Jimin ♡ Prigioniero

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Girai le pagine di una rivista che avevo in mano. Ero molto presa fino a quando sentii una voce chiamarmi da una cella.

"Poliziotta io mi annoio." Disse mettendo la faccia tra le sbarre.
"Non mi interessa." Dissi continuando a leggere.
"Dai, dammi qualcosa da fare." Mise il broncio.
"Potresti stare zitto."
"Non sei divertente."

Si chiama Park Jimin. L'hanno portato qui qualche giorno fa e non la smette di darmi fastidio da allora.

"Aspetta, come hai detto che ti chiamavi?"
"Non ti ho mai detto come mi chiamassi."
"Ho sentito uno dei tuoi colleghi chiamarti poliziotta T/c."

Fui irritata dal fatto che se lo fosse ricordato.

"Ma io non ti voglio chiamare poliziotta T/c. Qual è il tuo nome?"
"Perché dovrei dirtelo?"
"Così so come ti devo chiamare."
"Non ti dirò come mi chiamo."
"Va bene come vuoi."

***

Per il mese successivo continuò ad annoiarmi. Ogni giorno a lavoro dovevo sopportarlo.

"Poliziotta sei bellissima oggi." Fece l'occhiolino.
"Stai zitto Jimin."
"Oh qualcuno è arrabbiato." Ridacchiò.

Sbuffai sedendomi alla mia scrivania.

"Quindi non mi dirai mai il tuo nome?"
"Mai."
"Devo restare qui per 12 mesi, amore faresti bene a dirmelo."
"Non mi chiamare così."
"Continuerò a chiedertelo per sempre."
"Va bene." Dissi fredda. "Dato che sei così stressante te lo dirò. Mi chiamo T/n."

Sorrise.

"È un bellissimo nome. Grazie per avermelo detto."
"Sì vabbè."

Jimin non è un criminale. Ha preso troppe multe per eccesso di velocità ed ora è qui.
Vorrei averlo potuto incontrare in un posto che non fosse questo. Devo ammettere che è carino. Avrei preferito incontrarlo in un bar o in una libreria. Anche se devo ammettere che il fatto che mi piaccia è un tantino strano dato che io sono una poliziotta e lui un prigioniero.

"T/n?"
"Sì?" Mi girai verso la sua cella.
"Sei fidanzata?"
Spalancai gli occhi.
"Scusami?"
"Mi hai sentito."
Mi schiarii la gola cercando di decidere se rispondere o no.
"No."
"Oh davvero?" Chiese interessato.

Lo ignorai.

"Magari quando esco di qui posso portarti a mangiare fuori."
"Non credo proprio, striscioline."
"Ehi." Mise il broncio guardandosi la maglietta. "Devo metterla per forza questa."
"Avresti potuto rallentare quando guidavi."

Mise il broncio.

Realizzai quanto fossi non professionale in quel momento. Mi schiarii la gola e iniziai a spostare carte a caso sulla mia scrivania.

"Perché questo improvviso cambio d'umore?"
"Sei un prigioniero non dovrei parlare con te."
"Non sono un criminale T/n." Disse con il broncio. "Ho solo preso troppe multe."
Mi girai verso di lui e lo vidi con le mani sulle sbarre.

"Dai." Disse ancora con il broncio. "Parlami."
Lo guardai senza dire niente.
"Avanti piccola cos'è successo?"
"Non mi chiamare così."
"Perché? Ti mette... in imbarazzo?"
"No."
"Lo vedo dal tuo viso. Ti piace."
"Stai zitto prima che entri nella cella."
"Forse voglio proprio che tu venga qui." Sorrise.
"Stai zitto e vai a dormire."
"Ma non ho sonno."
"Stai zitto e basta allora."
"Non ho niente da fare qui e sei l'unica persona con cui posso parlare."
"Beh io non ho voglia di parlare."
"Dai T/n."
"Non chiamarmi con il mio nome."
"Altrimenti cosa fai?"

Mi alzai prendendo le chiavi.

"Entro nella cella e ti faccio stare zitto."
"Mi piacerebbe."

Questo ragazzo mi vuole testare.

Andai verso di lui mettendomi davanti alla sua cella.

Girò la testa su un lato alzando un sopracciglio.

"Ti darò l'ultima occasione per stare zitto e smetterla di disturbarmi."
"Certo."
"Grazie." Iniziai ad andarmene.
"Piccola."

Mi bloccai e mi girai di nuovo verso di lui.

"Che cos'era quello?"
"Ho detto. Certo... piccola."
"Basta così."

Aprii la porta della sua cella. Prima che potessi fare qualcosa mi prese dal colletto tirandomi dentro. Mi spinse sul muro premendo le sue labbra sulle mie.

Lo presi dalla spalle cercando di spingerlo via ma realizzai presto quando le sue labbra fossero morbide. Il mio viso iniziò a scaldarsi in seguito al nostro baciarci così passionalmente. Chiusi gli occhi mettendo le mani tra i suoi capelli.

"Mmm." Gemette sulle mie labbra mentre mi toccava la vita.

Si allontanò per un attimo.

"Sei così bella poliziotta T/n." Respirò. "E così irresponsabile per aver appena limonato con un prigioniero."
"Ehi." Lo avvertii. "Mi hai spinta-"
Mi bloccò premendo nuovamente le sue labbra sulle mie. Ricambiai il bacio avvicinandolo a me.

Mi stava davvero piacendo ma dopo lo spinsi via.

"Non posso farlo. Non qui."

Feci per andare via ma mi prese la mano.

"Facciamolo ancora."
"Non lo faremo ancora." Dissi chiudendo la sua cella ed andando via.

L'abbiamo fatto ancora. Ogni giorno in cui dovevo lavorare finivamo a baciarci nella sua cella. Se un mio collega fosse venuto a controllarmi mi sarei staccata chiudendo velocemente la cella e lanciandomi sulla mia sedia facendo finta di lavorare a qualcosa.
Oggi era uno di quei giorni.

"I tuoi capelli sono molto belli oggi."
"Grazie. Mi faccio bella per te, Jiminie." Dissi passando le dita tra i suoi capelli.

Sentii la porta dell'ufficio aprirsi ed uscii velocemente dalla cella.

"T/n?" Sentii un mio collega.
"Sono qui." Dissi andando nell'altra stanza.
"Sono venuto a controllarti."
"Tutto bene qui."
"Hai bisogno di qualcosa?"
"Nah. Sto bene. Grazie lo stesso."
"Figurati. Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa."
"Certo."

Lo guardai uscire e tornai dritta da Jimin.
Si lanciò su di me dandomi baci ovunque sul viso.

"Tutto questo è così sbagliato. Potrei essere licenziata."
"Potresti ma non lo sarai. Andrà tutto bene piccola." Disse accarezzandomi una guancia.
"Quando esco di qui ti porto ad un appuntamento."
"Davvero?"
"Sì. Promesso."

TEMPO DOPO

Jimin ebbe la possibilità di uscire prima. Sette mesi prima per l'esattezza.

Lo aspettai fuori dal tribunale. Andammo insieme in stazione di polizia per recuperare le poche cose che aveva lì.

"Congratulazioni." Sorrisi vedendolo con dei vestiti normali ed un borsone in spalla.
"Grazie. Ti prometto che da ora non andrò più veloce."
"Bene." Sorrisi.
"Adesso andiamo a quell'appuntamento di cui ti avevo parlato?"
"Che? Adesso?"
"Certo. Il tuo turno è finito no?"
"Tra cinque minuti."
"Allora andiamo."
"Ma non sono vestita bene."
"Non importa. Sei sempre bellissima." Mi avvicinò a lui. "Andiamo a mangiare qualcosa."
"Okay." Sospirai arresa.
"Perfetto." Disse dandomi un veloce bacio sulla guancia prima di uscire dalla prigione.

BTS Imagines {TRADUZIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora