Capitolo 43

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Abbandonammo il locale senza pensare più a nulla e ci dirigemmo verso la casa di Noah, pronti a cedere ai piedi del più naturale peccato, così come il mondo si divertiva a definirlo, ed ad abbandonarci alla passione.

Mi sembrò di rivivere emozioni passate, una scena senza fine, che alla fine non mi dispiaceva ripercorrere. Era già accaduto: avevamo già litigato e avevamo ristabilito la pace, con un crudo atto sessuale. Era tanto sbagliato?

Una volta chiusa alle spalle la porta della casa di Noah, mi aggrappai al suo collo permettendogli si sfiorare con la bocca il mio collo. Rabbrividì alla sensazione del suo respiro pungente infrangersi sul mio collo. Vedendo Noah occupato nello svestirmi, iniziai a massaggiare delicatamente i suoi capelli e la sua testa.

Dopo poco i baci lasciarono spazio ai sospiri, ai gemiti ed al piacere più profondo mai provato, per poi ricadere stanchi nel letto, stretti assieme, in un'abbraccio, che riuscì a donarmi le risposte che stavo cercando.

Era lui quello giusto, lui era fatto per me, e non riuscivo a concepire un esistenza senza di lui. Provavo delle emozioni così forti, che descriverle non farebbe altro che sminuirle. Amavo, stare con lui, sentire il nostro profumo nella stanza, e averlo accanto a me.

Ero pronta a dimenticare Logan, e a consegnare un piccolo pezzo del mio cuore a Noah, ero pronta a stare con lui, ero pronta a sbagliare, perché con lui errare non mi sembrava così impossibile.

Stare lui mi faceva sentire protetta, con lui stavo davvero bene, sentivo che per ogni problema avrei potuto appoggiarmi e farmi aiutare da lui. Sapevo che ci sarebbe sempre stato e mi avrebbe aiutata.

Sorrisi finalmente felice e mi voltai verso di lui, posizionandomi a cavalcioni sopra il suo bacino e bloccandolo sotto il mio peso. Lo osservai sorridere leggermente divertito, e sorrisi anch'io arrossendo. Avvicinai poi le mie labbra al suo collo, ed esercitai una leggera pressione, per poi succhiare lievemente la sua pelle, lasciando un piccolo livido arrossato sul suo collo.

Baciai lo stesso punto, in cui avevo lasciato la macchia violacea, e pochi attimi dopo, appoggiai nello stesso punto due dita cercando di non fare arrossire ulteriormente il livido. In seguito lasciai un paio di baci sul suo collo, avvicinandomi al suo orecchio:

-Rendiamo questo attimo eterno- bisbigliai divertita.

-Seguimi- afffermò qualche attimo dopo, alzandosi di colpo dopo avermi spostata delicatamente dal suo bacino. Afferrò la mia mano e mi trascinò verso l'uscita di casa.

-Ma fa freddo!- sbottai sgranando gli occhi. In quei giorni la temperatura era nettamente calata, ed io indossavo solamente una maglietta di Noah, quest'ultimo aveva addosso solo un paio di jeans, indossati all'ultimo minuto.

-Volevi qualcosa di speciale- borbottò lui, prendendomi in braccio e portandomi fuori. Il gelido freddo mi investì e rimasi straziata dal gelo, così mi strinsi al petto nudo tremante di Noah.

-Ti amo, Noah, ti amo- bisbigliai continuando a baciargli il collo a cui ero avvinghiata.

-Bethany, non penso davvero di meritarti- continuò lui stringendomi saldamente.

-Cosa intendi dire?- domanda perplessa.

-Sei immensa, credimi, e non merito nemmeno un millesimo di ciò che sei- sussurrò al mio orecchio. In quel momento sentii un senso di amore mai provato, e dopo la dolcezza iniziale mi arrabbiai pensando al fatto che credesse non lo meritassi.

-Non dire cazzate! Non hanno fatto nulla di male- lo ammonì ridacchiando

-Non lo so- borbottò debolmente.

-Stai zitto- lo rimproverai in fine iniziando a stampare un'informazione di baci sulla sua bocca. Mi strinsi nuovamente a lui, e cercai di godermi quell'attimo.

Chissà per quanto sarebbe stato eterno. Eterna fosse magari, quella stupenda sensazione di comprensione e condivisione, il momento di incontro qualcuno che senza saperlo stravolgerà la nostra esistenza.

Avrei fatto una foto che potesse essere per sempre a noi due. Che riguardandola negli anni potesse farmi sentire così bene, come stavo in quel momento. Sperando che ogni attimo fosse speciale e non venisse cancellato da niente e nessuno. Sperai che non svanisse nemmeno il tremendo gelo che stavamo provando.

CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora