Nel momento in cui, poco più di tre anni fa, Louis mi aveva chiamata più eccitato del solito, non riuscendo chiaramente a contenere la sua euforia, e mi aveva detto «Io ed i ragazzi parteciperemo come band a X Factor!» la mia prima reazione era stata quella di fargli praticamente una risata in faccia.
Allora erano passati circa tre mesi da quando avevo lasciato Londra per andare a studiare all'università di New York; per i primi due mesi, Louis mi aveva chiamata praticamente tutti i giorni per assicurarsi che stessi bene, soprattutto dopo quello che era accaduto subito dopo la mia partenza, ma ad un certo punto le sue telefonate si erano fatte più rare e, quelle poche volte che riuscivamo a sentirci, lui era sempre di fretta, come se stesse nascondendo qualcosa.
Ed in effetti, era proprio così. Mi disse che lui ed i ragazzi, per scaramanzia, non avevano parlato con nessuno dell'idea di partecipare ai provini, ma nel momento in cui, l'ultimo mese, avevano lavorato sodo con una vocal coach e avevano passato il provino finale, non avevano perso altro tempo a diffondere la notizia. Ricordavo di essere rimasta con la bocca spalancata durante tutto il suo racconto, di non riuscire a credere che nell'ultimo mese fossi diventata più paranoica del solito al pensiero che lui mi stesse evitando o che si fosse già dimenticato di me, quando la ragione dietro le sue chiamate più rare era completamente diversa.
Non riuscivo a credere nemmeno che quelli che erano i ragazzi che conoscevo da una vita, quelli con cui avevo passato la maggior parte del mio tempo per anni e anni, avrebbero partecipato al più importante show canoro non solo a livello nazionale, ma mondiale: infondo sapevo che avevano belle voci, che avevano carisma, ed il fatto che fossero buoni amici sicuramente aveva contribuito a creare tra loro un legame forte nel momento in cui si erano ritrovati a far parte di una band, ma mai avrei pensato che avrebbero anche solo avuto l'idea di fare l'audizione per un programma televisivo del genere, finendo oltretutto anche per passare tutte le selezioni.
Avevo seguito tutto il loro percorso, ero stata contentissima di vedere l'entusiasmo del pubblico e dei giudici, così come i loro sorrisi ad ogni puntata e la loro felicità quando arrivarono alla finale. Per questo nel momento in cui persero non mi dispiacque nemmeno più di tanto, perché per me era già assurdo che fossero anche solo arrivati a quel punto.
Da quel momento in poi, però, le cose non erano più state le stesse: erano riusciti fin da subito a farsi amare dai fans anche una volta fuori da X Factor, avevano avuto alle spalle un buon management che aveva compiuto tutte le mosse giuste per farli arrivare da subito in cima alle classifiche, per fargli battere record e vendere più di quanto ogni altro cantante uscito dallo stesso programma si fosse anche solo sognato di fare.
Tuttavia, man mano che il successo aumentava, il loro tempo libero diminuiva. Per questo motivo, anche se da quando ero andata via da Londra vi ero tornata ogni anno per Natale, Pasqua, e un paio di settimane anche durante l'estate, non sempre ero riuscita a passare del tempo con loro così come avevo creduto sarei riuscita a fare prima che tutto questo accadesse. Erano sempre in giro per il mondo, sempre impegnati con interviste o servizi fotografici per qualche rivista o in studio per registrare un nuovo album e, appena un mese prima, avevano concluso un tour mondiale che li aveva tenuti lontani dall'Inghilterra per quasi un anno.
Per questo motivo, nonostante avessi mantenuto i contatti più o meno con tutti, era ormai da un po' che non vedevo alcuni di loro o che non passavamo del tempo tutti insieme come ai vecchi tempi, ma ora che ero tornata e che loro avevano qualche mese libero se non per la registrazione del nuovo album, ero decisa a fare in modo di rimediare al tempo perduto.
C'era però una persona che non rientrava in questo discorso, e sicuramente non perché fossi stata io ad escluderla dal principio.
Non sentivo Harry dal 12 agosto di due anni prima, ovvero dal giorno del mio ventunesimo compleanno.
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All That Matters
FanfictionSEQUEL DI "THE WORDS I NEVER TOLD YOU" «Tu la ami?» gli chiese in tono innocente. Vidi il ragazzo leccarsi le labbra e passarsi una mano tra i capelli, ma, quando capì che non avrebbe potuto continuare a non rispondere, chiuse semplicemente gli occh...