Capitolo 23

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26 Ottobre 2017, Los Angeles.

HARRY'S POV:

«Non dovevate preoccuparvi così tanto per me, davvero. Mi avete chiamato troppe volte per chiedermi che fine avessi fatto.» sbottai in modo ironico non appena arrivai alla villa, incrociando le braccia al petto.

Liam, Niall e Louis erano bagnati da capo a piedi, chiaramente appena usciti dalla piscina nel giardino, mentre Zayn era seduto su una sdraio con una sigaretta tra le labbra ed il torso nudo mentre si godeva il caldo sole pomeridiano.

«Sappiamo che hai raggiunto un livello pro nello scansare le fans ed i giornalisti qui a Los Angeles, perciò non ci siamo preoccupati.» rispose Liam, dandomi una pacca sulla spalla con la mano ancora bagnata.

Mossi il braccio all'indietro per allontanarlo, sfregandolo poi con la mano per asciugarlo.

«Faceva troppo caldo e la piscina era troppo invitante per poterti aspettare.» aggiunse Niall, scrollando le spalle.

Feci per rispondere con un'altra frecciatina, ma quando Louis mi si avvicinò in pochi passi lunghi e si passò una mano tra i capelli - con il palese intento di bagnarmi - feci qualche passo indietro e imprecai sottovoce.

«Però ti abbiamo lasciato una camera.» disse il ragazzo, con un sorriso che gli andava da un orecchio all'altro.

«Oh, che gesto gentile da parte vostra, pensavo mi avreste fatto dormire qui in giardino. - risposi sarcastico - Immagino sia la peggiore che c'è in questa casa.»

Louis scrollò le spalle.

«Che ti importa, tanto ci dormirai forse solo una notte prima di trasferirti in quella di Eveline.» rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

All'istante vidi Liam portarsi una mano alla bocca per nascondere una risata, Zayn ridacchiare sommessamente mentre cacciava il fumo dalle labbra e spegneva la sigaretta e, ovviamente, Niall ridere senza assolutamente alcun contegno.

Rimasi a guardare anche le labbra di Louis corrugarsi leggermente per contenere il sorriso che minacciava di comparire da un momento all'altro, pensando intanto al perché fossi l'unico a non trovare quell'affermazione così ovvia e divertente.

«Spera che non ti abbia sentito.» fu l'unica cosa che dissi, con il tono più minaccioso che mi riuscì.

«Non sono stupido, lo so che taglierebbe le palle sia a me che a te se mi sentisse dire una cosa del genere. - disse, facendomi un occhiolino e poggiando una mano sulla mia spalla - E' di sopra con le altre, si stanno sistemando nelle stanze.»

«Esattamente quello che farò anche io. - risposi, spostandomi ancora una volta per allontanarlo e decidendo di ignorare il fatto che mi avesse bagnato la maglietta, ancora - E quando torno spero avrete smesso di fare i cazzoni.»

I ragazzi si finsero offesi da quell'ultima affermazione, ma non gli diedi retta mentre mi voltavo per tornare all'interno della casa.

«Se per cena non sei ancora sceso ti veniamo a cercare direttamente in camera di Eveline?» disse alle mie spalle, provando a tenere un tono basso per, effettivamente, non farsi sentire dalla ragazza al piano superiore.

Quando sentii gli altri ragazzi scoppiare a ridere ancora una volta reputai inutile anche voltarmi e rispondergli a tono, quindi mi limitai ad alzare una mano e mostrare loro il dito medio mentre raggiungevo le valigie rimaste in salotto. Scossi la testa, infastidito ma allo stesso tempo - dovevo ammetterlo - anche un po' divertito dalle frecciatine non poi così subdole di Louis, e afferrai l'unica valigia blu rimasta per sollevarla, salendo le scale verso le camere da letto: notai subito che quelle sulla destra erano tutte chiuse, così capii che le ragazze non si erano ovviamente lasciate sfuggire l'occasione di prendere le camere con la vista migliore. Non appena mi resi conto di aver cominciato a chiedermi quale potesse essere la stanza di Eveline, scossi ancora una volta la testa e mi diressi verso una delle stanze ancora aperte sulla sinistra; chiusi la porta una volta essermi assicurato che effettivamente la stanza fosse ancora libera e poggiai la valigia sul letto, aprendola con l'intenzione di recuperare una paio di joggers per potermi finalmente togliere i jeans di dosso.

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