-Ci vediamo settimana prossima!- annunciò Tracy, scuotendo la mano in segno di saluto.
La gelida aria di quella serata, non provocò altro che intensi brividi su di me. Tuttavia, la sera appena trascorsa, era riuscita a compensare il tempo.
Ero stata selezionata e avrei dovuto svolgere il ruolo, di un personaggio secondario, ma ciò non mi importava più di molto, ero estremamente fiera di me stessa. Le prove erano settimanali, la sera, il che non era un problema, non interferivano con il lavoro, e per Hayley non sarebbe stato un problema stare da sola qualche ora la sera.
Ero molto felice della serata, infatti mentre nel salone si svolgevano le audizioni, ero riuscita a conoscere un paio di ragazzi, in cui avevo riscontrato molta simpatia. Tracy, era la ragazza che più mi aveva colpito, aveva un carattere determinato, non si lasciava mettere in piedi in testa facilmente. Tuttavia aveva un lato molto premuroso, si era dimostrata molto disponibile e dolce con me. Era una veterana del posto, mi aveva raccontato Logan, aveva sempre preso parte a questi spettacoli, oramai da un paio di anni. Riusciva a trasmettere molte emozioni sul palco, quel posto era troppo piccolo per lei, avrebbe meritato più successo.
Logan frequentava quel corso da due anni, aveva svolto il provino dopo di me. Aveva i capelli castani, tutti aggrovigliati tra loro, per colpa dei ricci, e gli occhi scuri. Avevamo avuto l'occasione di parlare, a proposito della mia audizione, si era complimentato con me, dopo l'annuncio del mio ruolo. Era un ragazzo maturo, ma estremamente riservato, non amava parlare di sé, e appena lo si faceva, diventava tutto rosso in volto, viceversa sul palco, nutriva di una tale sicurezza, da lasciarti con la bocca aperta.
-Complimenti Bethany, ci vediamo la prossima volta!- esclamò una voce rauca e lenta alle mie spalle. Sobbalzai sotto lo sguardo divertito di Sophia, a parlare era stata proprio lei. Una anziana donna, magra e dai capelli bianchi. Il volto era solcato dall'età, aveva un sorriso così dolce, da farti emozionare.
Anche lei aveva preso parte a queste lezioni di teatro. Ci aveva confidato, poco dopo l'annuncio dei risultati, di aver recitato da giovane, e di aver abbandonato tutto, per poi riprendere quello stesso anno.
Mi ero affezionata a lei, mi faceva tanta tenerezza, e il suo spirito giovanile, mi metteva allegria.Sophia se ne andò, e al suo posto mi passò davanti Ethan, il belloccio del gruppo. Il suo carattere narcisista e smorfioso mi dava sui nervi. Aveva una strana convinzione in testa, provava ad avvicinarsi a tutte le ragazze, con intenti maliziosi. I suoi capelli castani e gli occhi verdi, avevano già rubato il cuore ad un paio di ragazze. Quando arrivò a me, avrei desiderato tirargli uno schiaffo in faccia, tuttavia il mio spirito razionale, represse ogni istinto primitivo.
Avanzai lentamente verso la mia macchina, dopo aver visto svanire nel buio Ethan: quel ragazzo mi inquietava. Una volta entrata nel veicolo, mi diressi con una discreta velocità verso la mia abitazione. Si era fatto tardi, avevo dimenticato di fare rientro a casa ad un orario decente, e il risultato era stato il mio rientro a mezzanotte passata.
Prima di scendere dall'automobile, sussultai un attimo. Acciggliando lo sguardo. Avvicinai le palpebre tra loro cercando di osservare la situazione con più cura. Spiaccicai il naso contro il finestrino, cercando con scarsi risultati, di non farlo appannare. La macchina di Noah, era posteggiata davanti al vialetto di casa sua. Fuoriuscí dal macchina, seguito da una ragazza. Cercai di trattenere la calma, osservando con scrupolo i due. Il volto della ragazza era offuscato dal buio. Cercai di sporgermi il più possibile, ma era impossibile, riconoscerne il volto. Chissà chi era.
Provai un forte bruciore al petto, e percepii una forza sovraumana: avrei potuto spaccare qualsiasi cosa in quel momento. Il solo pensiero, che a baciare le sue labbra, fosse un altra ragazza, mi riportava ad una sensazione, di furia immotivata. Non riuscivo ad accettare la situazione. Non volevo accettare. Non volevo accettare. Non riuscivo nemmeno a pensare che una ragazza avesse preso il mio posto. Avrei voluto andare lì, fare una scenata, su quanto fosse squallido uscire con una ragazza, dopo un così breve lasso di tempo, da quando ci siamo lasciati. Tuttavia chi ero io, per dire quanto tempo ci volesse per amare, o se fosse giusto o meno? D'altra parte poteva essere, sua sorella, o sua cugina, o perché no, anche sua madre, non avendo potuto osservare il volto della ragazza, ogni opzione era valida.
Respirai profondamente, cercando di mantenere la calma. Era finita. Bisognava andare avanti.
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CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]
ChickLitNon era la vita perfetta. Nulla lo era mai stato. Trascinava alle spalle, il ricordo di un dolore difficilmente arginabile. Un errore, aveva rovinato la sua vita. Bethany Hills, vive, tra il dolore dei ricordi, e l'ingenuità di una ragazza innamorat...