Lasciando correre il tempo, la giornata della festa si presentò. La cerimonia sarebbe iniziata verso le sei di sera, per poi concludersi in tarda serata. Alle cinque e mezza Logan era già sotto casa mia, così indossando una giacca abbianata al vestito, mi diressi verso di lui.
Durante il tragitto, entrambi emozionati, non facemmo altro che scherzare e ridere e ben presto ci ritrovammo davanti all'immensa dimora dei miei genitori. Il giardino ospitava già numerose signore, accompagnate dai loro mariti. I loro abiti erano corti, più eleganti, e così per un attimo ebbi la malsana idea di tornare a casa e cambiarmi.
-Non ti vergognerai mica? Sei uno schianto! Loro avrebbero da vergognarsi- mi rassicurò Logan, prendendomi a braccetto. Tirai un sospiro di sollievo e mi strinsi al suo braccio. Entrammo nella casa, attirando solo qualche sguardo, e dopo aver consegnato i cappotti ad una cameriera entrammo nella sala, dove un infinità di persone, accompagnate da un fastidioso vociare si trovava. Iniziammo a chiacchierare, e dopo aver preso due bicchieri di vino dal cameriere ricominciammo a chiacchierare.
La festa non era esattamente come ce l'aspettavamo. Era piena di donne e uomini più grandi di noi, che non parlavano di altro che viaggi e affari di lavoro, di cui io e Logan non capivamo nulla. Cercammo di stare in disparte, senza attirare troppo l'attenzione, parlando di cose, a cui nessuno dei presenti sarebbe interessato.
L'unica cosa che davvero detestavo di quelle feste, erano i conoscenti, si avvicinavano a te con curiosità tutte le persone che avevi conosciuto nella tua vita, ed iniziavano a parlare, senza mai fine, rievocando in te tutti i ricordi trascorsi con loro.
-Buonasera Bethany cara, chi è questo giovanotto?- esclamò una voce alla mie spalle. Come dimenticarla? Era niente meno che mia madre. Mi voltai con un falso sorriso.
-Lui? È Logan- le spiegai, continuando a stringere il braccio di Logan.
-Logan, lei è mia madre- continuai poi, indicando a Noah, la figura esile e curata di mia madre.
-Oh, che piacere averti qui, Logan- borbottò lei sorridendo.
-Possiamo offrirti qualcosa?- continuò, iniziando a scrutarlo dalla testa ai piedi.
-Sono a posto così- ammise lui, mostrando il calice quasi pieno di vino. Osservai Logan, che al contrario di me sembrava mantenere la calma perfettamente. Così confidai nella sua tranquillità, sperando riuscisse a tenere a bada l'animo da vipera di mia madre.
-E dimmi caro, da quanto vi conoscete?- continuò lei con tono investigatore.
-Un anno- mentii io, prendendo la parola. Quella serata avrei rinfacciato a mia madre la mia maturità, e per farlo non avrei potuto dirle che Logan, era momentaneamente il sostituto di Noah, che mi aveva detto tradita quasi due settimane prima.
-Non mi dire, non mi era mai stato raccontato di te! Dimmi, di dove sei?- esclamò lei, con falsa curiosità.
-Mamma, ti prego, non iniziare a tartassare Logan con le tue domande!- la bloccai subito, cercando di evitare che venisse fatto a Logan un interrogatorio.
-Non stavo facendo nulla di male. E poi non stavo parlando a te. Seguimi Logan, ho intenzione di parlarti- ammise lei, tirando Logan per una mano e portandoselo al fianco.
-Senza avere disturbi- fini con tono secco, osservandomi e fulminandomi con lo sguardo. Era sempre la stessa. E senza accorgermene, mia madre aveva trascinato Logan in mezzo alla sala. Così mi allontanai un attimo, e a passo lento con il calice in mano continuai ad osservare i presenti, fino a incrociare lo sguardo di un ragazzo. L'ultimo che avrei voluto vedere.
-Bethany?- domandò, avvicinandosi a passo svelto verso di me.
-Chase? Cosa ci fai qui?- finsi con interesse.
-Sono stato invitato da tua madre, io al contrario di te sono rimasto in buoni rapporti con lei- continuò lui, con tono aspro e provocatorio.
-Sono passati molti anni, ma hai un senso dell'umorismo ancora tremendo- ribattei, portando alla bocca il calice e ingoiandone un grande sorso.
-Comunque non sono qui per te, sono venuto solamente per fare un piacere a tua madre- specificò lui, come se mi fosse ancora passato per la testa, che quel ragazzo mi venisse ancora dietro.
-Ne sono ben felice, perché vedi quello- esclamai indicando Logan, che tenuto da mia madre stava tornando.
-É il mio fidanzato- mentii, cercando di dimostrare comea mia vita fosse stupenda dopo averlo lasciato.
-Buon per te- continuò lui, continuando a sorseggiare il suo vino.
-Certo che è buono!- sbottai incrociando le braccia al petto. Ed aspettando l'arrivo di Logan, che dopo poco arrivò. Poso un braccio attorno alla mia vita e sorrise.
-Oh Chase, caro, che piacere averti qui!- esclamò mia madre, baciandogli delicatamente la guancia e sorridendo pienamente.
-Logan, immagino tu conosca Chase, sicuramente Bethany te ne avrà parlato!- continuò lei, posando il suo sguardo severo su di lui. Logan mi guardò perso, e dopodiché torno a guardare mia madre con sguardo perplesso.
-Oh Bethany! Non gliel'hai raccontato? Vedi, Logan, Chase, è l'ex fidanzato di Bethany- mi ammonì lei, iniziando a spiegare. Portai gli occhi al cielo, ed ebbi la sensazione, che quella serata stesse prendendo la piega sbagliata.
-In carne ed ossa!- specificò lui, provocando un'acuta risata da parte di mia madre.
-Immagino che tu non gli abbia nemmeno raccontato, di quel che è successo con Chase- continuò lei.
-No, effettivamente, e non sarai tu a dirglielo!- sbottai, afferrando Logan per una mano.
-Oh, ho sentito il mio nome, scusa mamma devo scappare, tante buone cose Chase- mentii, e trascinai il ragazzo lontano da quella pazza e quel pazzo.
-Tranquilla, non voglio sapere chi sia- borbottò lui sorridendo e stringendomi.
Sorrisi e mi sentii capita. Andai nella sala da pranzo con lui, dove erano presenti meno persone, per stare con lui in un posto più appartato, senza impicci e disguidi.
Ricominciammo a parlare, e sembrò che l'accaduto non avesse portato dispiacere a Logan, quanto più a me. La serata sembrò migliorare, di tanto in tanto qualche conoscente di mia madre mi si avvicinava e mi salutava sorridendo. La casa era ormai piena di gente, e si sentiva solo un forte rumoroso chiacchiericcio.
-Bethany!- gridò una voce alle mie spalle, così mi voltai sorridendo. Mi aspettavo una mia amica, una mia parente ed invece davanti ad i miei occhi si era presentato il secondo incubo della serata. Mi sentii svenire. Noah era davanti a me.
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CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]
ChickLitNon era la vita perfetta. Nulla lo era mai stato. Trascinava alle spalle, il ricordo di un dolore difficilmente arginabile. Un errore, aveva rovinato la sua vita. Bethany Hills, vive, tra il dolore dei ricordi, e l'ingenuità di una ragazza innamorat...