Yoongi ♡ Mago

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C'è un ragazzo alla mia università che tutti evitano. Si chiama Min Yoongi. È molto silenzioso e infatti non l'ho mai visto parlare con nessuno. E nemmeno qualcuno prova a parlare con lui. Ho sentito voci che dicono che sia un mago o qualcosa del genere. Non ci credo molto. È maleducato fare supposizioni su delle persone a cui non hai mai parlato solo perché "sembrano strane."

Ho pensato di parlargli, ma vorrei farlo quando è da solo. Ho paura che se provassi a parlargli quando c'è molta gente in giro, tipo a pranzo, si sentirebbe a disagio.

Passeggiavo per l'università per andare al bar quando mi scontrai con qualcuno.

"Oh!"

Guardai in alto per vedere contro chi ero andata a sbattere.
Yoongi. Guardai in basso e notai che gli avevo fatto cadere le cose che aveva in mano.

"Mi dispiace così tanto!" Iniziai a scusarmi ripetutamente e mi abbassai per aiutarlo a raccogliere le sue cose.

"No. Faccio io." Disse prendendo le sue cose.

Notai un piccolo quaderno nero con dei disegni dorati e dei fogli che avevano su scritte delle strane parole. Aggrottai alla vista di quegli strani libri.
Yoongi iniziò velocemente a prendere i libri dal pavimento prima che potessi capire cosa fossero. Sembra come se stesse provando a nascondermi quelle cose.

Ah. Divertente. Probabilmente avrei detto che sembrava un libro di incantesimi. No. Non posso pensarlo.

"Ehi. Stavo andando a prendermi un caffè. Ti va di unirti a me? Pago io, è il minimo che possa fare."
"No." Rispose.
"Sono seria."
"Sarebbe meglio se nessuno ti vedesse con me. Potrei rovinarti la reputazione."
"Reputazione?" Iniziai a ridere. "Non ho una reputazione e nemmeno mi interessa averla. Mi sento in colpa per esserti venuta addosso e per averti fatto cadere le tue cose."
"Va tutto bene. Non ho bisogno di aiuto. Ho bisogno di andare." Se ne andò di fretta senza lasciarmi il tempo di dire qualcos'altro.

Andai comunque al bar e mi preso un caffè. Ne presi uno anche per Yoongi. Velocemente camminai per l'università cercando di trovarlo. Andai nella direzione in cui era andato lui poco prima.

C'è una piccola parte dell'università in cui vado a volte. È una piccola panchina vicino alla biblioteca. È circondata da alberi e cespugli per cui non si vede molto.
Camminai più silenziosamente possibile verso quel punto. Le foglie facevano rumore sotto le mie scarpe. Maledissi silenziosamente le foglie per essere così belle ma allo stesso tempo così rumorose.

"Chi c'è?" Sentii la sua voce.

Vidi Yoongi seduto alla panchina con un libro aperto poggiato sulle sue gambe.

"Ehi. Sono io di nuovo."
"Che vuoi?"
"Io ehm... ti ho preso il caffè."
"Cosa?"
"Ti ho preso il caffè." Ripetetti mentre gli porgevo il bicchiere.
"Non sai nemmeno cosa mi piace."
"È un americano."

Socchiuse gli occhi mentre guardava scetticamente il bicchiere nella mia mano.

"Okay va bene. Lo prendo."
"Grazie!" Dissi porgendogli il caffè. "Non mi sono mai presentata davvero. Sono T/n."
Mi guardò e poi tornò a guardare sul suo libro.
"Questa è la parte in cui ti presenti anche tu."
"Non conosci già il mio nome? Tutti parlano di me."
"Si ma mi piacerebbe che fossi tu a presentarti comunque."
Sospirò. "Sono Yoongi."
"Piacere di conoscerti."
"Si."

Rimasi lì a guardarmi i piedi non sapendo che fare.

"Ehm... spero che non sia troppo strano da dire ma in realtà volevo parlarti già da un po'."
"Perché?"
"Non lo so."

Cacchio. Non ho nemmeno una ragione valida.

"Ascolta, non voglio la tua pietà okay? Mi sei venuta addosso e hai paura di me. Hai paura che ti lanci una maledizione o qualcosa del genere giusto?"
"Cosa? Non è per niente così."
"Perché non mi lasci da solo?"
"C-cosa?"
"Lasciami da solo."

Rimasi lì senza parole. È così freddo. Tutto quello che ho fatto è provare ad essere gentile. Iniziai ad andarmene ma mi fermai e mi girai indietro.

"Senti, non so quale sia il tuo problema ma non ti sto parlando per pietà. Sto cercando di essere gentile con te! Le persone parlano di te e creano voci stupide solo perché sei silenzioso. Ma non io. Non ascolto le voci e non le lascerò fermarmi dal parlati esattamente come il tuo aspro modo di fare non mi fermerà dall'essere gentile."

Rimase con gli occhi spalancati e la bocca aperta.

"Se vuoi che me ne vada. Me ne andrò."
"Aspetta." Disse prima che potessi andarmene definitivamente.

Mi girai ancora e lo guardai.

"Scusa." Mormorò. "Non volevo essere così antipatico."

Ero leggermente sorpresa dalle sue scuse.

"Puoi sederti qui se vuoi." Disse senza guardarmi.

Esitante mi diressi verso di lui.

"Grazie per il caffè comunque."
"Mh." Bevetti un sorso del mio caffè sentendomi a disagio.
"Hai visto i fogli no?"
"Cosa?" Dissi guardandolo.
"Quando mi sei venuta addosso, ho fatto cadere i miei libri e i miei fogli. Li hai visti."
"Oh... si. Ma non preoccuparti, non ho letto nulla."
"Non hai capito niente vero?"
"Um... no."
"Vuoi sapere perché non li hai capiti?"
Non sapevo cosa rispondere perciò non dissi niente.
"Sai delle voci? Sul mio essere un mago?"
Annuii.
"Erano incantesimi."
Lo guardai spalancando gli occhi.
"Stai scherzando."
"Non scherzo."
"N-no?"
Scosse la testa.
"Perché me lo dici?"
"Non lo so." Scrollò le spalle. "Forse mi fido di te."

Si fida di me?

"Cerco sempre di imparare nuovi incantesimi. Alcuni posso farli anche senza dirlo ad alta voce."
"Potresti... potresti farmi vedere?"
"Si." Disse con un leggero rossore sulle guance.

Mise la mano davanti a noi. Vidi una luce vuole venire emessa dal suo palmo. Alcune scintille danzarono nell'aria attorno alla sua mano.

"Wow." Sussurrai.
"Ti piace?"
Annuii. "È davvero figo."

La luce viola sparì.

Guardai verso di lui senza realizzare quanto fossimo vicini. I miei occhi analizzarono il suo viso. Aveva degli occhi bellissimi, un naso tenerissimo e le sue labbra. Sembravano così belle e... baciabili.

Il mio cuore iniziò a battere velocemente quando si avvicinò ancora verso d me. Non averti tempo per reagire prima che mi baciasse. I miei occhi si chiusero istintivamente e ricambiai il bacio.
Il bacio era dolce e gentile. Accarezzò delicatamente i miei capelli prima di allontanarsi.

Spalancai gli occhi quando mi toccai le labbra.

"S-scusami." Disse Yoongi nervosamente.
"No. Mi è piaciuto." Gli sorrisi leggermente.
"Che altre lezioni hai oggi?"
"Solo matematica."
"Ti va di saltarla e andare da qualche parte? Vorrei portarti a fare un giro." Disse arrossendo.
"Certo. Suona bene."
"Bene allora." Disse Yoongi alzandosi. "Andiamo." Mi porse la sua mano.
La preso e uscimmo dall'università.

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