31 Gennaio 2018, Londra.
HARRY'S POV:
Incontrare dei produttori o semplicemente riunirmi con i ragazzi non per uscire, giocare a FIFA o dover lavorare in qualche studio ma solo per poter scrivere canzoni, mi aveva sempre rilassato terribilmente.
Scrivere in generale, mi rilassava. Ricordavo ancora quando il nostro primo album doveva ancora uscire e gli agenti ci chiesero di riunirci e scrivere così che nel CD ci sarebbe stato anche qualcosa di totalmente nostro, oltre alle canzoni di cui avevamo semplicemente comprato i diritti ed inciso: avevo quasi finito per fare loro una risata in faccia durante una riunione, poiché anche se si proposero di affiancarci dei produttori esperti che ci avrebbero aiutato, nessuno di noi aveva la più pallida idea di dove cominciare per scrivere una canzone.
Invece, con il tempo, avevo scoperto che c'era qualcosa di tremendamente soddisfacente e rilassante nel vedere i tuoi pensieri, le tue esperienze, le tue preoccupazioni, paure e sentimenti, venire esposte in rima su un foglio e accostate da una musica che avrebbe reso loro giustizia: era quasi diventato un modo per sfogarmi, per far uscire tutto quello che solitamente tenevo per me e non volevo esternare, ma per qualche motivo facendolo in questo modo non avevo neanche paura che tutto il mondo avrebbe scoperto un lato nascosto di me.
Era anche per questo motivo che, quando avevo saputo della gravidanza di Eveline, avevo passato così tanto tempo con dei produttori oppure semplicemente a scrivere da solo, riempendo pagine e pagine con tutto quello che mi passava per la mente in quel momento ma che non riuscivo ad esprimere in altro modo; l'unica differenza rispetto al solito, però, era che non credevo che quelle canzoni avrebbero mai visto la luce del sole, primo perché erano probabilmente troppo tormentate e serie e gli agenti non mi avrebbero mai lasciato pubblicarle, e poi perché non ero neanche così convinto di essere pronto a far leggere a tutti ciò che avevo passato in quel periodo, anche se il prossimo album non sarebbe uscito almeno per i prossimi dieci mesi. Probabilmente, in realtà, non sarei mai stato pronto a rivivere quei momenti seppur attraverso delle canzoni, poiché non ero sicuro di voler rivivere il senso di colpa che già provavo per come mi ero comportato, soprattutto dopo quello che era successo appena due settimane prima.
In generale, però, scrivere canzoni era ciò che più mi piaceva del mio lavoro, ma per qualche motivo, quel giorno, non riuscii per niente a godermi quel pomeriggio a casa di Liam con gli altri ragazzi ed alcuni produttori con cui lavoravamo da anni.
«Harry? - sollevai lo sguardo quando Liam richiamò la mia attenzione, ed improvvisamente tutti gli sguardi furono puntati su di me - Che ne pensi della seconda strofa?»
Sbattei più volte le palpebre prima di recuperare dal posto libero accanto a me sul divano il foglio su cui avevo tenuto nota passo dopo passo dei progressi che avevamo fatto con la canzone su cui stavamo lavorando; lessi più volte ciò che avevo scritto, grattandomi la nuca quando mi accorsi di essermi fermato alla prima parte del ritornello.
«Ehm... - mi voltai verso Zayn, seduto sulla poltrona alla mia destra con le caviglie incrociate sul tavolino - Mi dai un secondo il tuo foglio? Mi sono perso una frase.»
«No, ti sei perso tutta la strofa. - commentò Louis; non appena mi voltai, notai che era scivolato più vicino a me sul divano per poter leggere ciò che avevo scritto - E parte del ritornello.»
Allontanai bruscamente il foglio da lui per non farlo continuare a spiare, incrociando le gambe sul divano e sedendomi più dritto mentre mi spostavo il più possibile da lui.
«Ero distratto.»
«Me ne sono accorto.»
Aggrottai le sopracciglia, notando che sulle sue labbra non c'era il solito sorriso beffardo che mi rivolgeva quando solitamente questo accadeva: spesso, infatti, mentre scrivevamo mi facevo prendere da nuove idee e per qualche minuto distoglievo completamente l'attenzione da tutti gli altri, concentrandomi solo sul foglio e la penna che avevo tra le mani.
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All That Matters
FanfictionSEQUEL DI "THE WORDS I NEVER TOLD YOU" «Tu la ami?» gli chiese in tono innocente. Vidi il ragazzo leccarsi le labbra e passarsi una mano tra i capelli, ma, quando capì che non avrebbe potuto continuare a non rispondere, chiuse semplicemente gli occh...