Ma se fossimo in due, invece di uno -
La Barca e il Rematore, una suprema Estate -
Chissà se non potremmo
toccare il Sole?Emily Dickinson
31 agosto 2019
Il telefono sta squillando da almeno un minuto quando mi decido a chiudere lo zaino che stavo preparando per la mia passeggiata quotidiana e a premere il verde, per poi portarlo all'orecchio senza leggere chi sia a chiamare.
«Mia».
Un grande sorriso mi nasce in volto, riconoscendo la voce di Matthew Ward. «Ciao, Matt».
«Hai impegni per questo pomeriggio?».
«Stavo per andare a camminare, ma posso rimandare» rispondo, cosciente che lui potrebbe avermi chiamata per fare qualcosa insieme e che non è di certo mia intenzione rifiutare un invito simile. Domani è settembre, e questo potrebbe cambiare ogni cosa.
«Cosa ne dici di trascorrere l'ultimo pomeriggio d'agosto su una barca?» mi propone la sua voce, talmente scura che ogni volta sembra uscire da un antro perduto tra gli anfratti d'arenaria delle scogliere e carico di tesori.
Resto per qualche istante immobile a fissare il vuoto, in preda a una felicità che ha pochi eguali. Poi annuisco, emozionata, stringendo forte le dita attorno alla bretella dello zaino mentre esco dalla mia stanza e scendo le scale. «Dico che potrebbe essere una bellissima alternativa alla routine» replico al telefono, accennando un saluto a mia madre che sta pulendo il bagno.
«Non tornare tardi» mi mima con le labbra, aggiungendo un sorriso malizioso che mi fa arrossire.
Annuisco frettolosamente e mi lascio alle spalle la cucina, il corridoio e l'ingresso, per ritrovarmi in cortile quando Matthew Ward mi dice: «Ti aspetto davanti a casa mia».
«Arrivo».
«A tra poco, Mia» mi risponde la sua voce che mi strappa il cuore dal petto, scardinandolo per trattenerlo a sé.
«Amelia!» mi chiama mio padre uscendo dalla stalla, i capelli al vento e il volto ricoperto di gocce di sudore.
«Ciao, papà» lo saluto, aggiungendo un cenno della mano e squadrando con occhio critico la sua tenuta da agricoltore.
«Mi raccomando» mi dice solo, raggrinzendo la pelle abbronzata del viso mentre fa una piccola smorfia che dovrebbe sostituire un sorriso sbilenco.
Io ne accenno uno autentico, superandolo per raggiungere il vialetto d'ingresso. Solo oltre il cartello di legno rilascio il fiato, preparandomi al senso di libertà che il viaggio, ogni volta, mi dona. È ridendo che accolgo la carezza decisa dell'azzurro del cielo contro il rosso dell'erica che sospira e danza nella brezza leggera, mentre avanzo imperterrita lungo il sentiero sotto il caldo sole di quest'ultima giornata d'agosto.
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Fame di vita
RomanceAmelia "Mia" Parker è un'inguaribile sognatrice che abita con la sua famiglia in una fattoria poco distante dalle coste della Gran Bretagna, a nord di York. Amelia ama leggere, scattare foto e, soprattutto, ama camminare. Le lunghe passeggiate lungo...