31. Andare avanti

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"Non c'è nessun problema, a dopo allora!" quando riattacco la chiamata seduta sul letto della mia stanza, alzo la testa e trovo Kaya che mi guarda di sottecchi pronta ad attaccarmi.

"Che ti ha detto Steve?" Domanda roteando gli occhi. La imito e mi mordo una guancia prima di risponderla.

"Usciremo da soli stasera" non appena la informo, rimango per qualche secondo pietrificata, come se solo ora che l'ho detto a voce alta mi fossi resa conto di quello che sto per fare.

"Tu e lui? Un appuntamento?" la sua voce si alza di un'ottava, è contrariata, seppur si sforzi di risultare impassibile.

"No, non è un appuntamento" specifico, poco convinta però. In effetti è proprio quello che sembra ora che ci sto pensando. "Jess l'ha chiamato, ha delle cose da fare e non può venire con noi, Sam invece, ci raggiungerà più tardi, come eravamo già rimasti" le spiego. "Mi ha telefonato proprio per avvisarmi e dirmi che saremmo stati soli" continuo, mentre gioco nervosamente con le maniche della maglietta. "Potresti venir-"

"No" mi parla sopra, rifiutando categoricamente il mio invito di uscire insieme a me ed il mio amico.
Conosce tutti, ma si ostina ancora a mantenere le distanze da loro, ormai ci ho rinunciato mesi fa di farla rapportare con quei ragazzi. "E comunque questa cosa è stata pianificata da loro per far rimanere soli te e lui, ci scommetterei qualsiasi cosa e sono sicura che non perderei!" suppone, mentre io per tutta risposta scuoto la testa. Steve non si è mai permesso di provarci con me. Quel bacio a capodanno è stato l'unico gesto "spinto" che abbiamo avuto da quando ci conosciamo. E non è avvenuto nemmeno per nostra volontà. Ha avuto molte occasioni anche dopo, ma non si è mai fatto avanti. Si comporta solo da amico. Mi sta molto vicino, sa quanto sto male per il mio ex ragazzo, e sa anche quanto io non sia pronta per una nuova relazione. Per niente.

"E' un assurdità!" Affermo. "A volte sembri.." lascio la frase in sospeso non volendo pronunciare quel nome. Kaya vede sempre del marcio nei miei amici di Boston, proprio come faceva lui. Non si può giudicare una persona senza nemmeno sforzarsi di conoscerla.

"Okay" alza le spalle, mettendo fine al discorso. Abbiamo opinioni differenti, sarebbe inutile parlarne ancora. "Io vado a fare due passi, più tardi ordino del sushi e guardo un bel film, invidiami!" Si alza dal letto e scuote i capelli con fare teatrale, facendomi ridere. Si infila poi una felpa pesante sopra la maglietta a mezze maniche che già aveva addosso ed esce dalla stanza sorridente, ma solo per farmi irritare.

Non cambierò idea. Uscirò con Steve, e non sarà un appuntamento, ma una semplice serata tra due amici.

Qualche ora dopo, sono quasi pronta per uscire.
Per questa serata ho deciso di indossare uno skinny jeans ad alta vita ed un maglione bianco infilando l'estremità nel pantalone, mentre ai piedi un paio di stivaletti bassi, neri. Niente di impegnativo, molto casual. Sul viso invece, ho applicato poco trucco. Ho messo solo un fondotinta per cercare di coprire le imperfezioni, il mascara per allungare un po' le ciglia, un blush rosato sulle guance, ed infine un rossetto sulla tonalità del nude. Devo solo sistemarmi i capelli, avendoli tutti arruffati. Opto di farmi una treccia alla francese.

Apro i cassetti della scrivania in cerca dei miei piccoli elastici per capelli, ma non ne trovo nemmeno uno. Vedo quindi in quelli del comodino, ma nulla lo stesso. Mentre sto per chiudere il cassetto, di sfuggita vedo quella scatolina verde, dove c'è la collana, l'ultimo regalo da parte sua. Mi siedo per terra e la prendo tra le mani, aprendola. All'interno ora c'è anche l'anello, quello con scritto "forever" che Justin mi diede a New York l'anno scorso, su quella terrazza illuminata dalle luci della città. L'ho tolto qualche giorno dopo essere tornata da Orlando. Ricordo perfettamente la sera che me lo regalò e le sue parole. Mi disse che tra qualche anno avrebbe voluto sposarmi, e finimmo persino col fantasticare sui nomi dei nostri bambini. Mi si forma un sorriso malinconico sulle labbra mentre penso a quella serata, con l'anello tra le mani e gli occhi lucidi.

SAME OLD LOVE 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora