41. L'amare e l'essere amato

221 21 137
                                    

Chi è Amato non conosce Morte,
perché l'Amore è Immortalità -
Chi Ama non conosce Morte,
perché l'Amore fa rinascere la Vita

Emily Dickinson

 Stento a credere di aver posto davvero questa domanda

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Stento a credere di aver posto davvero questa domanda. Di aver chiesto ad Amelia Parker cosa fare se il mio cuore desidera disperatamente che io mi appropri delle sue labbra color fragola, che ora sono socchiuse per la sorpresa, più invitanti che mai.

Conto assieme ai miei respiri rotti, incastrati in fondo alla gola, i secondi che trascorrono senza che Amelia mi risponda. Sono arrivato a quattro e mezzo quando, in un soffio, lei mormora: «Ti pregherei di ascoltarlo».

A malapena sento quelle parole, talmente forte è il rimbombo del mio cuore che salta nella cassa toracica, sovrastando il suono del mare che rumoreggia attorno a noi. Fisso la terra negli occhi di Mia, quella che fin dall'inizio mi ha riportato a riva ogni volta che la tempesta in mare era troppo forte, dentro di me, e allungo le dita per sfiorarle la guancia gelida. Lo desidera anche lei, mi dico, in uno degli ultimi sprazzi di lucidità.

Accarezzo la pelle chiara di Mia, avvicinando il pollice alle sue labbra. Non riesco a controllare nulla, mentre mi stringo di più a lei in questo abbraccio: respiri, battiti, emozioni, pensieri mi gettano in uno stato confusionale in cui mi sento in balia di un tutto che non so spiegare a parole. Sfioro la fronte di Amelia con la mia, lasciando che si appoggino l'una all'altra mentre condividiamo gli stessi velocissimi respiri. Se il mio cervello rispondesse al mio volere riuscirei a contare ogni minuscola lentiggine sul viso dolce di Mia, ogni poro della pelle che la mia mano continua a toccare. Sono spaventato dalla vastità dell'emozione che mi attanaglia il petto, finché i miei occhi restano definitivamente calamitati dalle labbra rosa di lei.

È concedendomi senza riserva a quel richiamo che le raggiungo con le mie.

Assaggio Amelia come non ho mai assaggiato nulla in vita mia: come se volessi rendere la sua carne parte di me, per trattenerla accanto il più a lungo possibile, e come se fosse il cibo migliore che questo mondo ha da offrire. La avverto tendersi entro il cerchio delle mie braccia e lascio che le mie mani si aggrappino a lei, incurante del fatto che sto stringendo sotto le dita la stoffa fradicia del suo maglione color pesca che mi implora di essere strappato via.

La bocca di Mia si apre sotto l'impazienza della mia e in quel frutto maturo scopro un altro pezzo di lei, una dolcezza nascosta che finalmente ho la possibilità di apprezzare, dopo averlo desiderato in segreto per settimane. Le nostre labbra si colorano di rosso quanto il nostro cuore di felicità, finché le lasciamo scoprirsi per poi lasciarsi, colpirsi per poi ritirarsi, così come fanno le onde del mare del Nord che ci spingono l'uno contro l'altra in questo intreccio di vestiti fradici d'acqua e di anime travestite di una fame che non avevo mai provato prima d'ora.

Le mie mani si spostano dalla vita di Mia per scivolare lungo le sue braccia, artigliando il cotone del suo maglione, raggiungendo le mani di lei che afferro per spostarle attorno al mio collo, permettendole di farsi ancora più vicina, di far coincidere ogni dettaglio del suo corpo con quelli del mio. Amelia sospira sulle mie labbra mentre approfondisco il bacio, mostrandomi esattamente per come mi sento in questo istante: insaziabile. Il calore che sembra pervadermi, nonostante l'acqua gelida che continua a vessarci, annulla qualsiasi sensazione di freddo, anzi mi invita a fondermi con lei, la ragazza che fin da subito ha letto dentro il mio cuore e ha permesso al mio mare tempestoso di trovare la terra ferma nel suo sguardo.

Fame di vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora