Solitari per non sapere Che cosa
gli Esuli d'Oriente sono -
Quelli che si smarrirono oltre la linea d'Ambra
in una qualche folle FestaEmily Dickinson, 1861
31 ottobre 2019
«Mia!».
Con un grande sorriso stampato in viso mi volto in direzione della voce di Lily Parker, che sta attraversando di corsa il cortile della fattoria per venirmi incontro. Spalanco le braccia e lascio che mi si aggrappi addosso, reggendola per impedire ad entrambe di cadere a terra.
«Ciao, piccola» la saluto, stringendola forte contro il mio petto, mentre respiro a pieni polmoni l'aria della brughiera.
Una forte folata di vento ci fa perdere l'equilibrio per un istante. Ridendo ci allontaniamo l'una dall'altra, per poi far cozzare i nostri sguardi. Scruto i suoi occhi, dello stesso azzurro intenso del cielo sopra le teste, in cerca di quella scintilla di genuinità che amo leggere in lei, e non appena la trovo sorrido. «Mi sei mancata» mormoro.
«Anche tu, Mia» risponde lei, per poi spostare lo sguardo dietro di me. «Lui chi è?».
Avverto le guance farsi calde non appena realizzo che si sta riferendo a nientemeno che Matthew Ward, che è rimasto ad aspettarmi all'ingresso del vialetto mentre correvo ad abbracciare mia sorella.
«È un amico» spiego, facendo spallucce. «Lo saluto, tu vai a dire alla mamma che sono arrivata, okay? Entro subito».
Lei fa un sorriso furbetto che mi fa arrossire ancora di più, per poi annuire e recitare solennemente: «Sissignora!». Mi abbraccia un'altra volta prima di tornare alla fattoria.
Sfrego tra loro le dita delle mani, in preda all'imbarazzo, e mi volto a cercare le iridi marine di Matthew Ward, che intrappolano le mie mentre lui sorride. «Devi volerle molto bene» mormora.
Il sole del pomeriggio accende di luce il suo bel volto e resta intrappolato tra i suoi ciuffi corvini danzanti nel vento.
«È così» rispondo, avvicinandomi a lui. «Vuoi entrare?».
Non lo sto invitando solo per buona educazione. Lo sto facendo perché dopo tutte le ore di viaggio trascorse al suo fianco sul treno, lasciarlo andare via lontano da me è come strappare via un cerotto con violenza.
«Non ora, Mia. Mio padre mi aspetta. Ci vediamo tra qualche ora in spiaggia, va bene?».
Deglutisco a quelle sue parole, prima di replicare: «Certo». Non aggiungo che inizio ora a contare i minuti che mancano a quel momento.
Stasera ci sarà il falò sulla spiaggia per la festa di Halloween. Solitamente la festa si tiene in paese, o presso il cortile della fattoria di uno dei contadini della zona; il freddo di fine ottobre non aiuta di certo a rimanere fuori per molte ore, per questo motivo si finisce sempre per rintanarsi tutti accanto al fuoco. Quest'anno, tuttavia, hanno deciso di cambiare location e di sfidare il vento proveniente dal mare e l'alta marea per spostarsi sotto le scogliere orientali. Non vedo l'ora di provare l'ebrezza di questa festa.
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Fame di vita
RomanceAmelia "Mia" Parker è un'inguaribile sognatrice che abita con la sua famiglia in una fattoria poco distante dalle coste della Gran Bretagna, a nord di York. Amelia ama leggere, scattare foto e, soprattutto, ama camminare. Le lunghe passeggiate lungo...