raccogliendo tutta la sua energia, voltandosi verso la maniglia.

Magari si sarebbe pentito pochi attimi dopo, magari era la decisione peggiore della sua vita, la peggiore tra tutte le peggiori. 

Eppure aveva bisogno di non avere più quella porta di mezzo. Aveva bisogno di vedere la persona che pur di dargli sostegno aveva disubbidito apertamente a un suo ordine.

E così sollevò il braccio e mise la mano sulla maniglia.

Eiji

Fu la prima volta dopo settimane che riuscì a sentire un rumore dall'altra parte. 

Ash era seduto con la schiena contro la porta, proprio come Eiji, ed in quel momento si era alzato in piedi.

Di conseguenza, anche l'altro si alzò e si mise in piedi davanti alla porta, aspettando che succedesse qualcosa.

Sentiva i battiti impazzire, martellando così forte contro la cassa toracica che temette potesse sentirli anche Ash. Gli tremavano le gambe e le mani. 

Era da giorni che sperava di poterlo vedere e di sapere cosa stava succedendo, per potergli stare vicino, qualunque fosse stato il problema.

E poi, finalmente, la maniglia si abbassò. La porta venne tirata indietro, aprendo una fessura sul buio.

Centimetro dopo centimetro, però, Eiji prese coscienza di un suo errore di osservazione: quello non era buio. Aveva una forma, si muoveva.

Era un'ombra, grande e nerissima.

Ed alla fine la porta si aprì anche sulla figura di Ash, in piedi in mezzo all'ombra, più pallido che mai, due solchi neri e profondi a marcargli gli occhi, ora lucidi.

Lo guardò, sull'orlo delle lacrime. Lacrime di cosa, il corvino non riuscì a capirlo. Lo guardò e finalmente rispose all'ultima delle mille domande a cui non aveva mai risposto:- Sì. Fa tanto male.

Ash

Era davvero un angelo. 

La vista di quella luce candida per poco non gli fece cedere le ginocchia. Appena si videro notò la preoccupazione negli occhi profondi.

- Sì.- rispose, rendendosi conto di essere sul punto di piangere - Fa tanto male.

Avrebbe voluto piangere i suoi sensi di colpa per aver aperto la porta, ma pianse di sollievo. 

Sollievo di avere una persona davanti, anzi, la sua persona. Luminosa, talmente luminosa che l'ombra fu costretta ad arretrare. Talmente luminosa che Ash si sentì costretto ad avanzare.

E non ci fu alcun bisogno di parole. 

Sarebbero state di troppo, sarebbero state solo sprecate.

Eiji aprì le braccia e Ash, dopo il secondo passo, vi crollò in mezzo.

Era soffice, si sorprese a pensare, soffice e caldo. Decisamente molto meglio delle assi fredde del pavimento, nella stanza buia.

Il corvino chiuse le braccia sulla sua schiena mentre lui vi si accoccolava appena di più. Non si faceva abbracciare da anni, aveva quasi dimenticato quanto fosse una bella sensazione.

E l'ombra non l'aveva seguito. Era ancora attaccata a lui, certo, ma solamente da un filo sottile che collegava il suo corpo all'ammasso scuro dentro la camera.

Quando Ash prese coscienza di questo, sollevò la testa dalla spalla di Eiji per vederlo in faccia e, con sua grande sorpresa, notò che stava guardando l'ombra. O meglio, non la guardava, sembrava quasi minacciarla con lo sguardo.

La luce bianca attorno a lui si era fatta più intensa e più nitida.

Non mollò la presa sul biondo, non la allentò nemmeno di un centimetro per qualche minuto, senza smettere di fissare l'oscurità, come se fosse pronto a sbranare l'ombra nel caso avesse fatto un singolo, piccolissimo, movimento sbagliato.

Sembrava più adulto, più grande.

Ed Ash, dopo settimane, semplicemente si lasciò stringere, avvolto in quella luce chiara, pensando che era la prima persona in grado di proteggerlo dal mostro che si portava dietro.

E poi si stancarono di stare in piedi e si sedettero, e Ash, in silenzio, si addormentò.

Non fece incubi.

Dormì e basta.

Angolo pagnotte

...

Ma voi non potete urlarmi qualcosa nei commenti o in bacheca quando mi dimentico di aggiornare?😂

No perché se sono un po' scema non posso farci nulla :')

Eh vabbeh. Ordunque ecco a voi il capitolo di ieri, sperovipiacciabuonsantostefanoecivediamoil31.

Cia'ne

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