Per anni ho ascoltato i discorsi dei miei su Harvard, di quanto fosse bello stare qui, e perché sarebbe stata la scelta giusta per continuare i miei studi, ed ora che sono arrivata in questo posto, a prima vista, senza iniziare le lezioni o altro, ha superato già tutte le mie aspettative. È anche meglio di come me l'avevano raccontata e l'avevo sempre immaginata io.Se il campus di Justin a Orlando mi sembrava immenso e perfettamente in ordine, qui non riesco a trovare nemmeno le parole adatte per dire quanto tutto sia ben curato in ogni minimo dettaglio. Non per niente è una delle università più prestigiose del mondo, ed essere stata ammessa proprio qui è una cosa per cui vado molto fiera, stento ancora a crederci.
È stato Anwar, o meglio dire papà, ad accompagnarmi qui. Mia mamma sarebbe voluta venire anche lei, ne ha parlato tanto di quanto fosse emozionata per questo giorno e questa mia "nuova avventura" come dice lei, ma per sua sfortuna è a letto influenzata. Ad agosto. Solo a lei poteva capitare! E per quanto riguarda William, mi ha chiesto con chi andassi e poi non si è fatto avanti per venire anche lui. Ci sono rimasta male perché sarei stata felice di avere accanto almeno uno delle persone che mi hanno cresciuto e fatto tanti sacrifici portandomi fin qua, perché se ho potuto fare domanda in questa università è solo grazie a loro due, ma immagino dovrò abituarmi al fatto che se c'è Anwar, non ci sarà William.
Papà comunque se n'è andato da poco, lasciandomi quindi a questa mia "nuova vita". Ora sono in camera a disfare le valige con la mia compagna di stanza che è di poca compagnia. La prima impressione che ho avuto su di lei non appena l'ho vista e ci siamo presentate non è stata delle migliori. Si chiama Kaya, sembra una tipa molto sulle sue, che dà poco confidenza e pare quasi che si infastidisca ogni volta che provo a fare conversazione con lei. Forse ha solo una giornata storta e magari man mano si mostrerà più disponibile e socievole, spero. Sono un po' giù per questo, ed infatti metto da parte il mio tentare di socializzare con lei e penso a riempire il mio lato di stanza con le mie cose personali, cercando di sentirmi un po' a casa anche a centinaia di chilometri di distanza.
La camera non è né grande e ne piccola, la giusta grandezza per due persone insomma, e la cosa più bella è che ogni stanza ha il bagno, quindi devo condividerlo solo con la mia compagna, al contrario di Justin che ha i bagni in comune con tutti i ragazzi del dormitorio, cosa che mi manda in tilt solo al pensiero, essendo abituata ad avere tutte le mie cose in ordine e ad avere i miei spazi.
Una volta finito con tutte le mie cose e aver attaccato anche tante foto di me e Justin, e le mie amiche sulla bacheca sopra la mia scrivania, decido di andare in giro per il campus per ambientarmi un po'. Vado da sola ovviamente, lasciando Kaya con le cuffie nelle orecchie intenta a sfogliare delle riviste di non so cosa, immersa quindi nel suo mondo.Sono qui da poche ore e già mi sento sola. Mi spaventa da morire tutto questo, tutte le mie abitudini inevitabilmente cambieranno ora, ma cercherò di mettercela tutta per far sì che questa mia nuova vita inizi bene, che possa vivermela nel modo più sereno possibile, spero. E mi auguro poi di conoscere nuove amiche così da potermi appoggiare a qualcuno, sentirmi ogni tanto meno sola, alleggerirmi un po', ogni tanto uscire in giro per Boston e svagarmi.
Metto le AirPods alle orecchie e ascolto Blinding Lights di The Weeknd mentre esco fuori dal dormitorio ed entro nell'edificio principale dove ci sono tutte le aule e la mensa.
"Piccola Faith, come va lì, ti piace?" Mentre sto per rispondere al messaggio di Justin, finisco contro qualcosa... o meglio dire, qualcuno, facendogli cadere tutto il contenuto di quello che stava bevendo qualche secondo prima da un bicchiere di plastica, addosso a lui.
Alzo la testa mortificata e mi scuso con il ragazzo che non ho proprio visto davanti a me, distratta dal cellulare. Tolgo le cuffie e poso il cellulare imbarazzata e dispiaciuta nella tasca dei miei jeans.
Vorrei sotterrarmi. "Scusami sul serio, non ti ho proprio visto, t-ti pago quello che stavi bevend-" sono in panico, non so cosa dire o fare per rimediare, ma il ragazzo non mi lascia finire di parlare.
Fa prima un sorriso e poi parla.
Non è arrabbiato?!
"No, non è niente, può capitare" mi rassicura abbastanza tranquillo. "Certo non volevo cambiarmi due volte nel giro di mezz'ora ma fa niente" continua scherzandoci su, forse per tranquillizzarmi.Per tutta risposta sorrido sentendomi un po' a disagio. Mi giro intorno cercando qualcosa per pulire il disastro e il ragazzo sembra capire le mie intenzioni.
"Tranquilla ci pensa Marisa a ripulire" mi dice. Suppongo sia una delle donne addette alle pulizie della struttura. Annuisco incerta. "Ora vado a cambiarmi" mi avvisa indicando il suo maglioncino beige, ora sporco con una grossa macchia rossa. "Sono Steve comunque, piacere di conoscerti" si presenta sempre con un sorriso raggiante.
"Faith" gli stringo la mano e sorrido di rimando sempre un po' sulle mie.
"Sei nuova qui?" Mi domanda curioso. Forse è al secondo anno di qualche facoltà, non sembra molto più grande di me.
"Si, sono da poche ore qui" gli dico.
"Vedrai che ti troverai benissimo, ci vediamo in giro allora Faith" mi dice salutandomi con una stretta di mano e un ampio sorriso. Sembra un bravo ragazzo comunque, molto carino, gentile ed educato. Quasi un principe azzurro con i suoi occhi azzurri, i capelli biondi e questo viso pulito. È un ragazzo che non passa inosservato, ma non sembra presuntuoso a prima vista, anzi. Ricambio e vado nella direzione opposta alla sua scuotendo ripetutamente la testa e schiaffeggiandomi mentalmente mentre penso alla prima figura imbarazzante del mio primo giorno qui.
Cammino lungo i corridoi e prendo il mio cellulare dalla tasca iniziando una videochiamata con Justin visto che non sono riuscita più a risponderlo andando a sbattere contro quel povero ragazzo.
Non appena risponde colgo l'occasione di fargli vedere un po' tutta la struttura e nel mentre gli racconto le mie impressioni sulla mia compagnia di stanza e su questo posto, ed infine gli dico anche la bellissima figura che ho fatto poco fa, dove lui sembra particolarmente interessato e si concentra su quel "ci vediamo in giro"' del ragazzo, mentre io ci scherzo su per farlo ingelosire, finendo poi alla fine col ridere insieme.~
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SAME OLD LOVE 2
Fanfiction"Promettimi che ce la faremo" "Te lo prometto amore mio, e ti prometto che ci vedremo presto, prima di quanto immagini" Justin e Faith si sono lasciati così, con questa promessa e tanta speranza. Sono pronti a superare un'altra grande prova nella l...