Capitolo 49

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Lasciando correre il tempo, la giornata della festa si presentò. La cerimonia sarebbe iniziata verso le sei di sera, per poi concludersi in tarda serata. Alle cinque e mezza Logan era già sotto casa mia, così indossando una giacca abbianata al vestito, mi diressi verso di lui.

Durante il tragitto, entrambi emozionati, non facemmo altro che scherzare e ridere e ben presto ci ritrovammo davanti all'immensa dimora dei miei genitori. Il giardino ospitava già numerose signore, accompagnate dai loro mariti. I loro abiti erano corti, più eleganti, e così per un attimo ebbi la malsana idea di tornare a casa e cambiarmi.

-Non ti vergognerai mica? Sei uno schianto! Loro avrebbero da vergognarsi- mi rassicurò Logan, prendendomi a braccetto. Tirai un sospiro di sollievo e mi strinsi al suo braccio. Entrammo nella casa, attirando solo qualche sguardo, e dopo aver consegnato i cappotti ad una cameriera entrammo nella sala, dove un infinità di persone, accompagnate da un fastidioso vociare si trovava. Iniziammo a chiacchierare, e dopo aver preso due bicchieri di vino dal cameriere ricominciammo a chiacchierare.

La festa non era esattamente come ce l'aspettavamo. Era piena di donne e uomini più grandi di noi, che non parlavano di altro che viaggi e affari di lavoro, di cui io e Logan non capivamo nulla. Cercammo di stare in disparte, senza attirare troppo l'attenzione, parlando di cose, a cui nessuno dei presenti sarebbe interessato.

L'unica cosa che davvero detestavo di quelle feste, erano i conoscenti, si avvicinavano a te con curiosità tutte le persone che avevi conosciuto nella tua vita, ed iniziavano a parlare, senza mai fine, rievocando in te tutti i ricordi trascorsi con loro.

-Buonasera Bethany cara, chi è questo giovanotto?- esclamò una voce alla mie spalle. Come dimenticarla? Era niente meno che mia madre. Mi voltai con un falso sorriso.

-Lui? È Logan- le spiegai, continuando a stringere il braccio di Logan.

-Logan, lei è mia madre- continuai poi, indicando a Noah, la figura esile e curata di mia madre.

-Oh, che piacere averti qui, Logan- borbottò lei sorridendo.

-Possiamo offrirti qualcosa?- continuò, iniziando a scrutarlo dalla testa ai piedi.

-Sono a posto così- ammise lui, mostrando il calice quasi pieno di vino. Osservai Logan, che al contrario di me sembrava mantenere la calma perfettamente. Così confidai nella sua tranquillità, sperando riuscisse a tenere a bada l'animo da vipera di mia madre.

-E dimmi caro, da quanto vi conoscete?- continuò lei con tono investigatore.

-Un anno- mentii io, prendendo la parola. Quella serata avrei rinfacciato a mia madre la mia maturità, e per farlo non avrei potuto dirle che Logan, era momentaneamente il sostituto di Noah, che mi aveva detto tradita quasi due settimane prima.

-Non mi dire, non mi era mai stato raccontato di te! Dimmi, di dove sei?- esclamò lei, con falsa curiosità.

-Mamma, ti prego, non iniziare a tartassare Logan con le tue domande!- la bloccai subito, cercando di evitare che venisse fatto a Logan un interrogatorio.

-Non stavo facendo nulla di male. E poi non stavo parlando a te. Seguimi Logan, ho intenzione di parlarti- ammise lei, tirando Logan per una mano e portandoselo al fianco.

-Senza avere disturbi- fini con tono secco, osservandomi e fulminandomi con lo sguardo. Era sempre la stessa. E senza accorgermene, mia madre aveva trascinato Logan in mezzo alla sala. Così mi allontanai un attimo, e a passo lento con il calice in mano continuai ad osservare i presenti, fino a incrociare lo sguardo di un ragazzo. L'ultimo che avrei voluto vedere.

-Bethany?- domandò, avvicinandosi a passo svelto verso di me.

-Chase? Cosa ci fai qui?- finsi con interesse.

-Sono stato invitato da tua madre, io al contrario di te sono rimasto in buoni rapporti con lei- continuò lui, con tono aspro e provocatorio.

-Sono passati molti anni, ma hai un senso dell'umorismo ancora tremendo- ribattei, portando alla bocca il calice e ingoiandone un grande sorso.

-Comunque non sono qui per te, sono venuto solamente per fare un piacere a tua madre- specificò lui, come se mi fosse ancora passato per la testa, che quel ragazzo mi venisse ancora dietro.

-Ne sono ben felice, perché vedi quello- esclamai indicando Logan, che tenuto da mia madre stava tornando.

-É il mio fidanzato- mentii, cercando di dimostrare comea mia vita fosse stupenda dopo averlo lasciato.

-Buon per te- continuò lui, continuando a sorseggiare il suo vino.

-Certo che è buono!- sbottai incrociando le braccia al petto. Ed aspettando l'arrivo di Logan, che dopo poco arrivò. Poso un braccio attorno alla mia vita e sorrise.

-Oh Chase, caro, che piacere averti qui!- esclamò mia madre, baciandogli delicatamente la guancia e sorridendo pienamente.

-Logan, immagino tu conosca Chase, sicuramente Bethany te ne avrà parlato!- continuò lei, posando il suo sguardo severo su di lui. Logan mi guardò perso, e dopodiché torno a guardare mia madre con sguardo perplesso.

-Oh Bethany! Non gliel'hai raccontato? Vedi, Logan, Chase, è l'ex fidanzato di Bethany- mi ammonì lei, iniziando a spiegare. Portai gli occhi al cielo, ed ebbi la sensazione, che quella serata stesse prendendo la piega sbagliata.

-In carne ed ossa!- specificò lui, provocando un'acuta risata da parte di mia madre.

-Immagino che tu non gli abbia nemmeno raccontato, di quel che è successo con Chase- continuò lei.

-No, effettivamente, e non sarai tu a dirglielo!- sbottai, afferrando Logan per una mano.

-Oh, ho sentito il mio nome, scusa mamma devo scappare, tante buone cose Chase- mentii, e trascinai il ragazzo lontano da quella pazza e quel pazzo.

-Tranquilla, non voglio sapere chi sia- borbottò lui sorridendo e stringendomi.

Sorrisi e mi sentii capita. Andai nella sala da pranzo con lui, dove erano presenti meno persone, per stare con lui in un posto più appartato, senza impicci e disguidi.

Ricominciammo a parlare, e sembrò che l'accaduto non avesse portato dispiacere a Logan, quanto più a me. La serata sembrò migliorare, di tanto in tanto qualche conoscente di mia madre mi si avvicinava e mi salutava sorridendo. La casa era ormai piena di gente, e si sentiva solo un forte rumoroso chiacchiericcio.

-Bethany!- gridò una voce alle mie spalle, così mi voltai sorridendo. Mi aspettavo una mia amica, una mia parente ed invece davanti ad i miei occhi si era presentato il secondo incubo della serata. Mi sentii svenire. Noah era davanti a me.

CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora