Dopo qualche squillo Justin risponde con un semplice "Hey" per poi non parlare più. Aspetta che dica io qualcosa, atteggiamento che mi fa stizzire ancora di più. "Ti sei ricordato di me a quanto pare, complimenti" dico con finto sarcasmo, riferendomi al suo messaggio. Silenzio. Dall'altro capo del telefono potrei giurare che lui si stia mordendo la guancia, un vizio che ha quando è nervoso. "Allora, posso sapere che cazzo ti prende?" domando alzando leggermente il tono di voce, mentre cammino avanti e indietro per la stanza. Kaya come sempre non è in camera, chissà dove va per giornate intere, ma non m'importa ora. Sono sola, e quindi posso urlare, fare e dire quello che voglio senza preoccuparmi di nessuno."Ti incazzi per cose inutili ogni santo giorno con me, ed ora che lo sono io non ti sta bene?" ascolto la sua risposta ancora più confusa di prima. Vuole sul serio farmi perdere la testa?! Sto per replicare ma lui continua a parlare. "Allora, ieri ti sei divertita alla festa?" mi chiede con un certo interesse, riesco a sentire anche un leggero fastidio nella sua voce.
Mi blocco sui miei passi e roteo gli occhi, anche se lui non può vedermi. "Non girarci intorno Justin!" Dico spazientita. "Non capisci che mi fai impazzire con questi comportamenti? Prima dici di fidarmi di te, di stare tranquilli e nemmeno qualche ora dopo mi allontani, non ti fai sentire e non ti preoccupi per me" mi sfogo parlando animatamente. "Si, mi sono divertita alla festa" rispondo alla sua domanda. "E sai cosa? Aspettavo che mi chiamassi, ti preoccupassi del fatto se fossi rientrata o meno, invece non hai fatto nulla!" continuo esasperata. "Poi saresti tu quello arrabbiato? Perché? Sentiamo forza!" Urlo non riuscendo a contenermi.
"Certo che ero preoccupato, è stata la prima festa a cui sei andata da sola!" Confessa in modo nervoso, ma riesco a capire che è sincero. C'è un breve silenzio poi, come se stesse cercando le parole giuste da dire. Lo sento sbuffare. "Come pensi mi sia sentito nel vedere quella cazzo di foto dove la mia ragazza era contenta tra le braccia di uno che non conosce nemmeno eh?" collego subito quello che ha appena detto con la foto di Steve su facebook. Rido non trattenendomi nemmeno.
"Sul serio è per questo Justin? È un mio amico, un bravo ragazzo, ed è una stupida foto, io non capisco dove sia il problema" non so nemmeno cosa dire, siamo arrivati davvero a questo?!
"Il problema è che solo al pensiero di vederti vicino ad un altro ragazzo vado in tilt, non riesco a sopportarlo Faith, non ce la faccio!" mi rivela. "Io mi fido di te, sai? È dei ragazzi che frequenti che non ho fiducia" aggiunge.
"Ma se nemmeno li conosci!" Vado subito in difesa di Steve e tutti i miei nuovi amici, non mettendomi nemmeno per un secondo nei suoi panni. Lui mi conosce, sa che non potrei mai uscire con persone con cui non sono al mio agio, quindi per me è del tutto inutile questa discussione.
"Per questo voglio conoscerli sabato" mi dice sicuro di se, come se avesse già programmato tutto.
"Quindi tu hai deciso di venire da me solo per conoscere i miei amici? Per far sapere che sei il mio ragazzo? Che intenzioni hai, li vuoi mettere in guardia?!" Il mio tono di voce continua ad essere alto, più lo ascolto e più avrei voglia di schiaffeggiarlo se solo lo avessi davanti. Prendo un lungo respiro per calmarmi e mi siedo sul letto. "Non vieni per vedere me" Sussurro delusa, capendo le sue intenzioni. Con il silenzio che regna sono sicura che mi abbia sentito troppo bene.
"Al mio posto avresti fatto di peggio Faith!" Evita di rispondere su quello che ho appena presupposto, dandomi quindi ragione, o almeno è quello che mi fa pensare, evitando di ribattere. "Non mi sono fatto sentire ieri sera perché volevo sbollire la rabbia e non prendermela con te. Avevo quel sorriso che hai in quella maledetta foto stampato nella mia testa e non pensavo ad altro che io non ero la causa di quel sorriso. So che non hai colpe, hai tutto il diritto di divertirti, ma sono geloso dei ragazzi con cui passi il tempo, io non riesco a stare tranquillo" ammette. "Ieri notte o stamattina, non ti ho chiamato perché so che poi inevitabilmente me la sarei presa con te, so che è sbagliato okay, ma sai anche come sono fatto!" Mi da le spiegazioni che cercavo, ma non mi rassicurano, anzi, non potrei essere più nervosa di così.
"Non puoi giustificarti dicendo "sono fatto in questo modo" lo capisci? Ci distruggeremo così! Non ha senso tutto questo!" La pazienza mi ha ormai abbandonato e dalla rabbia le lacrime cominciano a rigarmi il viso. "Se la tua intenzione è venire qui perché vuoi conoscere i miei amici e non per stare insieme in modo sereno, allora puoi startene benissimo ad Orlando" Dico mentre tiro su col naso.
Silenzio. Sa che sto piangendo.
"Sei tu che non vuoi vedere me" cerca di parlare senza far trasparire emozioni, ma invece capisco che è sorpreso dalla mia ultima affermazione.
"Se continui con queste cazzate non avrò mai voglia di vederti" ammetto mentre le lacrime scendono interrottamente sulle mie guance. La rabbia sta parlando al mio posto ora. Vorrei riuscire a calmarmi, ma non ci riesco.
Silenzio, di nuovo.
Ricapitolando ieri sera lui ha visto quella foto e si è ingelosito immaginando a qualche ragazzo che poteva provarci con me, successivamente non ha voluto sentirmi perché era frustrato pensando al fatto che io ero sola li e mi stavo divertendo con qualcuno che non fosse lui. Si è sentito messo da parte forse, come se io non l'avessi pensato come gli avevo promesso, non sapendo però che io ovunque andrò sarà sempre con me. Oggi poi gli è venuta l'idea di voler venire a Boston. Mi sarei anche calmata fin qui, perché ha fatto questo per gelosia, posso capire, ha ammesso che è lui il problema e che deve ancora imparare a gestire la sua rabbia, ma il fatto che abbia pensato di venire con lo scopo di conoscere i miei amici, magari mettendoli in guardia e non di pensare solo ed esclusivamente a me, a chiarirci e a stare sereni, mi fa andare su tutte le furie.
Mentre aspetto una sua risposta mi arriva un messaggio, allontano il cellulare dall'orecchio e vedo che è da parte di Rosalie che mi dice tra quanto sono pronta.
"Devo andare, stamattina è venuto mio padre e sua moglie, vado a cena con loro ora" lo avviso con voce rauca e distaccata.
"Ah, allora potrai continuare a sparlare di me anche con loro" parla a voce bassa, in modo stanco, come se non ce la facesse più a discutere. Sono d'accordo, almeno su questo, ma ha iniziato lui tutto, per una stronzata.
"Vaffanculo Justin" è tutto quello che riesco a dire prima di staccare la chiamata. È inutile continuare a parlare, peggioriamo solo di più le cose, il nostro rapporto. Sono stanca di ascoltarlo.
~
STAI LEGGENDO
SAME OLD LOVE 2
Fanfic"Promettimi che ce la faremo" "Te lo prometto amore mio, e ti prometto che ci vedremo presto, prima di quanto immagini" Justin e Faith si sono lasciati così, con questa promessa e tanta speranza. Sono pronti a superare un'altra grande prova nella l...