Capitolo 4

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5 Settembre 2017, Londra.

La cosa che più mi piaceva dell'ufficio che mi era stato assegnato, era sicuramente la vista che avevo dalla vetrata che si apriva sul muro di fronte all'entrata. La scrivania sul lato destro era già occupata da più pile di fogli che mi erano state consegnate quella mattina da una signora bassa e magrolina di nome Natasha, probabilmente una delle segretarie che da più tempo lavoravano nell'azienda; ero poi passata dall'ufficio del direttore per discutere riguardo le mie mansioni ed il signor Pharrell - questo il nome dell'uomo - mi aveva spiegato per filo e per segno tutto quello che avrei dovuto fare da quel momento in poi. Nel momento in cui, dopo più di un'ora, ero uscita dal suo ufficio in seguito ad un "In bocca a lupo, e benvenuta alla Pharrell Enterprises", non avevo sicuramente più domande che avrei voluto porre riguardo ciò che avrei dovuto fare.

Nonostante fosse il mio primo giorno, a causa di tutto il tempo che avevo perso quella mattina prima con Natasha che non trovava i plichi, poi nell'ufficio del signor Pharrell, poi ancora per potermi sistemare nel nuovo ufficio, avevo dovuto saltare il pranzo per mettermi da subito al pari con il lavoro. Nel pomeriggio, però, approfittai del fatto che Louis mi avesse mandato un messaggio per prendermi almeno cinque minuti di pausa.

"Davis! Ci vediamo stasera?"

Rilessi il messaggio più volte prima di rispondere, pensierosa. Quella sera sarei dovuta andare a cena da Harry, e non mi sembrava il caso di rimandare ora che erano già le quattro passate; dal messaggio di Louis, inoltre, intuii che Harry non gli avesse detto nulla di quella serata, quindi mi chiesi se per caso non volesse che nessuno venisse a sapere che ci saremmo visti.

"Stasera non posso, ho ancora un sacco di scatoloni da mettere a posto e se non mi muovo al più presto non lo farò mai."

Mi sentii subito in colpa per dovergli mentire, ma non sapevo cos'altro fare. Certo, era possibile che l'unico motivo per cui Harry non aveva detto a Louis di quella cena era perché non si erano sentiti o visti, ma senza averne la certezza non c'era altro che potessi fare.

"Sei una palla al piede, come al solito! Almeno sabato ci sei? Elise voleva organizzare quella cena di cui avete parlato."

Sorrisi e gli risposi che sabato andava bene, contenta all'idea che il nostro gruppo si sarebbe finalmente riunito dopo anni.

Tuttavia sapevo che non sarebbe mai stato come prima, soprattutto perché tante cose erano cambiate da allora: tanto per cominciare, non sapevo se Sophie sarebbe venuta, visto che nonostante Louis mi avesse detto che fosse rimasta in buoni rapporti con Niall, non sapevo se si stessero continuando a vedere oppure no; poi ci sarebbe stata Alyssa, la ragazza di Zayn, che nonostante avessi già conosciuto in precedenza, era per me comunque un'estranea; infine, come dimenticarsene, ci sarebbe probabilmente stata anche la nuova fidanzata di Harry, che io non conoscevo e che mai avrei voluto incontrare. Non che mi stesse antipatica a prescindere solo perché stava con un ragazzo che per me era stato così importante in passato, ma non credevo che mi sarei sentita a mio agio a stare nella stessa stanza con lui ed una ragazza che gli si strusciava addosso o che anche solo gli teneva la mano da sotto il tavolo.

Posai il cellulare lateralmente quando salutai Louis, mettendolo in modalità silenziosa per far sì che non mi distraesse ancora mentre finivo in santa pace le ultime ore del mio primo giorno di lavoro.

*

Mi chiusi la porta dell'appartamento alle spalle e posai le chiavi sul tavolino all'ingresso, accendendo le luci quando notai che, nonostante fossero solo le sei e mezza e ci trovassimo ancora in estate, il cielo fuori era cupo e si preparava chiaramente o ad una veloce ma forte scarica di pioggia, o ad un temporale che sarebbe durato tutta la notte.

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