Capitolo 28

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29 Ottobre 2017, Los Angeles.

Harry poggiò cautamente la fronte alla mia, premendo le dita sotto il mio mento per farmi sollevare la testa e permettere alle nostre labbra di sfiorarsi delicatamente, senza nessuna fretta.

Infilai le dita tra i suoi capelli e poggiai la mano libera sul suo petto, precisamente sul suo cuore, rendendomi conto che stava battendo forte almeno quanto il mio; quella scoperta mi fece sorridere mentre continuavo a baciarlo, e più schiocchi fecero eco nell'aria altrimenti silenziosa prima che sfregasse il naso contro il mio in un gesto tremendamente dolce, facendomi andare in iperventilazione all'istante.

«Torniamo alla villa.» suggerì a bassa voce, lasciando poi un'ennesimo bacio sulle mie labbra prima di allontanarsi un po'.

«No. - protestai, stringendo le dita tra i suoi capelli per tenerlo vicino - Rimaniamo qui.»

Mi piaceva l'aria che si respirava in quella casa, e soprattutto mi piaceva pensare a cosa quell'edificio significasse per noi due.

Harry sorrise, lasciando scivolare la mano dal mio viso al mio fianco.

«Ma qui non abbiamo un letto comodo, ci sono solo le reti. - spostò le labbra sul mio collo, lasciando un bacio sotto l'orecchio prima di salire un po' per sussurrarvi - Proporrei uno dei divani se non fosse che c'erano già quando ho visto la casa per la prima volta e che quindi non voglio immaginare come l'ex proprietario li abbia sfruttati.»

Risi a quelle parole, stringendo la sua maglia tra le dita.

«Facciamolo qui, allora.» proposi, lasciando un bacio sulla sua mascella.

«Qui? - si allontanò leggermente per potermi guardare, le sopracciglia sollevate e un'espressione divertita quando annuii - Sul pavimento?»

«Non hai mai voluto farlo, Styles? - lo stuzzicai, facendolo ridere; sorrisi guardandolo, afferrando i suoi polsi e girando insieme a lui, camminando lentamente all'indietro - Andiamo.»

Rise ancora e scosse lentamente a testa, liberando poi uno dei suoi polsi dalla mia presa per poter avvolgere il braccio intorno al mio bacino, attirandomi contro il suo torace per darmi un lungo bacio sulla guancia. Mentre continuavamo a scambiarci baci giocosi e a sorridere, cominciai a pensare a come avrei potuto far funzionare l'idea che avevo proposto senza che entrambi ci ritrovassimo con grossi lividi sulla schiena e sul resto del corpo quando questo avrebbe inevitabilmente sfregato contro il pavimento duro; fu a quel punto che mi venne un'illuminazione e mi ricordai che, nella borsa che avevo a tracolla, avevo ancora il telo da mare che avevo portato in spiaggia quella mattina.

Non era molto, ma avrebbe sicuramente aiutato.

«Aspetta un secondo.» dissi in una piccola risata, poggiando le mani sul suo petto per interromperlo dal lasciare baci sul mio collo.

Aprii la borsa e sorrisi quando vidi il telo, cacciandolo fuori e mostrandoglielo con aria trionfante. Harry tuttavia mi rivolse uno sguardo tutt'altro che impressionato.

«E tu preferisci questo ad un comodo letto matrimoniale?» disse, in tono falsamente derisorio.

Roteai gli occhi al cielo.

«In questo momento si, e oggi si fa come dico io.» risposi, facendogli una linguaccia.

«Quand'è che non si fa come dici tu?» rimarcò, sorridendo mentre incrociava le braccia al petto.

Distesi il telo sul pavimento della terrazza, voltandomi poi verso di lui per sorridergli soddisfatta.

«Bene, vuol dire che siamo sulla buona strada.»

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