-Heyley, sono abbastanza sicura che tu non me la stia raccontando giusta- borbottai, con lo sguardo fisso sul terreno inumidito dalla pioggia. Avevo la mano abbandonata nella tasca del mio giaccone, mentre con l'altra stringevo una tazza di caffè. Al mio fianco, camminava con me, Hayley. Quella camminata non aveva un senso, avevamo voglia di stare insieme, parlare e di bere caffè. Così in poco ci siamo ritrovate sotto lo scuro cielo, a passeggiare lentamente per il vicinato, parlando. Mi era mancato parlarle.
-Perché dici così?- si difese lei, ruotando il volto verso di me, una sciarpa color latte le avvolgeva il collo, e parte del volto. Per le strade di San Francisco, tirava un forte vento, le previsioni meteorologiche prevedevano una forte nevicata: quanto mi mancava la neve.
-Non è un po' strano...- mugugnai debolmente, osservandola a mia volta negli occhi.
-Non ti capisco!- esclamò interdetta.
-Perché sei venuta qui?- tagliai corto.
-Perché hai abbandonato tutto?- continuai ad interrogarla.
-Non andava tutto bene?- domandai.
-Ero stanca- sussurrò.
-Con Kevin andava tutto male, non c'era sintonia, intimità, eravamo solo vecchi amici. Non fidanzati...- ammise con tristezza.
Kevin era il suo fidanzato. Un tipetto buffo, aveva dei capelli ricci, che ricoprivano il suo capo come un aureola, aveva una passione sfrenata per la cucina, forse proprio a questo era dovuta la sua pancia, leggermente tonda. Tuttavia era stato amore a prima vista, si erano conosciuti da giovani, poco prima del college. Una storia d'amore degna di una fiaba, erano così uniti, una relazione invidiabile. Non mi sarei mai aspettata finisse tutto così. Sospirai amaramente osservandola.
-E poi, mi conosci. Ho bisogno di cambiare ogni tanto. Ho passato oltre un anno, in quel maledetto ufficio sommerso dai palazzi di New York- continuò con un vivido rancore.
-Mi sembrava di soffocare- aggiunse poco dopo.
-E poi, mi mancavi. Le nostre chiamate non erano abbastanza- alla sua affermazione, mi comparì sul volto un sorriso.
-Bethany, sono un peso per te, in questo momento?- domandò incupendosi.
-No, affatto, non andarle a pensare queste cose!- la ammonì con severità. Non era uno spasso portare a casa il cibo per due, ma ero certa che lei avrebbe fatto lo stesso per me; d'altra parte, anche lei contribuiva alle spese in casa, la sua presenza non era dunque insopportabile, non avevo motivo di lamentarmi.
-Lo sai che puoi contare su di me- la rincuorai, con un dolce sorriso.
Tornai con lo sguardo verso il terreno. Evitando con cura le pozze di acqua sporca. Avvolsi la sciarpa al mio collo con più cura, nel tentativo di coprirmi dal gelido freddo, che andava scontrandosi contro il mio volto. Alzai di sfuggita il volto, riconoscendo una sagoma familiare. Distava da me un paio di metri, eppure, dopo un forte sforzo, ricordai l'identità di quella persona.
Inevitabilmente, la figura poco distante da me, alzò lo sguardo e dopo aver corrugato la fronte, esclamò con fare interrogativo:
-Bethany?- a parlare era Logan.
-Logan?- dissi di mia risposta, fermandomi davanti a lui.
-Che bello vederti!- esclamò, con un sorriso dipinto sul volto, e gli occhi lucenti puntati su di me.
-Come stai?- domandò tenendo gli occhi scuri puntati nei miei.
-Bene, te?- bofonchiai arrossendo leggermente. Cercando di evitare lo sguardo malizioso di Hayley, la quale sembrava estremamente incuriosita dal mio incontro.
-Anche io, fatti sentire ogni tanto!- esclamò, dopo aver fatto un occhiolino. Mosse il capo in cenno di saluto verso Hayley, e riprese per la sua strada. Continuai a camminare, sperando che Hayley, non desiderasse approfondire la questione che si stava creando con Logan.
-La ragazza ha fatto colpo- annunciò con gioia la voce Hayley, seguendomi velocemente.
-No, no. Non fraintendere. Siamo amici- la frenai velocemente, con tono acido. Detestavo che la gente in generale si facesse idee sbagliate su di me, e su chi frequentassi. Mi metteva in una sensazione di imbarazzo e vergogna.
-Dici?- sibilò lei, con fare malizioso. Con sguardo fulmineo, la pregai di smettere di parlare, ma sembrò ignorarmi, continuando il suo interrogatorio:
-Secondo me, ti farebbe bene, vedere qualcuno di nuovo...- mormorò.
-Perché dici così?- la sollecitai. Alzando lo sguardo, assicurandomi fosse seria. Perché il mondo si preoccupava tanto, di chi avessi accanto, stavo bene da sola. Non era necessario un uomo, per rendermi felice.
-Credi non me ne sia accorta?- chiese lei, accennando un sorriso.
-Tu pensi ancora a quel ragazzo! Devi provare ad uscire con qualcuno di nuovo, magari ti distrarrai un po', o magari conoscerai un amico, o perché no, un fidanzato- iniziò a gridare, con una tale convinzione, che sembrasse d'obbligo essere fidanzati.
-No, Hayley- la fermai velocemente.
-Sto bene da sola- la informai, tornando a camminare velocemente.
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CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]
ChickLitNon era la vita perfetta. Nulla lo era mai stato. Trascinava alle spalle, il ricordo di un dolore difficilmente arginabile. Un errore, aveva rovinato la sua vita. Bethany Hills, vive, tra il dolore dei ricordi, e l'ingenuità di una ragazza innamorat...