Capitolo 52

22.9K 724 117
                                    

24 Marzo 2018, Los Angeles.

Delle grida ci accolsero non appena mettemmo piede in casa, e Meredith non se ne importò minimamente del fatto che sia io che Harry fossimo completamente fradici mentre ci gettava le braccia al collo e ci stringeva in un abbraccio spaccaossa, prendendoci entrambi alla sprovvista.

«Era ora! - gridò la donna, stringendoci ancora di più mentre emetteva un altro urletto stridulo - Oh mio Dio, sono così felice per voi due piccioncini!»

Non riuscii a non scoppiare a ridere al suo entusiasmo, incrociando intanto lo sguardo di Connor che, dall'altro lato della stanza, osservava la scena con le braccia incrociate ed un sorriso sulle labbra.

«Ci hai spiati?!» esordì Harry, allontanandosi quel tanto che bastava per poter guardare Meredith.

Provò a rimanere serio e persino a lanciarle un'occhiataccia, ma il sorriso era evidente sulle sue labbra piene mentre la donna incrociava le dita delle mani come una bambina il giorno di Natale.

«E' stata una delle cose più romantiche e carine che io abbia mai visto! - rispose, ignorando l'accusa del ragazzo, poi si rivolse a me - Eveline, tesoro, tu sì che sei una donna con le palle!»

Non mi diede neanche il tempo di rispondere prima di stringermi in ancora un altro abbraccio, e oltre la sua spalla vidi Harry scuotere la testa divertito mentre Connor gli si avvicinava.

«Congratulazioni. - gli disse, avvolgendolo in un mezzo abbraccio e dandogli un paio di pacche sulla schiena - Magari ora non dovrò più sorbirmi le tue lamentele ogni volta che sei qui.»

Harry rise e provò a colpirlo in mezzo alle gambe, ma Connor fu più veloce e si allontanò; i due si sorrisero ancora, poi l'uomo gli strinse la mano sul braccio in un gesto affettuoso.

«Devi andarti ad asciugare, se non vuoi prenderti una polmonite. - disse poi Meredith, allontanandosi da me per potermi osservare ora con le sopracciglia aggrottate - Guardati, sei completamente bagnata.»

«Ah, io invece la polmonite me la posso prendere?» la stuzzicò Harry, poggiandosi le mani sui fianchi in un gesto falsamente offeso.

Meredith, per niente turbata, si voltò verso di lui e scrollò le spalle «Non sei tu quello che è venuto fino a Los Angeles con questo tempo per fare una proposta di matrimonio ad un coglione.»

Ridacchiai a quell'affermazione, ma in realtà avrei voluto dirle che Harry aveva fatto ben di più per me in passato.

«Scommetto che sei solo invidiosa del mio anello.» rispose il ragazzo, incrociando le braccia al petto.

«E' sicuramente meglio rispetto a quello trasparente che Eveline ha al dito.» ribatté prontamente, Harry aggrottò le sopracciglia.

«Ah beh, scusa se stamattina mi sono svegliato e non ho pensato "Oh, oggi potrei ricevere una proposta di matrimonio, meglio comprare un anello per non fare brutta figura" mentre facevo colazione!»

«Che c'entra, con tutti i tira e molla che voi due avete fatto in questi mesi avresti dovuto tenerne uno pronto!»

«Certo, tengo un anello di fidanzamento a portata di mano perché...»

«La potreste finire tutti e due, per piacere?» intervenni, proprio nello stesso momento in cui Connor sbottò «Piantatela, idioti che non siete altro!»

I due si interruppero e guardarono a turno me e Connor, ma passarono pochi secondi prima che la cucina venisse riempita da una risata generale che mise fine ad ogni battibecco.

«Noi andiamo di sopra. - disse poi Harry, lasciando scivolare un braccio intorno al mio bacino - Ci vediamo dopo.»

Avevamo appena cominciato a camminare verso le scale quando Meredith emise un altro urletto stridulo molto simile ai precedenti, e non ebbi bisogno di voltarmi per sapere che aveva nuovamente intrecciato le dita delle mani come una bambina.

All That MattersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora