Capitolo 30

27.5K 690 53
                                    

30 Ottobre 2017, Los Angeles.

C'erano tante cose riguardo quella giornata che mi avevano infastidita, fatta arrabbiare e fatta sentire impotente e ferita, ma la cosa che più odiai dover fare ma che divenne impossibile da evitare, fu il dover raccontare a Louis tutto quello che era successo con Alex.

Non appena lui, Norah e Daniel erano andati via, infatti, Louis aveva ovviamente iniziato a chiedersi per quale motivo Harry fosse così arrabbiato, oppure di cosa Alex stesse parlando, e a quel punto non me l'ero sentita di inventare una bugia: proprio com'era successo con Harry quando gli avevo raccontato quella stessa storia, avevo visto la sua espressione mutare dall'incredulità, al disgusto, alla rabbia e chi più ne ha più ne metta in pochi secondi, solo per arrivare alla strigliata finale che mi aspettavo sarebbe arrivata.

Non mi arrabbiai nemmeno, però, perché infondo sapevo che lo faceva solo perché era preoccupato per me e perché non capiva come fosse possibile che mi fossi tenuta una cosa del genere per me; inutile dire che trovò subito l'appoggio di Harry, il quale però preferì non intromettersi e quindi si limitò semplicemente ad annuire mentre l'amico mi faceva una bella lavata di capo.

Mentre tornavamo alla villa, poi, eravamo arrivati alla conclusione che Alex non potesse raccontare quella storia a Daniel a meno che non volesse essere visto in modo negativo non solo da tutto il college come già era successo, ma da tutto il mondo; ciò che quindi gli avrebbe raccontato sarebbe stato solo tutto quello che sapeva di me ed Harry, dal come ci eravamo conosciuti al fatto che fossimo andati a letto insieme per la prima volta quando io ero fidanzata con un altro - e questo poteva infondo essere l'unica cosa che avrebbe creato scalpore, visto che questo "altro" era Zayn, compagno di band di Harry - al fatto che mi avesse in un certo senso aiutata a mettermi con Harry, continuando con tutti i particolari della nostra storia fino ad arrivare al modo in cui lui mi aveva lasciata ed io ero stata male e lui mi era stato vicino fin quando non ci eravamo messi insieme.

In pratica, ancora una volta Harry sarebbe passato per il bastardo, io come la stronza che era andata a letto con l'amico del fidanzato, e Alex ne sarebbe risultato il santo che magari, pur essendo innamorato perso di me, mi aveva comunque prima aiutata con Harry e poi mi aveva consolata quando lui mi aveva lasciata.

Non mi sentii chissà quanto soddisfatta dei risultati ottenuti quella giornata, ad essere sincera, e presi nota del fatto che la prossima volta che il management avrebbe detto che non c'era niente da fare, mi sarei semplicemente stata zitta e fatta i fatti miei, senza intromettermi in alcun modo. Tuttavia, dopo esserci depressi e commiserati per buona parte del viaggio di ritorno verso la villa, ad un certo punto Louis aveva preso in mano le redini della situazione dicendo che ormai quel che era fatto era fatto e piangere sul latte versato non sarebbe servito a nulla: per questo avevamo provato a tirarci su il morale fermandoci, a metà strada, ad un centro commerciale, e mentre Harry e Louis compravano più alcool di quanto ne fosse realmente necessario, io feci un giro per i negozi alla ricerca di qualunque cosa da comprare che mi avrebbe rallegrata. Diffidate dalle persone che dicono che lo shopping non è un modo valido di risolvere i problemi: vuol dire che non hanno mai provato l'ebbrezza dell'avere una carta di credito tra le mani e un centro commerciale pieno di negozi a disposizione.

L'idea di Louis per quella sera era di organizzare una festa alla villa, invitando loro amici che abitavano a Los Angeles o nei dintorni: Elise non era stata molto entusiasta, quando l'aveva chiamata per proporglielo, ma alla fine aveva accettato e lei e gli altri avevano cominciato ad organizzare tutto per la serata. Dal momento che non ero lì per dare una mano, io mi preoccupai invece di ciò che avrei indossato, e, dopo essere arrivata alla conclusione che il vestito blu che avevo comprato prima di partire fosse una buona opzione, girai il centro commerciale alla ricerca di scarpe da abbinarci et voilà! Quella sera non sarei rimasta un'ora a decidere cosa mettere.

All That MattersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora