4 Settembre 2017, Londra.
HARRY'S POV:
I lunghi capelli biondi scendevano in morbide curve oltre le sue spalle, una piccola ciocca era spostata dietro l'orecchio per evitare che la massa le scivolasse davanti al viso. Una giacca in pelle marrone corta fino a sotto il seno era lasciata aperta per rivelare una maglia bianca, mentre dei jeans stretti le coprivano le gambe lunghe al termine delle quali un paio di tacchi la sollevavano dal suolo di almeno otto centimetri: ricordavo che aveva sempre amato le scarpe con il tacco, ma odiava indossarle per andare in giro e preferiva invece riservarle per la sera. Evidentemente, ora non era più così.
Sentii un brivido attraversarmi la schiena quando osservai le sue guance colorate come sempre da una leggera sfumatura rosea, la labbra piene dischiuse appena, gli occhi verdi illuminati da quella solita luce che ancora sognavo la notte. Notai che il suo corpo fosse ora ancora più formoso di quando l'avevo vista l'ultima volta, il fisico da ragazza aveva evidentemente completato definitivamente lo sviluppo trasformandola in una vera e propria donna.
La donna più bella che avessi mai visto.
Mi resi conto di essermi bloccato di colpo mentre la fissavo, probabilmente con espressione attonita, solo quando vidi con la coda dell'occhio la signora Willis spostare la testa da me a lei e viceversa, probabilmente chiedendosi cosa diavolo stesse succedendo. E, sinceramente, io stesso non ne avevo la più pallida idea.
Il mio cuore, che non appena avevo alzato lo sguardo avevo sentito praticamente fermarsi, stava ora martellando contro il mio torace fino a farmi percepire ogni battito pompare nelle orecchie, e mi resi conto che i miei occhi si fossero spalancati solo quando cominciarono a bruciare; sentivo un formicolio quasi doloroso attraversarmi le mani ed estendersi fino al petto, il mio corpo era completamente paralizzato, ed ero abbastanza sicuro di non essere in controllo di nemmeno un muscolo.
Fu solo nel momento in cui la vidi sbattere le palpebre velocemente, facendo in modo che delle ciglia lunghe coprissero e scoprissero le iridi verde bottiglia, e le sue labbra si chiusero per curvarsi in un piccolo ed insicuro sorriso che sentii immediatamente il mio corpo riprendere vita.
«Ciao.» disse, e non appena la sua voce riempì la stanza silenziosa e rimbombò nelle mie orecchie, credetti di star sognando.
Il mio primo istinto non fu di risponderle, ma di voltarmi verso il ragazzo al mio fianco: dall'espressione stupita sul suo viso capii all'istante che Louis, esattamente come me, non si aspettava di trovarla lì.
Tornai subito con lo sguardo su di lei ed aprii la bocca per parlare, ma nessun suono lasciò le mie labbra.
Non ebbi però il tempo di maledirmi per la figura da idiota che dovevo aver appena fatto, poiché l'attenzione di tutti si spostò nuovamente sulla signora Willis quando quest'ultima si schiarì la gola.
«Buonasera, signor Tomlinson. Signor Styles. - fece un cenno con il capo in segno di saluto, ma sia io che Louis rimanemmo completamente immobili - Ho già mandato uno dei miei assistenti a prendere l'abito da modificare. Non dovremmo metterci molto, si tratta solo di una manica.» ci informò.
La guardai ancora per appena un secondo quando finì di parlare, ma poi la mia attenzione si spostò nuovamente sulla ragazza bionda dall'altro lato della stanza. La vidi voltarsi lentamente verso di me quando dovette sentire il mio sguardo addosso, un'espressione ora confusa sul suo bel viso.
«Ciao.» trovai il coraggio e la forza di mormorare, talmente piano che nessuno sentì, nemmeno lei, ma sapevo che aveva visto la mia bocca muoversi.
Sentii il petto restringersi ed il respiro mancarmi quando un sorriso tornò a curvare le sue labbra rosee: era sempre stata una delle mie cose preferite di lei, e ora che avevo finalmente la possibilità di vederlo dal vivo e non attraverso la memoria mi ricordai il perché. Quando era sincero le illuminava tutto il viso, lo sguardo le si ammorbidiva, gli occhi le brillavano quasi; ricordavo bene come avessi imparato a distinguere tutti i suoi sorrisi, riuscendo a capire all'istante quando era forzato o di cortesia, così come quando invece era dolce o anche malizioso.
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All That Matters
FanfictionSEQUEL DI "THE WORDS I NEVER TOLD YOU" «Tu la ami?» gli chiese in tono innocente. Vidi il ragazzo leccarsi le labbra e passarsi una mano tra i capelli, ma, quando capì che non avrebbe potuto continuare a non rispondere, chiuse semplicemente gli occh...