-É stupenda- bisbigliai osservando Logan. Portai lo sguardo sulla bambina che stringevo tra le braccia, e dondolandola delicatamente tornai ad osservare Logan.
-É magnifica- continuò dolcemente Logan, osservandola interrottamente.
Tra le braccia stringevo mia figlia. Nella sua immensa bellezza, era nata da pochi mesi. Stava dormendo, rannicchiata tra le mie braccia, con gli occhi chiusi e i pugnetti che lo erano altrettanto.
Erano passati anni da quella notte, da quella vigilia di Natale, erano passati tre anni esatti, e in quella vigilia di Natale avevo tra le braccia Amelie, mia figlia.
-Tutto merito del padre- esordì Noah, tirando una pacca sulla spalla di Logan sorrisi continuando a cullare la piccola.
-Lo vedete come mi somiglia?- continuò lui, indicando la sua faccia e poi quella di Amélie.
-Certamente- borbottò senza convinzione Logan, dirigendosi verso la porta, dove qualcuno aveva appena bussato.
Rimasi sola con Noah, il quale dopo aver stampato un bacio sulle mie labbra mi si avvicinò delicatamente, e dopo aver posato una mano sul mio bacino, accarezzò delicatamente la guancia di Amélie.
-Mio Dio, è una cosa spettacolare- ammise sorridendo e continuando ad accarezzare la bambina, che nel mentre si stava svegliando dal sonno. Osservai per qualche attimo Noah, quasi commosso nel vedere sua figlia, e sorrisi, cosa potevo desiderare di più dalla vita?
-Sembriamo la famiglia perfetta?- continuò lui, staccando la mano dalla guancia della bambina e osservandomi con gli occhi raggianti.
-Non lo sarete mai senza la zia!- sbottò Hayley entrando, con un sorriso stampato sul volto. La ragazza si avvicinò abbracciata a Logan, verso di noi.
-Hayley, parla piano, qui dorme- la sgridai, dopo averle concesso un sorriso.
-Oh, scusa bambolina- bisbigliò iniziando ad accarezzare la mano della piccola.
-Bethany, quanto è cresciuta! Mi siete mancati tantissimo- continuò lei a bassa voce, lasciando un bacio sulla mia guancia e quella di Noah e tornando poi stretta al petto di Logan.
Osservai quella situazione, e mi sentii in pace con me stessa.
Dopo quella vigilia io e Noah, eravamo diventati una vera coppia, più affiatata che mai, ed io mi ero trasferita a casa sua. Giorno dopo giorno avevamo costruito un legame solido e magnifico, e riuscimmo entrambi a riconquistare la fiducia dell'altro. Intanto avevo iniziato a lavorare temporaneamente nel suo bar, per poi spostarmi a lavorare nell'hotel, di cui pochi mesi dopo divenni dirigente.
Dopo un paio di mesi, avevo deciso di chiamare Hayley, la situazione era migliorata e abbiamo continua a sentirci con regolarità. Un anno dopo, decise di venirmi a trovare e al suo ritorno, conobbe Logan. A detta sua fu un amore a prima vista, ma nell'effettivo fu una relazione che partì con fatica. Hayley aveva deciso di rimanere a New York, per continuare a lavorare come giornalista e Logan nella sua San Francisco.
Come per Hayley e Logan, anche tra me e Noah le cose continuavano ad andare a gonfia vele. Ad inizio gennaio di quell'anno avevo scoperto di essere incinta ed ora eccoci là. Finalmente tutti felici. Senza rancori e odi passati. Tutti contenti e realizzati.
Non avevo più bisogno di sapere, cosa fosse giusto e cosa non lo fosse, perché ero felice. E per essere felici, non serve sempre fare ciò che è giusto.
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CIÒ CHE È GIUSTO [COMPLETA]
ChickLitNon era la vita perfetta. Nulla lo era mai stato. Trascinava alle spalle, il ricordo di un dolore difficilmente arginabile. Un errore, aveva rovinato la sua vita. Bethany Hills, vive, tra il dolore dei ricordi, e l'ingenuità di una ragazza innamorat...