All That Matters

Capitolo 33

9 Novembre 2017, Londra.

La mia prima reazione alla notizia che la dottoressa mi aveva dato, fu quella di ridere.

Risi perché non aveva senso ciò che aveva appena detto. Risi perché non c'era modo che potessi essere rimasta incinta, non con tutte le precauzioni che io ed Harry avevamo sempre preso.

Quando però mi resi conto che la dottoressa non sarebbe scoppiata a ridere a breve dicendomi che si trattasse solo di un brutto scherzo, il mio cuore cominciò a pompare forte contro il mio torace, le mie mani a sudare freddo.

«Non è possibile.» fu la prima cosa riuscii a mormorare.

Sapevo che sul serio non lo era, ma non appena pronunciai quelle parole la mia mente sembrò annebbiarsi del tutto, i pensieri improvvisamente svanirono, rendendomi impossibile ricordarmi per quale motivo fossi così sicura che tutto questo non potesse essere vero.

«Anche io non me lo spiego, Eveline. - disse la dottoressa, sospirando in modo nervoso - Se sul serio siete sempre stati attenti e tu mi assicuri di aver preso la pillola nelle prime ventiquattro ore dal rapporto, davvero non so come possa essere successo.»

Annuii lentamente, ma in realtà a stento sentii ciò che aveva appena detto. Non riuscivo a capire cosa stessi provando, e neanche cosa stessi pensando: in quel momento ero solo completamente paralizzata ed incredula, e più volte provai a sbattere le palpebre come se così mi sarei improvvisamente svegliata dall'incubo che stavo vivendo, ma questo non successe.

«Avete avuto altri rapporti, dopo che hai assunto il Norlevo?» mi chiese, la voce calma e paziente.

Solo dopo diversi secondi compresi appieno la sua domanda, così scossi la testa.

«S-solo recentemente. - risposi, la mia voce rauca - Prima di un mese e mezzo fa non ho avuto rapporti per più di un anno, e dopo quell'unica volta solo un paio di settimane fa.»

Possibile che, una delle volte che eravamo stati insieme nelle ultime due settimane, il preservativo si fosse rotto e non ce ne fossimo accorti?

No, Harry era sempre attento su queste cose. Lo vedevo sempre controllare prima di disfarsene, quindi ero certa che neanche questa fosse una possibilità valida.

«La gravidanza è proprio di circa sei o sette settimane, anche se dovrei fare dei controlli più approfonditi per dirlo con certezza. - mi mise al corrente dopo aver controllato le carte, io mi sentii il mondo crollarmi sotto i piedi - L'unica spiegazione è che magari hai preso il Norlevo in contemporanea con antibiotici, altri medicinali o altre sostanze che possono averne annullato o alterato l'effetto.»

Scossi la testa lentamente per tutto il tempo in cui lei parlò, ma fu quando un pensiero che era stato lì per tutto il tempo ma che solo alle sue parole risalì in superficie nella mia mente mi colpì che sentii l'aria mancarmi e la testa girare improvvisamente come una trottola.

Com'ero potuta essere così stupida da non pensarci? Come mi era potuto sfuggire quel fatto così importante e caratterizzante, che ora avrebbe cambiato la mia vita per sempre?

Io non avevo assunto medicinali né altre sostanze, ma questo non aveva impedito ad altre persone di farmele comunque assumere senza il mio consenso.

E fu in quel preciso momento, in cui il mio cuore sembrò fermarsi nel petto ed il mio corpo gelarsi alla mancanza di sangue che lo riscaldava, che mi resi conto che, seppur non di proposito, Daniel fosse riuscito a rovinarmi esattamente come aveva minacciato di fare.

*

Rimasi nello studio della dottoressa ancora per un bel po': dovette ripetermi infatti più volte alcune cose di base prima di essere sicura che nello stato di confusione e shock in cui mi trovavo le avessi capite sul serio, ripetendomi in continuazione che da quel momento in poi non dovessi più assumere alcool, stressarmi troppo e che dovessi tornare per un controllo tra un mese.