Capitolo 8

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9 Settembre 2017, Londra.

«Mi accompagni al bar? Prendo da bere e poi andiamo a ballare.» disse Elise, afferrandomi un polso prima ancora che potessi rispondere.

Mi lasciai trascinare giù per le scale e in mezzo al pandemonio che sembrava esserci al piano inferiore, venendo subito circondata dalla musica assordante e dall'enorme quantità di persone presenti: gli invitati sembravano aumentare minuto dopo minuto, ed ero abbastanza sicura che se avessi lasciato andare la mano di Elise anche solo per un secondo non l'avrei più ritrovata.

Riuscimmo dopo svariati tentativi ad avvicinarci al bancone del bar, dietro il quale parecchi baristi andavano avanti e indietro scuotendo mixer, riempendo lunghi bicchieri in vetro di bevande colorate, sicuramente alcoliche, e servendole ai numerosi ragazzi che avevano dato le loro ordinazioni pochi secondi prima. Uno dei baristi dai capelli biondi ed il sorriso smagliante ci si avvicinò all'istante.

«Buonasera, cosa vi porto ragazze?» chiese amichevolmente.

«Un Cosmopolitan per me e...»

Elise si voltò verso di me, ma io scossi la testa.

«No niente, sto bene così.» risposi con un sorriso.

Il barista - Devon, stando all'etichetta attaccata alla camicia bianca - aggrottò le sopracciglia mentre preparava la bevanda per la mia amica.

«Posso proporti qualcosa io? La mia specialità?» insistette, porgendo il bicchiere di vetro alla ragazza al mio fianco prima di rivolgermi un altro grande sorriso.

«No grazie, davvero non...» feci per rifiutare, ma la gomitata non poi così subdola che Elise mi diede nel fianco mi fece interrompere e spostare la mia attenzione su di lei.

«Andiamo, fidati di... - si voltò verso il ragazzo giusto per il tempo di leggere il suo nome sul cartellino - ...Devon.»

«Prometto di non mettere sotto il bicchiere un foglietto con il mio numero come avevo intenzione di fare.» disse lui, poggiandosi una mano sul cuore e cercando di trattenere un sorriso.

Elise scoppiò a ridere ed io scossi lentamente la testa, mordendomi un labbro per non imitarla.

«Va bene. - mi arresi infine, roteando gli occhi al cielo - Ma niente di troppo alcolico.» aggiunsi subito.

Devon annuì, facendo un piccolo inchino.

«Come lei desidera, signorina. - afferrò un bicchiere e cominciò a riempirlo con diverse bottiglie, creando un drink dalla sfumatura rosata - Posso sapere i vostri nomi?»

Sollevò appena un secondo lo sguardo per rivolgerci un sorriso, poi tornò a guardare ciò che stava facendo.

«Io sono Eveline, lei è... - indicai la mia amica al mio fianco, ma quando mi voltai notai che era sparita - Beh, lei era Elise.»

Roteai gli occhi al cielo, capendo subito perché se n'era andata: mossa astuta e per niente un cliché, quella di lasciarmi sola con il barista carino, davvero.

«Io sono Devon. - si presentò, porgendomi il bicchiere - E' un piacere conoscerti.»

Sorrisi ma abbassai lo sguardo, sentendo le guance surriscaldarsi all'istante. Era da un po' che non andavo in qualche club o che lasciavo che un ragazzo sconosciuto ci provasse spudoratamente con me, quindi lo sguardo ammaliante ed il sorriso seducente che Devon mi rivolse mi misero terribilmente in imbarazzo.

«Non dovresti... Che so, lavorare?» gli chiesi beffarda quando rimase immobile, con i gomiti poggiati sul bancone, a guardarmi.

Sollevai lo sguardo giusto in tempo per vedere il suo sorriso allargarsi ancora di più.

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