Capitolo 35

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-Ciao- disse con voce bassa.

-Entra, tanto non c'è nessuno- lo rassicurai, aprendo la porta, mostrando la stanza, nella sua malinconica solitudine.

-Hai una casa veramente bellissima- si complimentò, avanzando poco alla volta verso l'ingresso.

-Grazie Logan!- ammisi proseguendo verso l'ingresso.

Era bizzarro averlo in casa. Avevo sbagliato, o forse no, eravamo amici, cosa c'era di sbagliato? Però se fosse tornata a casa Hayley, o peggio, se fosse venuto a trovarmi Noah? Cosa avrei potuto dire; la verità?

La casa si era come riempita di un profondo silenzio. C'era ancora un percepibile imbarazzo, ci eravamo salutati, in maniera brusca, e nessuno dei due sembrava riuscire ad accettare quel bacio.

Da una parte io, non potevo accettare quel bacio, ero fidanzata, come potevo accettarlo? Tuttavia mi stavo incolpando, stavo facendo da zerbino a Noah, che nel frattempo stava uscendo con un'altra ragazza. Come potevo piangermi così addosso, mentre il mio fidanzato stava uscendo con un'altra ragazza. Stavamo entrambi sbagliando.

Dall'altra parte, però, c'era Logan, non sapevo cosa gli passasse per la testa. Non potevo proprio capirlo. Doveva essere stato ferito, dal rifiuto che aveva ricevuto, e forse provava ancora qualcosa per me.

-Ce l'hai ancora con me?- sbottai, attirando di colpo la sua attenzione.

-No, non potrei mai- ammise lui, sfregando una mano contro i suoi capelli, avvampai alla sua affermazione, deglutendo allibita dalla sua affermazione.

-Sei veramente dolce- ammissi, ancora rossa in volto

-Sono stato sciocco, ma non so gestire bene le situazioni, soprattutto se mi prendono alla sprovvista- farfugliò velocemente, era veramente mortificato.

-Non scusarti, non hai sbagliato nulla, ciò che è accaduto; è accaduto- lo rincuorai, sorridendogli dolcemente.

Sembrava veramente pentito, di quel bacio, eppure aveva gli occhi, luccicanti di speranza, e in breve trovai il suo volto vicino al mio, il suo respiro solleticava la pelle sul mio collo. Mi scostai di colpo: questa volta non accadrà, sbigottita da quel gesto improvviso, privo di un evidente significato.

-Scusami Bethany- esclamò subito, con voce disperata.

-Ho esagerato, veramente- disse scuotendo la testa, e poggiando due dita, sulle tempie.

-Non devo piacerti, evidentemente; non era mia intenzione forzarti, credimi- continuò con la voce strozzata. Lo guardai negli occhi. Non poteva andare avanti così.

-É stato un momento, ma non voglio metterti in difficoltà... Ti conosco da così poco, eppure sembri una ragazza magnifica. Sei di una bellezza unica e vorrei conoscere il tuo carattere, ma...- iniziò a spiegare velocemente, imbarazzato dalle sue mosse.

-Se non ricambi, non voglio forzare la nostra relazione, a me basta averti accanto- mormorò. Lo osservai sorridendo. Era molto dolce, ma la situazione con Noah era precaria, e non avrei voluto farla cadere a rotoli. Avevo già sbagliato, non potevo sbagliare nuovamente, per ripicca, sarebbe stato squallido.

Era evidente però: non potevamo stare assieme. Un fondo di attrazione lo provavo anche io, era un ragazzo veramente bello, dal carattere delicato, ma non potevo continuare ad essere messa sotto tentazione. Dovevo iniziare a pensare seriamente. Non potevamo vederci, se ogni qual volta accaddesse, coronavamo i nostri incontri con un bacio. Era scorretto. Faceva male. Ma era giusto.

-Apprezzo molto ciò che dici- lo rassicurai.

-Ma ora si è fatto tardi- ammissi distogliendo lo sguardo dal suo volto, che attimo dopo attimo, andava perdendo la speranza, che tra noi ci fosse qualcosa.

-Forse è meglio che tu vada- tagliai corto, con una schietta velocità, sperando avrebbe capito la mia decisione. Sospirai con forza, aprendo leggermente la porta di ingresso, invitandolo ad abbandonare la casa.

-Grazie per l'invito- sussurrò posando delicatamente le sue labbra sulla mia guancia.

-Ci vediamo- conclusi, chiudendo velocemente la porta.

CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora