Oh, merda.
L'unica frase che mi veniva in mente in quel preciso istante era solo quella piccola imprecazione.
Avevo affrontato molte disavventure nel corso della mia vita, ma quella era davvero terribile.
Tutti i miei piani, tutte le mie certezze, il mio futuro...
Era tutto diventata una nebulosa nera sopra le mia testa. E tutto per essere stata una stupida incosciente.
Rinchiusa nei bagni della Stanford, il college che mi aveva ospitata per quattro anni, continuavo a picchiare la testa contro il muro.
Stupida, stupida Jasmine.
Come avrei dovuto fare? Avevo rovinato ogni cosa, distrutto tutto il mio futuro in un solo attimo.
Presi respiro, cacciai via le lacrime e cercai di ragionare.
Non era una cosa terribile, in fondo, vero? C'era una soluzione, forse più di una. Ma cosa dovevo fare? Il danno era molto più grande di quanto pensassi, nemmeno chiedere consiglio a Riley sarebbe stato utile.
Riley.
Maledetto Riley.
E maledetta me che ero stata disattenta.
Maledetti noi, Cristo!
Ragazzini, ecco cosa eravamo. A ventidue anni non avevamo ancora imparato nulla, cadevamo in questi banali errori da sedicenni.
Vaffanculo.
Appoggiai le mani alla parete, cercando di placare l'attacco di panico imminente. Non ne avevo mai avuto uno in vita mia, era davvero terribile come veniva descritto da chi purtroppo ci conviveva. Il cuore batteva forte, la testa girava, le mani sudavano e io ero nel vortice delle mie emozioni assolutamente contrastanti.
Felice? Triste? Come avrei dovuto essere?
Spaventata. Ero fottutamente spaventata.
Era stato un anno scolastico davvero strano, tutte le mie certezze praticamente durate una vita, erano crollate inesorabilmente sotto i miei occhi increduli. Ero un disastro e quella ne era l'ennesima conferma.
Però, maledizione, non mi aspettavo che le stranezze di quel maledetto anno si fossero concluse in quel modo.
In fondo, chi può mai saperlo? Nessuno sa cosa ci succede tra una settimana, figuriamoci in qualche mese.
Cristo, dovevo solo ragionare. Ero una ragazza molto matura, pragmatica, capace di risolvere qualsiasi situazione sconveniente.
Era solo lo shock del momento, sapevo, anzi, ero certa di riuscire a uscirne da quel casino.
Dovevo solo... respirare.
Ecco, magari partire da una cosa semplice come respirare sarebbe stato l'ideale. Poi, secondariamente, avrei cercato un modo decisivo per tirarmi fuori da quella questione.
Non tutto era perduto, dovevo solo tranquillizzarmi.
Abbassai lo sguardo verso l'oggetto che tenevo tra le mani: due, fottute, linee.
Alzai gli occhi al soffitto, mordicchiando le labbra. Al diavolo la maturità, la logica...
Al diavolo ogni cosa.
Ero incinta. Avevo un bambino dentro il mio grembo.
Stupida, stupida Jasmine.
Okay, era meglio calmarsi. Forse era davvero ora di ripercorrere tutte le vicende che mi avevano portata fino a lì.
Magari mi avrebbe aiutata a capire cosa diamine era successo per arrivare a quel dannato punto.
Era ora di fare chiarezza nella mia testa e, forse, anche nel mio cuore.
Spazio autrice
Ma ciao, meravigliosi... come dovrei chiamarvi? Caramelle gommose? Sicuramente Lucas ne sarebbe felice. Come state? Vi sono mancata? E sì, non ho resistito e sono tornata di nuovo ma stavolta giuro di non stancarmi troppo. Come sono state le vacanze? Piaciuto questo inizio un po'... ansiogeno?
Ci vediamo nel primo capitolo, che sarà molto corto. Vi amo un sacco ❤️
PS. So che qualcuno di voi mi ucciderà perché volevate che mi riposassi un po', ma amo anche voi e vi chiedo scusa. Non è nella mia natura 😂

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Heartbeats
RomanceLa vita di Jasmine Olsen è perfetta. Una famiglia numerosa, un college di prestigio e un migliore amico a cui raccontare tutte le sue disavventure. Riley Jones è la sua spalla. Conosce tutto di lei, la comprende, la stima e la sostiene nei momenti d...