C'erano certi silenzi che apprezzavo notevolmente. Quelli dove parlare era superfluo, dove tenere la bocca chiusa sarebbe stata la soluzione migliore per non spezzare la magia di quel momento di totale calma. Altri, invece, li detestavo con tutta me stessa. Mi corrodevano, mi impaurivano, mi mettevano in una situazione dove non ero capace di reagire perché tutto quello che volevo era una parola. Anche una sola sillaba insignificante che mi facesse capire che stava andando tutto bene.
Riley era in silenzio.
Io ero in silenzio.
Il cielo, però, non lo era affatto. Tuonava impazzito, ci bagnava di gocce grosse che cadevano sulle nostre teste riempite di rimpianti e scelte che eravamo costretti a compiere.
Io avevo il rimpianto di aver dato troppo poco a me stessa, lui invece rimpiangeva tutte le volte che non mi aveva detto di amarmi per paura di lasciarmi andare.
Quanto contava quella parola di poche lettere? Perché l'essere umano sentiva il bisogno di dirla, di sentirla, di avere una conferma dei sentimenti dell'altro? Perché era così dannatamente difficile portare avanti dei rapporti, mattone dopo mattone, evitando di farli crollare in mille pezzi?
Ma i mattoni cadevano, anche nei rapporti in cui credevamo impossibile che accadesse. Si riversavano contro il nostro corpo inerme e ci schiacciavano con il loro peso di pietra, togliendoci la possibilità di respirare.
Non lo credevo possibile per me e Riley, che dopo ventitré anni avevamo resistito alle maledizioni dei rapporti inconclusi, delle cose non dette, dei respiri trattenuti troppo a lungo.
Ma come mi aveva detto Lucas poche settimane prima, tutto nasceva e tutto moriva. Noi eravamo nati e di conseguenza saremmo morti. Il come non ci era dato saperlo, il perché si era palesato davanti a noi la notte di quel ventiquattro novembre e il quando era arrivato inaspettato, colpendoci dritto allo stomaco. Come si resiste agli urti della vita? Come si sfugge alle circostanze che volenti o nolenti ci avrebbero coinvolti? Picchiando. Ancora più forte. Fino al punto da ignorare il dolore alle nocche. Eravamo entrambi decisi a combattere? Una domanda a cui non riuscivo a darmi alcuna risposta.
Non dovevo dirglielo in quel modo, a bruciapelo. Dovevo trovare un momento migliore, un approccio diverso. Dovevo cercare quantomeno di addolcire la dannata pillola che doveva mandare giù. Ma la mia bocca aveva parlato per me, ignorando i battiti del cuore che scalpitavano per fermarla. E se forse li avessi ascoltati per una sola maledetta volta, avrei capito che in fondo c'erano tanti modi per parlargli della gravidanza.
Ma non quello.
Non in quel momento in cui lui credeva che il suo sogno più grande si stesse realizzando. Un po' egoista da parte mia, un subdolo tentativo per tenerlo stretto a me nonostante non lo volessi come avrei dovuto. Perché lo volevo, ma non desideravo che lui esprimesse il desiderio che aveva di me come avrebbe voluto.
Gli avevo negato i sentimenti e, prima o poi, avrei dovuto fare i conti con un cuore stanco di sopprimere.
Ero stata egoista fin dall'inizio, quando gli avevo chiesto una relazione pur sapendo che lui ne aveva già una abbastanza solida. E avevo infranto il suo sogno di una famiglia, di un matrimonio.
Lo ero stata quando l'avevo pregato di non innamorarsi di nuovo di me, negandogli quello che per lui era un amore che aveva sempre bramato. E avevo infranto il suo sogno di una relazione perfetta, che aveva aspettato con ardore per tutti quegli anni.
E lo ero anche in quel momento, quando gli avevo parlato della gravidanza senza pensare minimamente a quanto avrebbe potuto intaccare la sua vita, rovinando la vittoria per i traguardi che con fatica stava raggiungendo. E avevo infranto il suo sogno di girare per l'Egitto alla ricerca di scoperte archeologiche che avrebbero potuto premiarlo per gli anni di duro studio.

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Heartbeats
RomanceLa vita di Jasmine Olsen è perfetta. Una famiglia numerosa, un college di prestigio e un migliore amico a cui raccontare tutte le sue disavventure. Riley Jones è la sua spalla. Conosce tutto di lei, la comprende, la stima e la sostiene nei momenti d...