Capitolo 48

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Mancavano poco più di ventiquattro ore alla festa, e l'emozione di quella serata aveva per qualche ora soppresso ogni sensazione e ricordo negativo, che da qualche giorno mi accompagnava ossessivamente.

Da quanto avevo notato anche Logan era piuttosto emozionato, mi aveva confessato di essere estremamente contento di uscire con me per una festa così importante, ed io mi ero sentita così lusingata. Aveva un modo di porsi dolce e gentile, e quel suo modo di fare delicato che mi faceva sentire davvero amata.

Quella mattina avevo provato l'abito che avrei indossato alla cena di Natale ed ero rimasta una buona ora a fissarmi. Amavo alla follia quell'abito. Era di un rosso tendente al rosa, aveva le braccia scoperte, ed un corpetto stretto in vita. Due bretelle cadevano morbide sulle mie spalle, e da sotto il bacino l'abito si ampliava, lasciandosi dietro uno strascico ampio.

Mi giravo e rigiravo davanti allo specchio, fingendo di entrare a braccetto con Logan. Poi mi osservavo e sorridevo. Una piccola parte di me avrebbe voluto fare quell'ingresso con Noah, stretta al suo petto, e mostrando a mia madre che a contrario di quanto credeva lui era quello giusto. Se solo non fosse successo tutto quel che era successo, forse avrei potuto fare l'ingresso dei miei sogni con l'uomo dei miei sogni.

Se non fosse accaduto nulla, probabilmente in quel momento sarei stata abbracciata a Noah, mentre Hayley ci guardava sorridendo. Invece Hayley era a New York, forse triste, forse delusa da se stessa, Noah non sapevo dove fosse, speravo fosse solo divorato dal rimorso, ed io ero sola in quella triste casa, a rigirare su me stessa, fingendomi una principessa.

Le mie prove vennero interrotte dallo squillo del telefono, così corsi sui tacchi verso la cornetta, ed energicamente risposi:

-Pronto?-

-Bethany, ti prego non attaccare- mugugnò una voce velocemente e singhiozzando.

-Hayley? Sei tu?- domandai cercando di capire a chi appartenesse quella voce.

-Si- si limitò a dire lei.

Decisi di non interrompere la chiamata. Volevo sentire cosa avesse da dirmi. Con lei sapevo che era successo qualcosa di davvero grave , non sarebbe stata capace di farmi del male senza un vero motivo. O almeno lo credevo. Volevo capire da lei, cosa fosse successo, e sarei stata disposta ad ascoltarla e a chiarire la situazione, con quella che era la mia più immensa amica.

-Bethany, so che ce l'hai a morte con me, ma devi credermi, non so cosa sia successo. Mi sentivo sola, e so che non è una buona scusa, ma era passato di là Noah, e non so perché l'ho baciato. L'aveva già baciato a dire la verità, ma era stato per scherzo. Avevamo bevuto. Così quando sei arrivata tu avevamo appena finito di litigare e presa da... Non so nemmeno io cosa, l'ho baciato. E non c'è attimo che me ne penta- farfugliò velocemente. Parlò in maniera così rapida, che per un attimo mi fu difficile capire cosa stesse dicendo. Per poi soffermarmi su un determinato frammento del confusionario discorso:

-Due volte? Mi avete tradita due volte?- esclamai sgranando gli occhi, totalmente sbalordita. Non potevo negare, che sbagliare fosse umano, ma continuare a sbagliare, era inaccettabile. Si erano baciati più volte, e chissà cos'altro.

-Bethany...- mi implorò lei, tirando su con il naso e ricominciando a singhiozzare.

-Tu lo ami?- domandai delicatamente, cercando di ottenere da lei una risposta sincera.

-Se ti dicessi di no, non sarebbe vero, ma provo solo un leggero interesse! Nulla di più- si difese velocemente, e a quelle parole il mio cuore si fermò per un attimo.

-Capisco- borbottai e dopo aver appositamente lasciato un vago silenzio di sottofondo, terminai la chiamata di colpo, senza salutarla e permetterle di parlarmi nuovamente.

Mi aveva parlato, e quanto meno era stata sincera, e in cuor mio apprezzai quella cruda onestà. Così conclusa la chiamata tornai davanti allo specchio, e dopo essermi guardata un'ultima volta tornai in camera per svestirmi.

Quella sera sarei dovuta anche uscire con Logan, saremmo andati al cinema ed ero felice di ciò. Finalmente un ragazzo sembrava amarmi e rispettarmi, e mi sentivo così lusingata ad essere trattata sempre con delicatezza e amore. Forse lo amavo, o forse ero semplicemente confusa.

Il pomeriggio passò velocemente, più di quanto credessi, ed arrivò il momento di preparsi per la serata. Una volta arrivata al cinema, Logan con un mazzo di rose, mi aspettava fuori dalla sua macchina. E così quella serata, dal sapore di nuovi inizi cominciò.

CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora