Capitolo 35

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18 Novembre 2017, Londra.

«Te lo richiederò per l'ultima volta, Louis, poi andrò direttamente da Niall, oppure da Liam o Zayn. - lo minacciai, lui sospirò - Harry ha fumato più del solito, questa settimana che siete stati via?»

Era dalla sera prima che non facevo che pensarci, ed era tutto il giorno che aspettavo di ritagliarmi un momento da sola con Louis per potergli porre quella domanda: lui però non si era mostrato collaborativo come mi ero aspettata, fino ad allora, quindi dopo diversi minuti passati a battibeccare avevo reputato necessario andare a finire alle minacce vere e proprie.

Louis chiuse gli occhi, stringendosi il naso tra pollice ed indice mentre si arrendeva alla mia insistenza.

«L'ho visto un paio di volte fumare anche quando io ed i ragazzi non c'eravamo, se è questo che vuoi sapere.» confessò infine, io subito aggrottai le sopracciglia con aria accusatoria.

«E non gli hai detto niente?»

«Cosa avrei dovuto dirgli? - rispose esasperato, allargando le braccia e facendole ricadere in un gesto drammatico lungo i suoi fianchi - Era già chiaramente stressato, non potevo mettermi a fargli la predica.»

«E' tuo amico, Louis! - sbottai, frenando l'istinto di prenderlo a schiaffi - Se ora è una canna al giorno se non di più, cosa farà quando la pancia comincerà a diventare evidente? Passerà all'LSD e all'eroina?!»

«Okay, ne stai facendo una cosa più grave di quello che è davvero. - disse con un tono tranquillo che mi fece solo innervosire ancora di più; quando però feci per aprire bocca, afferrò le mie braccia e parlò prima che io potessi farlo - Ci posso parlare, se sei preoccupata.»

«Certo che sono preoccupata!»

«Però tu ti devi calmare. - continuò, come se non avessi proprio parlato - Harry non è un drogato e nessuno ha intenzione di permettergli di diventarlo, ovviamente. Aveva bisogno di rilassarsi, questa settimana, e visto che non ha voluto parlare con nessuno di noi e tu non c'eri, l'abbiamo lasciato fare. D'ora in poi lo controllerò un po' di più, però, te lo prometto.»

Chiusi gli occhi e presi un respiro profondo, cercando di calmarmi. Sentivo ancora la testa girare ed il petto bruciare, sia a causa dell'atteggiamento menefreghista di Louis, che a causa di Harry.

Quando riaprii gli occhi vidi il ragazzo dagli occhi azzurri che avevo di fronte rivolgermi un sorriso tirato, come se stesse aspettando di capire se mi fossi calmata oppure no, ma prima che uno dei due potesse dire qualcos'altro, una donna dai lunghi capelli grigi ed ondulati che riconobbi come la loro make-up artist lo chiamò così che potesse prepararlo per l'esibizione di quella sera. Lui ovviamente colse al volo l'occasione per filarsela, e, una volta sola, decisi di lasciare anch'io la stanza dove ci eravamo chiusi per parlare ed avventurami in giro per gli studi alla ricerca di una faccia conosciuta.

Non ero mai stata in uno studio televisivo prima di allora, ma a quanto pare non era uno dei posti più tranquilli in cui stare, soprattutto a pochi minuti dall'inizio dello show: uomini e donne andavano freneticamente in giro da una parte all'altra, sfrecciando lungo i corridoi con cartelline tra le mani o parlando attraverso delle radioline, mentre dei bodyguard erano presenti ad ogni entrata per controllare che chiunque volesse attraversare una qualsiasi porta fosse in possesso del cartellino che ci avevano dato non appena eravamo arrivati. Raggiunsi una sala nella quale ero stata poco prima, in cui erano presenti dei divani ed un buffet allestito in un angolo, mentre persone appartenenti alla crew dei ragazzi facevano una pausa prima di tornare a lavorare.

«Hey, Eve. - mi voltai alle mie spalle quando sentii una mano poggiarsi sulla mia spalla, trovandomi di fronte il sorriso amichevole di Rachel - Finalmente ti abbiamo trovata!»

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